“Chi ti ama c'è sempre, c'è prima di te, prima di conoscerti.”
- Margaret MazzantiniDue settimane. Erano passate due settimane da quel loro incontro ravvicinato.
Due settimane e nessun contatto.
Nessuno.
Draco stava impazzendo. Letteralmente.
Non solo non si erano più nemmeno sfiorati per caso, ma nemmeno si erano guardati negli occhi.
Draco ci aveva provato svariate volte, ma Hermione - come vedeva una chioma bionda - cambiava strada, abbassava il viso o si voltava.
Il biondo faceva in tempo solo a vederle le guance colorarlesi di rosso, nient'altro.
Non sapeva più che pesci prendere.
A lezione non si vedevano quasi mai. Le uniche due che avevano in comune – Pozioni e Difesa contro le Arti Oscure – le passavano separati, senza mai guardarsi.
Non sapeva per quale motivo, ma Piton aveva deciso di cambiare nuovamente le coppie il secondo giorno di lezione e li aveva divisi.
Il maledetto vampiro, invece, aveva avuto un’altra trovata.
Una subdola trovata.
Venuto a sapere della partecipazione di Ginevra Weasley allo scontro dell’ultima guerra, aveva deciso di farle seguire le sue lezioni insieme ai Grifondoro del settimo anno.
Con l’arrivo della Piattola, le coppie erano diventate dispari. Uno dei grifoni rimaneva senza compagno, mentre tutti gli altri erano accoppiati con un Serpeverde.
Così, il maledetto, aveva deciso che colui o colei che fosse rimasto senza compagno, avrebbe avuto lui come controparte.
Indovinate un po’ chi era rimasta fuori?
Hermione, ovviamente.
Così, non solo non poteva né parlarci né tantomeno averci a che fare, ma doveva anche vederla mentre quel succhiasangue le stava più che appiccicato.
Il biondo iniziava ad avere qualche problema. Più di uno, a dir la verità.
E non era stato l’unico ad accorgersene.
Blaise, il suo migliore amico, aveva notato questi piccoli cambiamenti. E, soprattutto, aveva osservato dove lo sguardo del biondino andava a posarsi praticamente ogni minuto: la Granger.
Lo vedeva irritato ed irritabile. Lo vedeva, poi, triste ed amareggiato. Lo vedeva arrabbiato e furioso. Lo vedeva distratto e distante.
Non capiva cosa la Granger potesse c’entrare con l’equazione Draco.
Non era l’incognita.
Che fosse il termine noto?
Ma Blaise non aveva capito. Hermione era il risultato.
Una mattina, finita l’ora di Pozioni in cui il biondo non aveva fatto altro che guardare la bella grifona dagli occhi ambrati, decise di farci due chiacchiere.
Mentre si avviavano verso i dormitori, decise di entrare in camera con l'ultimo discendente dei Malfoy.
Draco lasciò i libri a terra e si gettò sul letto, passandosi una mano sul viso.
Era tempo di fare qualcosa.
«Dra, ho notato che, ultimamente, sei un po’ più incazzato del solito. Che sta succedendo?» disse il moro, iniziando una conversazione che, sapeva, sarebbe sfociata in una litigata oppure in un monologo.
Draco si alzò un po’ dal letto, guardandolo con un sopracciglio alzato, poi si ributtò sul piumone.
«Non so di cosa tu stia parlando, Blaise.» rispose incolore.
Zabini però non era uno sciocco.
«Sì, certo. Allora parliamo di qualcos’altro. Qualcosa di cui sai, e parecchio.»
Il biondo non fece una mossa. Zabini continuò.
«Mi spieghi perché passi le giornate ad osservare la Granger?» buttò velocemente, la voce priva di inflessioni particolari.
Ecco la reazione.
Draco schizzò seduto sul letto, gli occhi sgranati.
«Che cazzo dici, Bla. Io non osservo la Mezzosangue!» rispose, col tono di voce alterato.
Zabini sorrise sornione.
«E perché stai gridando, allora? Cosa ti ha fatto alterare?» chiese in risposta, placido.
Il tono calmo e pacato del moro faceva a botte con l’agitazione del biondo.
Draco non rispose.
Passarono alcuni minuti e, proprio mentre il moro credeva che l’amico non avrebbe più risposto, sentì un flebile sussurro.
«Sto impazzendo, amico. Non faccio altro che pensare a lei, sognare lei e desiderare lei. Che cosa mi sta succedendo?»
Il moro si era voltato, scioccato.
Non era da Draco fare simili ammissioni. Non era da lui disperarsi così.
Sì, perché nel suo tono di voce c’era disperazione. Una disperazione nera. La stessa disperazione che vedeva ora nel gesto dell’amico, quello di passarsi le mani sul viso come a volersi proteggere e svegliare allo stesso tempo.
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D'ambra e di pioggia
Fanfiction[Harry Potter, Draco/Hermione] Hermione alzò lo sguardo verso il ragazzo, che la superava di una quindicina di centimetri buoni, e lì, i loro occhi si fusero di nuovo. Non si capiva se fosse l'argento a fondersi con l'oro o viceversa. Tanto sta, all...