Capitolo 33

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Non potevo crederci: dopo tutto quello che abbiamo passato, siamo ritornati al punto di partenza... non era possibile!
Raccontai a Scott della mia visione e della possibilità che ci fosse una seconda stanza.
-Non è possibile!
Strillò.
-Sei impazzita?!
-Scott io...
-Sei veramente sicura che ci sia davvero un'altra stanza?! È impossibile dai!
-Io non mi sto inventando niente! Ti ricordi cosa ha detto Mary? Le mie visioni rappresentano la realtà! E tu dovresti credermi!
Glielo urlai quasi seccata...
Sospirò.
Era chiaramente nervoso anche lui riguardo questa faccenda. Non potevo biesimarlo, dopo tutto quello che aveva fatto per me avrei dovuto almeno ringraziarlo.
-E adesso che si fa?
-Non lo so Molly...
Senza dire nulla, si diresse in camera sua ed io lo seguii in silenzio per non irritarlo ancora di più.
Entrato in camera, si sedette sul letto ed iniziò a fissare il vuoto mentre io rimasi in piedi vicino alla porta.
Dopo un po'io gli chiesi:
-Hai intenzione di continuare le ricerche?
Rimase un attimo in silenzio poi disse in modo piuttosto seccato:
-Non lo so...
Non penso che avrebbe voluto continuare ad aiutarmi... almeno non per oggi. Devo lasciargli i suoi spazi e lasciarlo riflettere.
Uscii senza aggiungere altro dalla stanza e sentii l'inconfondibile "click" del suo accendino.
Mi diressi in cucina, presi una mela, uscii in cortile e mi sedetti appoggiata contro il grande albero.
Dopo qualche minuto, per puro caso, infilai la mano nella tasca dei pantaloni e trovai la chiave che avevamo trovato poco prima: come era finita lì?
Non riuscivo a non pensare a Scott e a cosa avrebbe deciso di fare...
Ero parecchio frustrata...
Seduta poco distante da me, apparve Mary. Ero felice di vederla, almeno avrei potuto sfogarmi con lei.
-Ciao Mary...
Rimase in silenzio, poi si voltò e mi saluto con un leggero sorriso. Dopo poco si mise a fissare il vuoto davanti a se ed iniziò a parlare:
-So a cosa stai pensando... lasciagli il suo tempo...
-E... se non tornerà?
-Molly non preoccuparti... ti racconto una storia...

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