Capitolo 24

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Entrai velocemente nella stanza di Scott per sedermi sul suo letto visto che la testa mi girava in una maniera incredibile.
Seduta, appoggiai il gomito sul ginocchio mentre con la mano reggevo la testa.
Scott aprì l'armadio e prese un asciugamano, si avvicinò ad un lavandino situato accanto alla porta e che io non avevo mai notato; bagnò l'asciugamano e se lo passò sugli occhi per togliere la polvere, poi si avvicinò a me come per darmelo.
Notò che avevo il capo abbassato e che ansimavo con forza, così si inginocchiò e mi chiese:
-Che hai? Ti senti male?
Mi mancava il respiro ma, questa volta, non per l'emozione ma perché stavo davvero male. Non gli risposi però gli presi l'asciugamano di mano per togliere la polvere dai miei occhi.
Scott appoggiò la sua mano sulla mi fronte e, poco dopo, la levò di scatto e disse:
-Sei bollente! Hai la frebbe!
Appoggiò la mano sulla mia spalla e mi spinse delicatamente sul letto in modo che potessi distendermi poi si sedette sul bordo del letto per tenermi compagnia.
Mi dovevo essere addormentata perché appena aprii gli occhi vidi Scott appoggiato al muro ad occhi chiusi. Dormiva.
Guardai l'orologio appeso sul muro: era sera.
Alzai la testa per guardarmi intorno e in quel preciso momento Scott girò la testa ed aprì gli occhi e disse:
-Come ti senti?
-Male.
Appoggiai in fretta la testa sul cuscino reggendola con le mani: stavo peggio di prima. Scott si alzò e mi venne incontro.
Tenevo gli occhi chiusi e, nella mia mente, vedevo a scatti l'immagine di una stanza buia, completamente buia dove, nel centro, c'era un piedistallo illuminato da una luce proveniente dall'alto.
Improvvisamente aprii gli occhi e vidi Scott.
-Molly, che succede?
Stavo bene. Mi alzai di fretta e mi misi a sedere sul letto.
-Una stanza. Una stanza buia.

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