“La fiducia non si acquista per mezzo della forza.
Neppure si ottiene con le sole dichiarazioni.
La fiducia bisogna meritarla con gesti e fatti concreti.”
Papa Giovanni Paolo II
«Draco. Emh, Draco…»
Hermione cercava, molto flebilmente, di farsi ascoltare dal proprio ragazzo, impegnato in un tête-à-tête con la pelle del collo della propria fidanzata.
«Draco!» alzò la voce, la grifona, per ottenere la completa attenzione del biondo.
«Che c’è?» chiese sorpreso il ragazzo.
Hermione alzò un sopracciglio poi scoppiò a ridere. «C’è che è tardi. C’è che non abbiamo nemmeno finito la ronda.» concluse sorridendo, cercando di mantenere ugualmente la voce dura. Inutile.
Draco le sorrise sulle labbra. «Sì, lo so, ma credo che quest’attività sia più piacevole della ronda. Non lo pensi anche tu?» le chiese e, senza attendere una risposta, scese sulle sue labbra, coinvolgendola in un lungo e caldo bacio.
Hermione rimase interdetta; quel bacio le stava annebbiando il cervello.
Le sue labbra sono così morbide… Potrei morire su queste labbra…
Il biondo sapeva giocare bene le sue carte, ma non aveva fatto i conti con la parte razionale del cervello della ragazza.
Ragazza che, compreso il tentativo di fuorviarla, si staccò guardandolo con cipiglio severo.
«Malfoy, sei un serpente ingannatore!» gli disse ed il ragazzo rise di rimando.
«Credo questa sia la descrizione perfetta della mia persona.» rispose ridendo, abbracciando ancora più stretta la riccia.
Era inutile, non c’era verso di riuscire a farsi ascoltare. Quel ragazzo era peggio di un mulo.
Si baciarono ancora per svariati minuti, perdendo la cognizione del tempo ma guadagnando un sorriso entrambi. Un sorriso vero, sincero. Un sorriso di felicità, felicità donata dalla persona che meno si aspettavo al proprio fianco.
Nell'aula in disuso al quarto piano, ormai, avevano posto la loro “base”.
Si ritrovavano spesso lì per stare un po’ insieme.
«Draco… Draco» cercò nuovamente di attirare l’attenzione, la grifona.
Draco le sospirò sulle labbra, poi si staccò.
«Lo so. Dobbiamo andare.»
Hermione lo abbracciò. Voleva imprimersi bene l’odore del ragazzo per poi cullarsi con quello nel sonno.
Draco le posò un bacio sui capelli e le accarezzò una guancia.
Si avviarono verso il settimo piano, vicini, le mani che si sfioravano e, ad ogni sfioramento, un sorriso.
Draco la baciò davanti al ritratto della Signora Grassa che, fortunatamente, dormiva.
«Buonanotte, Hermione.» Un bacio, un altro ancora.
«Buonanotte Draco.» Un sorriso, un abbraccio. Un ultimo bacio.
Era trascorsa una settimana dall'equivoco di Pansy.
Una splendida settimana.
Tra le ronde, le riunioni sempre più frequenti dei caposcuola, le ore di studio solitario per quelli del settimo anno, Draco ed Hermione avevano passato molto tempo insieme.
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D'ambra e di pioggia
Fanfiction[Harry Potter, Draco/Hermione] Hermione alzò lo sguardo verso il ragazzo, che la superava di una quindicina di centimetri buoni, e lì, i loro occhi si fusero di nuovo. Non si capiva se fosse l'argento a fondersi con l'oro o viceversa. Tanto sta, all...