Capitolo 20

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Mary... lei era qui... e mi stava osservando...
Mi alzai dal letto: non provavo le stesse sensazioni dell'ultima volta che l'avevo vista: il terrore era scomparso, anche se non del tutto. Mi sentivo come se... non lo so... era troppo strano da spiegare.
Mary si stava avvicinando lentamente puntando i suoi occhi gelidi verso i miei. Io rimasi per un attimo immobile poi, con discrezione, mi avvicinai a lei e il freddo, pian piano, diventava più intenso.
All'inizio rimasimo in silenzio poi, delicatamente, alzò la mano in segno di saluto ed io ricambiai imitando il suo gesto in modo rigido.
-Molly...
Parlava lentamente, sembrava che la voce si dissolvesse nell'aria.
Io, sentendola nominare il mio nome, feci due passi dietro di me e caddi a terra. Lei notò che ero confusa così mi disse:
-Tu... non aver paura... fidati...
Io presi coraggio, mi alzai da terra e le chiesi:
-Come sai il mio nome? Chi sei tu? Perché... perché mi perseguiti, Mary?
-I tuoi sogni... i tuoi sogni dicono tutto...
Ero sempre più confusa.
-Non... non capisco...
-I tuoi sogni... tu in sogno hai capito il mio nome... sei tu la prescelta...
In quel preciso momento arrivò Scott. Corse verso di me, mi avvolse il braccio sinistro attorno alle spalle e il destro attorno alla vita. Rabbrividii dall'emozione e penso che lui lo notò.
Iniziò a parlare a Mary:
-Chi sei tu?! Vattene, Sparisci! Lasciala stare!
Questo suo intervento "da cavaliere" mi fece sentire speciale ma io dovevo scoprire tutto su Mary e questa storia sui sogni, così mi staccai da Scott e mi misi tra lui e lo spettro:
-Scott fermati! Non mi ha fatto niente!
Gli raccontai perfettamente tutta la storia da quando avevo incontrato Mary ad adesso, e si calmò.
Mi voltai verso Mary e le chiesi di proseguire con il discorso riguardo ai sogni...

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