Jun iniziò a seguire il discorso della prof, che non faceva altro che annoiarla. Ritornò a guardare fuori, da quella finestra. Osservò la gocce schiantarsi a terra, producendo un suono melodico e quasi ipnotizzante, quando venne interrotta dal suo compagno di banco Steve, che era anche il suo migliore amico. Jun, con disinteresse, continuò ad ascoltare la sua cantilena, finché non si addormentò in classe per la noia. Venne disturbata dal grido della prof.
"Jun! Sei un disastro! Ti avevo avvertita piccola insolente! Non è la prima volta che accade! Vai immediatamente in presidenza!"
Jun aprì gli occhi di scatto, spaventata. Si trovò per un istante disorientata, poi, vedendo la professoressa indicare la porta, intuì dove la stesse spedendo. Si alzò dal banco svogliatamente e si diresse verso la presidenza.
Quando aprì la porta, lo sguardo severo della preside si pose su di lei.
"Cos'ha combinato, signorina Whave?"
"Mi sono addormentata in classe" rispose Jun guardandosi le scarpe.
"Perché? Per caso non dormi abbastanza la notte? " chiese la preside con tono seccato.
"N-No!" disse Jun "Piuttosto assumete delle persone colte che, anziché ripetere le stesse cose ogni anno, abbiano un po' di cultura e non annoino gli studenti!"
Era meravigliata di sé stessa, quelle parole uscite così, da sole. Cosa le era preso?
L'avrebbe pagata cara, lo sapeva bene. Quella scuola privata era una delle più rigide, con regole e punizioni severissime. Inoltre non osò pensare alla delusione che avrebbe dato in famiglia, alla sua povera mamma. Jun fissò lo sguardo della preside, che era scioccata e al tempo stesso irritata. Ella, senza pensarci due volte, chiamò i suoi genitori, che furono costretti a rimproverarla in modo serio, vietandole l'uso del cellulare e del computer e addirittura picchiandola. Anche loro erano molto severi e ricorrevano a qualunque mezzo per farsi ubbidire e per mantenere in riga la figlia.
Jun sconsolata e afflitta, non avendo altro da fare si mise alla scrivania di camera sua e cercò di studiare, ma le lacrime macchiarono i suoi libri. Lasciò perdere quell'impresa impossibile. Si stese sul suo letto. Si addormentò singhiozzando. Aveva sempre studiato, era una buona studente, l'unica sua pecca era il fatto di addormentarsi spesso, ovunque e in qualsiasi circostanza.
Si svegliò che erano le quattro di mattina. Cercò di fare al meglio i suoi compiti, poi si affrettò e arrivò a scuola. Per la fretta, la divisa della scuola era messa a rovescio, i capelli in disordine e le scarpe slacciate. Sentì la flebile risatina da parte dei compagni, dopo esser stata ripresa dall'insegnante un'ennesima volta.
Sembrava quasi che tutte le disgrazie al mondo le stessero infierendo in quei pochi giorni.
Inoltre, avendo fatto i compiti un po' a casaccio, le venne assegnato un brutto voto. Insultò mentalmente la professoressa, la stessa che l'aveva ripresa il giorno precedente, come fa la maggior parte degli studenti.
"Hey Jun"
La ragazza girò il suo viso stanco verso quello raggiante di Steve. Non lo conosceva da molto, solo da due mesi, da quando era iniziata la scuola. Era nuova lei in quella classe e lui era stato il primo ad averla accolta.
"Che dici se più tardi facciamo un giretto assieme, che so, magari al parco. Non ti vedo molto a posto in questi giorni... forse hai bisogno di un po' d'aria"
"Mhm... forse hai ragione..."
"Dai, magari invito anche dei miei amici, vorrei farteli conoscere!"
"Ok... mi piacereb-
"Ok ora basta" interruppe la donna seduta in cattedra "Non ne posso più. Jun, chiederò la tua sospensione.

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Creepypasta
HorrorAdesso... Chiuditi in camera. Spegni le luci. Inizia a leggere. :) [Molte storie le ho trovate su Creepypasta Wikia e vari forum, mentre alcune storie le ho tradotte personalmente dall'inglese. Queste ultime saranno contrassegnate da una stella ★] [...