Capitolo 2

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Tutti gli orfani del orfanotrofio (siamo in 150 più o meno) entrarono nella sala riunioni una specie di sala cinematografica con 300 poltrone di color bordeux e un palco non troppo grande.
Ci sedemmo ed entrò nel salone la capa delle volontarie la signora Anne che ha ormai più di 50 anni e che verrà sostituita da Maia, sua figlia maggiore.
Entrambe salirono sul palco e iniziarono a parlare:
- Cari ragazzi, buonasera!
- Buonasera!
Risposero in coro, tranne io che mi accorsi che due posti più avanti c'era Melanie che mi osservava.
Gli orfani iniziarono a bisbigliare
- Cambieremo orfanotrofio ci trasferiremo nel orfanotrofio che si trova fuori città, in campagna e lì avrete modo di stare in mezzo agli animali e alla natura!
Gli orfani iniziarono ad urlare di gioia e io dovetti coprirmi le orecchie con le mani.
Non li biasimo se sono così contenti: lo sono anche io! Potrò allenarmi e partecipare alle gare di equitazione e poi stò cavolo di posto sta cadendo a pezzi. Letteralmente!
- Da domani dovrete iniziare a fare i bagagli. Beh ora a cena ci vediamo ragazzi!
Prima di andare in camera andai in mensa a prendere un panino con la bistecca e uscì subito per non incontrare Melanie: non che mi faccia paura, eh! È solo che non voglio stare con altra gente: mi sento a disagio...
Corsi in camera (per fortuna che non devo dividerla con nessuno) mangiai il panino talmente veloce che rischiai di soffocarmi.
Subito dopo mi buttai a letto senza neanche cambiarmi e mi addormentati.
Quella notte feci un sogno strano: sognai un'ombra scura nella quale si riuscivano a vedere due occhi scuri e una mano piena di cicatrici che mi porgeva un mazzo di chiavi.

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