CAPITOLO 4

5.9K 329 38
                                        

Al mattino allungai un braccio per cercare d'abbracciarlo ma mi accorsi che non era lì con me.

"Come mi aspettavo: non é rimasto"

Improvvisamente la porta si aprí, facendomi sobbalzare.
-Ti ho portato la colazione!- disse Eric sorridendo.
Riposta la paranoia, sorrisi a mia volta.
Era evidente come cercasse di farmi sentire ancora a casa mia, facendomi mettere il dolore da parte.
Ma non ero stupida: sapevo che a casa non ci sarei tornata più.

L'aria era densa del profumo di cornetti alla crema appena sfornati, simile a quello dei dolci preparati dal pasticcere sotto la mia scuola.
Avrei tanto voluto che lui avesse potuto condividerli con me provando la morbidezza della pasta, e la dolcezza della crema vellutata.

-Ho un'altra sorpresa per te- mi disse porgendomi una grande scatola.
-Che cos'è?-chiesi prendendola.

L'aprì e al suo interno trovai l'abito più bello che avevo mai visto.
Era un abito lungo, rosso e costellato di diamanti (un modello a sirena penso, non me n'ero mai intesa di moda).
-Eric... Sono senza parole!
É splendido!- escalmavo presa dall'euforia.

-Sono contento che sia di tuo gradimento- rispose ridendo il vampiro.
-Stai scherzando é molto di più che
"di mio gradimento"
Lo adoro, grazie!-
Non ricordavo di aver mai provato entusiasmo per un pezzo di stoffa, ma una ragazza come me non avrebbe mai avuto l'occasione di indossarlo neanche in condizioni normali, figuriamoci da prigioniera in una casa piena di vampiri!
-Allora!- sboccó Eric interrompendo i miei pensieri.
-Non vorremo sprecarlo? Indossalo.
Ti porto via da qui -disse soltanto.

-Portarmi via?! Dove?!- gli chiesi sconvolta.

Ma Eric sembrava ignorare le mie domande.

-Ah, dovrai indossarlo con queste!-disse porgendomi delle scarpe che, a parer mio, avrebbero potuto appartenere benissimo ai gioielli della Corona.

-Con queste sembrerai una vera principessa- mi disse dolcemente.
Si avvicinò e mi bació la fronte.

-Adesso devo andare- mi disse.
Non riuscivo ad esprimere ciò che sentivo. Le parole mi rimanevano stupidamente bloccate in gola.
Non avrei dovuto, ma sentivo di essere legata a lui. Sentivo di volergli stare vicino.
-Ti aspetto- gli dissi.
Poi lui uscì.

Ero felicissima. Finalmente avrei avuto l'occasione di capire perché il mio cuore palpitasse impazzito al cospetto di Eric.
Avevo bisogno di accettare la sua offerta malgrado il dolore che sentissi.
Altrimenti non avrei retto, né io né la mia mente.
In quel momento riuscivo a pensare che sarei uscita da quella prigione e avrei rivisto le stelle.

Mi preparai in fretta quella sera.
Indossai l'abito che mi calzava a pennello come se il vampiro mi avesse squadrato con occhi così scrupolosi da aver individuato le mie misure esatte; persino le scarpe erano della misura giusta.
Pettinai i miei capelli con le dita non avendo un pettine e li raccolsi come meglio potevo.
Di truccarmi non se n'era mai parlato, tutti quegli attrezzi utili a creare maschere mi davano un po'i brividi.
Ero pronta.

Mi specchiai in quel vecchio specchio rotto.
Mi sentivo come la reginetta del ballo di fine anno a cui, viste le circostanze, non avrei mai partecipato.

Aspettai Eric un'intera giornata, nella penombra, ma non arrivava.
Ero arrabbiata con lui.
"Nessuo si prende gioco di me!" pensai.
Stavo per iniziare a svestirmi quando entrò dalla porta.

Era bellissimo: i suoi occhi neri venivano messi in risalto dal suo smoking mentre creavano contrasto con il bianco della sua pelle che sembrava immersa in raggio di luna.
-Dove sei stato?- sboccai.
-Ti ho aspettato tutto il giorno-continuai.
-Scusami, ero a caccia- mi confessò col timore della mia reazione.
"Di nuovo..."

LOST WINGSDove le storie prendono vita. Scoprilo ora