CAPITOLO 19

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Roland e il resto della squadra ci raggiunsero, probabilmente perché il vampiro aveva sentito odore di lupo nell'aria.

-Ti aspettavamo- disse James.
-Vi presento gli Alfa- esordí il principe e i lupi fremerono di eccitazione.
-Lui é Alan- continuó e il lupo alla sua destra si trasformó in umano.

Il ragazzo era alto qualche abbondante decina di centimetri più di Jimmy e sembrava capace di batterti come un tappeto anche senza trasformarsi in una bestia feroce.
Aveva dei capelli neri e liscia ti all'indietro perfettamente, degli occhi a mandorla scuri e una carnagione dalla sfumature particolare: di sicuro era di origini asiatiche.

-Ha guidato il branco in mia assenza-
Il licantropo si avvicinò e si inchinó ai miei piedi.
-É un onore combattere al vostro fianco Salvatrice-
-Lo stesso vale per noi- dissi facendolo alzare un pó imbarazzata.
Gli Alfa erano mansueti e calmi in trepidazione e in attesa che io dicessi loro qualcosa.
Le parole iniziarono a scorrermi fuori dalla bocca come un fiume in piena.
-Il nostro nemico é forte!
Piú forte dei vampiri, più forte dei licantropi, più forte dei cacciatori e degli angeli.
Nessuno sia così sciaguratamente folle da affrontare un demone di quel rango da solo.
Ma non potrà nulla contro di noi se restiamo uniti!- esclamai.

-E se qualcuno di noi dovrà perire lo farà da guerriero, per salvare chi ama e il nostro mondo- dissi voltandomi verso quegli occhi tanto travolgenti.
-Di questo non vi pentirete mai- conclusi tornando al branco.

Glielo si poteva leggere negli occhi che non si sarebbero mai tirati indietro.

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James.

"Guardatela, adesso sta convincendo un branco di licantropi ad allearsi con noi" pensai.

"É la sua solita energia: riuscirebbe a farti fare di tutto.
Potresti opporti con tutte le tue forze ma alla fine non riusciresti comunque a dirle di no"

La sua energia aveva fatto effetto su di me come che su mio fratello.

"So che Eric non l'ha dimenticata, non riusciremo mai ad essere in pace noi tre. Siamo uniti in qualche modo e la nostra sarà un'esistenza infernale.
Ogni volta che mi trovo accanto a lei, a guardare il suo viso troppo preoccupato per gli altri, a sentire il suo odore, la sensazione dei suoi capelli sul mio collo penso che forse io non dovrei essere qui. Lei era felice con Eric e forse avrei dovuto soltanto sparire. Ma anche se sono immortale il mio cuore si sarebbe fermato comunque, l'avrei fatta finita in qualche modo.
Ma non me ne sarei andato neanche se avessi potuto perché qualcosa continua a tirarmi verso di lei, dal primo momento in cui ci siamo amati e toccati"

-Da questo momento siamo un solo branco!- disse lei e i lupi mannari ulularono in segno di approvazione.
Ma i loro versi furono troncati dall'oscurità che piombó su di noi.
Un'oscurità tale da non lasciar intravedere niente neanche a noi creature delle tenebre.

All'improvviso una risata tuonó e la voce di Megan esplose in urló di terrore.
-Megan!- urlai fino a graffiarmi la gola.

I lupi ringhiavano e i Vigilanti cercarono la voce della loro leader
ma senza alcuna risposta.

Quando i raggi tornarono ci accecarono tutti e fummo costretti a chiudere gli occhi.
Avrei tanto voluto non riaprirli vedendo che Megan non c'era piú.

-Dov'è?!- gridavo in continuazione, senza controllo e pieno di rabbia.

"Non può essere successo davvero!" pensavo frenetico sfrecciando in tutte le direzioni per trovare qualche traccia.

Non ci stavo piú con la testa finché Roland non mi bloccò violentemente contro un albero.
- Calmati!- mi urló in faccia.
Ma la mia mente era scollegata dal mondo esterno, ora c'era solo il caos piú assoluto e nient'altro.
-Calmati!- urló con piú forza stringendo la presa ancora di più.
-L'ho persa- realizzai allora che mi era scivolata dalle mani come avevo previsto.
Le lacrime cominciarono a riempirmi gli occhi assenti.
Mio padre mi molló e io precipitai su quattro zampe al suolo.

-L'ho persa di nuovo- sussurravo.
Fanculo il mostrarsi debole.
Stringevo i ciuffi d'erba in un pugno e le lacrime li bagnavano cadendoci sopra come rugiada mattutina .

-Vi prego, aiutatemi a trovarla- singhiozzavo.
-Io non... non...-
Una mano si posó sulla mia schiena e  bloccò di colpo il mio pianto.
-La ritroveremo!- esclamó convinto una voce.
Alzai il viso e Alan si ergeva sicuro di sé e alle sue spalle l'intero branco nella sua forma umana.
Un licantropo non avrebbe mai palesato la sua vera identità davanti a dei vampiri, sarebbe sempre rimasto lupo, pronto ad attaccare o a difendersi.
Megan non era importante solo per me, in quel momento me ne resi veramente conto.
Non potevo combattere da solo per difenderla, avevo bisogno di aiuto e capí che loro non si sarebbero tirati indietro.
-Te lo prometto- continuó.

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Mi svegliai ma era tutto buio, un buio anormale, pesante e opprimente.
"Dove sono?" pensai.
Cercai di muovermi ma le mie braccia e le mie gambe erano incatenate, bloccandomi a qualche passo dal pavimento.

"Ma cosa..."
Ero imprigionata.

Sentí la porta scricchiolare e qualcuno entrare.
Avevo paura, devo ammetterlo.
Quel buio cosí intenso mi era penetrato nell'anima e aveva portato in me un forte senso di inquietudine.

-Chi c'é?- dissi.

Piccole risatine sadiche riempivano la stanza e risuonavano nella mia mente.

-Sei stata brava Megan- sussurrava una voce.
-Hai radunato un bel mucchietto di denti- continuó questa voce.
Anche se non potevo vedere avvertivo degli occhi puntati su di me.
Un rumore di passi inizió a echeggiare.
Sentí un respiro sul mio collo e una mano spostarmi i capelli dietro l'orecchio.
-Ma io sono stato piú bravo...- disse mordendomi l'orecchio.
-Lasciami!- urlai dimenandomi.
-Shhh- sussurrava.
-Non serve che tu ti dimeni cosí, tanto ti avró comunque in un modo o in un altro- disse accarezzandomi le braccia incatenate.
-Cosa?- sussurrai confusa.
-Chi sei?!- sboccai.
La luce tornó e il volto trovatomi davanti mi lasciò senza parole.
-Io sono Iron!- esclamó.

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