Rendez-vous under the sky with a kiss, close your eyes

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"Ma come tutti i baci umani anche questo, alla sua maniera tenera e grottesca, è la risposta a una domanda che non è possibile affidare alle parole."

- Sándor Márai

Aveva ragione, Blaise aveva tremendamente ragione.

Maledetto Zabini! Perché doveva fargli da grillo parlante? Anche lui sapeva. Anche lui sapeva che sempre e da sempre l’aveva desiderata.

Ricordava bene l’invidia che gli premeva la bocca dello stomaco quando la vedeva sorridere a Potter e a Lenticchia. Quei sorrisi semplici, puri e pieni d’affetto.

Quante volte aveva sognato quei sorrisi rivolti a lui?

Eppure, l’aveva sempre denigrata. Maltrattata ed umiliata.

Ma era l’unico modo. L’unico modo per vedere quegli occhi d’ambra dentro ai miei…

Ricordava bene il giorno in cui si erano baciati nella foresta. Appena aveva incontrato i suoi occhi, il suo cuore aveva subìto una capriola. Aveva sentito la nebbia propagarsi nella sua mente, mentre un filo invisibile lo legava a quelle iridi ambrate.

Chissà se l’aveva sentito anche lei…

Facciamo il punto, Draco.

Ti è sempre piaciuta. E ci siamo.

È diventata una donna bellissima. Tu sei un uomo. Abbiamo capito.

È intelligente, acculturata, arguta, sarcastica, simpatica, strafottente, sicura di sé… Ok, ok. Abbiamo capito. Ha carattere.

Ti tiene testa. Oh, sì. Eccome se ti tiene testa. Ti stimola e ti sfida, continuamente. E tu adori essere sfidato.

Allora perché non si era mai fatto avanti? Perché non aveva mai provato ad avere una conversazione civile con lei?

Sanguesporco.

Ecco perché; ma valevano ancora queste credenze? Il suo sangue era davvero differente da quello di un purosangue?

Merlino, ma a quante stronzate ho creduto?

Il suo sangue l’ho visto. Troppo, purtroppo, e troppo spesso.

Ed è identico al mio.

Non vi è alcuna differenza. Non vi è mai stata.

«Ginevra Molly Weasley! Siamo in ritardo!» gridò Hermione dalla porta.

«Arrivo, arrivo! Morgana, sembri mia madre!» ribatté la rossa, col sorriso sulle labbra nel vedere il cipiglio dell’amica.

«Dobbiamo correre, Gin! Abbiamo lezione di Difesa, se te ne fossi dimenticata!» continuò battagliera la riccia.

«Hermione, calmati oppure i tuoi ricci si trasformeranno nei serpenti che sfoggiava Medusa.» rispose l'ultima dei Weasley, cominciando a ridere all'idea di Hermione coi capelli di Medusa.

La caposcuola, contagiata dall'ironia dell’amica, non poté che scoppiare a ridere anch'ella.

Arrivarono ancora così, ridendo, nella sala comune.

«Hey, fate ridere anche me!» borbottò un Harry finto offeso alzandosi dal divano.

Hermione lo prese subito sotto braccio.

«Harry, la nostra Ginevra ha appena fatto una battuta che implica un personaggio della mitologia babbana.» disse seria Hermione, per poi scoppiare a ridere assieme al bambino sopravvissuto.

D'ambra e di pioggiaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora