CAPITOLO 10

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Ero sopravvissuta...
ma non solo.
Conoscevo la verità.

Piano piano tutto mi tornava in mente: i miei ricordi, combattimenti, il dolore.

Avrei tanto voluto non sapere.
No. Non ero più un'umana, anzi non lo ero mai stata.
Ma non ero nemmeno un vampiro.

-Ora ricordo- sussurrai a me stessa.
-Io...
Io sono...- dissi tremando.
-La Salvatrice! - mi interruppe Eric.
-Sei un angelo che ha avuto pietà di questo mondo oscuro, ed é disceso per portare luce e redenzione- spiegó James.
-Voi! Voi lo sapevate?!- sboccai.
-Perché non mi avete detto niente, perché...- mi interruppi a causa di un dolore acutissimo alla testa.

I ricordi stavano tornando a galla.

Mi dovetti reggere ad un albero lì vicino perché mi si annebbió la vista e subito iniziarono le visioni.

Vedevo me stessa, eterea ed immortale.
Un angelo con il compito di salvaguardare direttamente gli umani.
Provai a vivere da umana per sentire le loro stesse miserie e poterli comprendere a pieno, ma...
qualcosa andò storto.

Vidi James...
Anzi, me e James.
Insieme.

I sentimenti che cercavo di reprimere nei suoi confronti, esplosero nel mio petto.
James Anderson era il mortale più bello che avessi mai visto.
Mi innamorato inevitabilmente di lui.
Eravamo lì, avvinghiati l'uno all'altro, desiderosi di amore e passione.

Ma era parecchi decenni fa.
Conobbi sua madre, bellissima come me la immaginavo, somigliante a James: biondissima e dagli occhi seducenti, una donna esile ma formosa nei punti giusti.
Quella donna aveva l'aspetto di una data dei boschi.
Le visioni si concentrano su un uomo forte e autoritario.

"Roland!"

Ecco spiegato il suo comportamento.
La malinconia, la protezione nei miei confronti.
Lo vedevo accanto a noi, felice e sereno... diverso dal Roland che conoscevo.

Eric invece era geloso del fratello, lo scorgevo lí con i suoi sguardi persi e pieni di rabbia.
I ricordi più brutti che avevano me li aveva regalati lui.
Ero presente quando partì per la guerra, quando James partì per andare a riprenderlo.
Io e la loro madre rimanendo insieme quei mesi, e ci sostenendo  e a vicenda.
Era uno dei comportamenti umani che capivo meglio:quando due persone condividono lo stesso dolore  finiscono per avvicinarsi e legarsi.
Quando Eric strappó il  a cuore di sua madre io ero lí.
Vidi il mostro e ne rimasi terrorizzata.
Poi James cadde in terra senza vita.

Tutto si fece più rapido e confuso. Ricordai di aver esaurito la mia energia celeste per far redimere Eric e fargli riaccendere le emozioni.
Le mie ali tornarono e si dissolsero così velocemente da non avvertirle.
Punita per aver amato un essere umano e poi un demone.
Costretta a vivere da umana e a dimenticare il mio unico amore.
Allora capí.

Capí che i miei ricordi, quelli con Jack, mia madre, mio padre erano tutti falsi, finti, un inganno.
Non erano loro i miei veri genitori, e io non ero loro figlia.
Tornai alla realtà uscendo da quel tunnel di orrende verità.

Le lacrime cominciarono a levigarmi il viso.

Eric fece per venire da me a confortarmi ma lo bloccai urlando.
-No! Fermo lí! Non toccarmi!-
Eric aveva gli occhi lucidi mentre James non sapeva che fare.

-Tutto ciò che ero era una menzogna! Persino Jack...- sospirai, singhiozzando.

-James...- dissi con gli occhi imploranti.
-Dobbiamo parlare- continuai.
-Megan i vampiri sono ancora qui nei paraggi- disse Eric cercando forse di impedirci di chiarire.
-Non ha importanza.
Che vengano!
Io sono qui pronto ad accoglierli!-disse James.

Ci allontanammo.

In lontananza sentimmo Eric gettare un pugno con rabbia ad un albero che si sdradicó e cadde pesantemente per terra.

-Hai visto tutto?- mi domandò.
-Sì, ma non so ancora bene cosa provare per te- risposi.
-La visione mi ha fatto rivivere quei momenti ma non le stesse emozioni- continuai.
-Mi dispiace...- conclusi piano.

-Di cosa ti dispiace?
Sai, perché non abbiamo mai avuto il tempo per chiarire!
Ti dispiace che io ti abbia fatto perdere i tuoi poteri di angelo?
Che ti abbia reso la vita impossibile?
Che ti abbia regalato una vita tutt'altro che paradisiaca?
O che sia io quello di cui ti eri innamorata?
Io e non Eric!- chiese confuso.

Volevo andarmene, forse ricominciare da qualche altra parte.
Non sapevo fare altro oltre che scappare.

Stavo per correre via quando James urló.
-Scappi?! Da cosa?!
Da qualcosa che non vuoi o da qualcosa che hai paura di volere?-
Mi fermai e lui mi prese la mano.

-Ti prego...- implorò.

La sua voce arrivò ai miei orecchi come un eco dal passato che accese sulla pelle, sulle labbra, tra i capelli la sua presenza.

Gli strinsi la mano, mi voltai e lo baciai.

-Avevi promesso di amarmi- disse piangendo Eric dietro di noi.

Non feci neanche in tempo ad aprir bocca che in un soffio di vento scomparve.

-Perché non mi hai detto niente?-chiesi.

-Volevo evitare che Eric tornasse ad essere privo di sentimenti.
Scusami, lo so che è un pensiero egoista ma l'ho fatto solo per lui.
E scusami ancora se mi sono comportato da completo idiota, o peggio...
Ho fatto cose orribili, ma altrimenti ti saresti innamorata di me di nuovo e tutto sarebbe tornato nel caos, ti avrei persa ancora e non l'avrei sopportato.
Ma tutto questo é stato inutile alla fine-

"Era tutta una copertura"

-Ora andiamocene da qui!- ordinó e superammo il confine.

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