Capitolo 12

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L'aula non era molto grande, era illuminata da una lieve luce che proveniva da una piccola lampadina, c'erano circa sei o otto banchi per due persone e c'era anche una lavagna piena di polvere.
La polvere mi fece starnutire e, subito dopo sentii dei passi dietro di me, mi girai ma non vidi nessuno... presa dal panico, salii per dei gradini che davano sul giardino e corsi fino sotto la quercia chiudendomi la porta alle spalle.
Ripresi fiato e decisi di tornare nella mia stanza.
Lì controllai l'ora: era quasi mezzo giorno.
Decisi di mettere da parte la paura e continuai ad "avventurarmi" per la struttura fino ad arrivare in una zona dove, probabilmente, si facevano riunioni.
C'erano delle portone molto comode e, su un tavolo, un mazzo di fiori.
Mi sedetti sulla poltrona appoggiando i piedi sul tavolo e mi legai i capelli in uno chignon spettinato all'altezza della nuca.
Rimasi seduta un paio di minuti finché poi, visto che mi annoiavo, tornai in cortile sotto la quercia.
Per passare il tempo scalai il grosso albero fino ad arrivare ad un ramo circa a cinque metri da terra.
Mi sedetti sul ramo con la schiena contro il tronco per un paio d'ore immaginando come sarebbe stata la mia vita se i miei genitori non fossero morti...

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