Capitolo 30

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Quella mattina mi ritrovai distesa sul pavimento accanto al letto completamente disfatto. Ero molto sudata.
Non mi ricordo niente di quella nottata, solo che non riuscivo a dormire...
Mi alzai da terra e, barcollando, mi diressi verso il comò per prendere dei vestiti puliti e cambiarmi.
L'orologio segnava ancora le dodici di ieri: le batterie dovevano essersi esaurite.
Avevo voglia di vedere Scott e scusarmi, in questo periodo non mi ero comportata molto gentilmente nei suoi confronti.
Uscì dalla stanza, percorsi il corridoio, scesi le scale fino ad arrivare davanti alla sua camera.
Bussai: nessuna risposta.
Riprovai ancora un paio di volte ma continuava a non sentire niente.
Preoccupata, decisi di entrare e trovai Scott seduto ai piedi del letto con il cappuccio di una delle sue felpe grigie in testa. Aveva gli occhi rossi e fumava una sigaretta.
Gli corsi in contro e mi accucciai accanto a lui:
-Stai bene?
Mosse bruscamente la mano davanti a se come per cacciare qualcuno e poi tossì.
-Scott che succede?!
Si voltò verso di me soffiandomi il fumo in faccia. Poi si portò una mano tra i capelli, si voltò guardando dritto davanti a se ed io diventai tutta rossa: quando indossava il cappuccio mi faceva perdere la testa!
Apparve Mary silenziosamente come suo solito al centro della stanza. Esaminò lo strano comportamento di Scott e si rivolse verso di me:
-Lui non ha creduto... il cattivo c'è... sta solo aspettando...
Porse la mano sulla fronte di Scott finché, il punto dove aveva appoggiato le dita, impallidì e, lei, disse qualcosa sottovoce. Attorno alla sua mano si formò una strana aura scura che scomparve dopo un paio di secondi. Tolse la mano e, contemporaneamente, vidi che gli occhi di Scott erano tornati del loro inconfondibile colore castano e lui si accasciò, come se fosse rilassato, sul fianco del letto. Si era addormentato.
Mary scomparve senza dire nulla ed io, ormai rimasta sola, presi la sigaretta dalla mano di Scott, la spensi in un posacenere trovato in un angolo e tornai ad acoccolarmi accanto a lui. Appoggiai delicatamente la testa sulla sua spalla e la mia mano sulla sua e sospirai sottovoce:
-Scusa se ti amo...
Chiusi lentamente gli occhi finché mi addormentai...

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