Capitolo 25

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-Eh? Molly, ma stai bene?
Eravamo seduti vicini sul letto suo letto e Scott sembrava molto confuso.
-Sì! Una stanza c'è una stanza!
Mi alzai velocemente dal letto e continuai:
-Era buia... ma c'era una luce che illuminava il centro della stanza. E sotto questa luce c'era un piedistallo.
-C'era qualcosa sopra il piedistallo?
-Non... non mi ricordo...
Esitai per qualche secondo...
-Sì! Sì, c'era qualcosa... ma non si riusciva a capire cosa...
-Molly, ne sei sicura? Ti sei appena "stranamente" ripresa e, probabilmente...
Non riusciva a concludere la frase ma io capii già cosa intendeva dirmi. Le sue parole mi ferirono nel profondo.
-Non ti ricordi cosa ha detto Mary?!
-Sì Molly, certo. Ma non è questo il punto. Semplicemente non voglio cercare qualcosa che, probabilmente, non esiste.
Non potevo crederci. Dopo tutto il tempo passato assieme lui non si fidava ancora di me. Aveva, decisamente, sbagliato di usare le parole.
Ero distrutta ma, contemporaneamente, non ero mai stata così arrabbiata.
-Tu non ti fidi di me? E cosi vero? E pensare che (in un certo senso) è venuto a dirtelo uno spettro!
-Molly, aspetta, ci siamo fraintesi.
Era tardi. Mi ero già avviata verso la porta, uscii dalla stanza e, con forza, mi chiusi la porta alle spalle.
-Buonanotte Scott.
Andai in camera con le lacrime agli occhi, aprii la finestra e salii sul tetto dell'edificio.
Era incredibilmente alto e molto pericoloso per una quattordicenne come me, ma a me non interessava, volevo solo stare sola.
Mi sedetti con le ginocchia contro il petto. Mi rilassava vedere le stelle, la luna e lo splendido skyline della città, dei boschi e della campagna circostante.
Chiusi gli occhi e mi alzai in piedi aprendo le braccia per sentire l'aria, il vento... quando sentii una frase che mi colpii nel profondo:
-Non ho mai smesso di credere...

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