CAPITOLO 21

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James.

Il branco era già partito da ore in avanscoperta con al comando Alan.
Jimmy ci serviva per il nostro piano: appena arrivati io avrei liberato Megan; Hanna, Jimmy e Troy ci avrebbero coperto le spalle con il branco dall'esercito di demoni che ci stava aspettando con ansia; Roland invece avrebbe scovato Iron e lo avrebbe portato verso di noi.

A quel punto il nostro destino sarebbe stato deciso.
Speravamo solo che non fosse troppo tardi per Megan.

Ora eravamo in viaggio verso quel posto maledetto.

Mio padre mi chiamó tirandomi fuori dai miei pensieri.

-Sei strano, qualcosa non va?- chiese.
Non risposi.
Tutto non andava, TUTTO.
-Voglio solo riabbracciarla- sospirai infine.
-Hai un'aria stanca.
Hai assunto sangue oggi?-
-No- risposi.

Per lei dovevo essere in forze, ma non volevo dimenticare il sapore del suo sangue perció mi rifiutavo di bere qualunque cosa che avrebbe potuto contaminarlo.

-Sai che morirai se non assecondi la sete di sangue...- mi disse preoccupato.
-Perché sei così fiducioso da credere che non moriremo comunque?
Ma pensandoci bene qualcosa mi dice che mi sazieró in combattimento.
Ora andiamo, ho voglia di sgozzare qualche mostro!- sboccai e il team mi sorrise.

************************************

Megan.

Penzolavo nell'oscurità in uno stato che era sicuramente peggiore alla morte.

Avevo creduto di morire fin troppe volte e in alcuni casi l'avevo persino desiderato ma ora non riuscivo a capire se avevo già varcato il confine tra i due mondi.

Le voci erano solo un eco nella mia testa quando Iron entró di nuovo.
-Allora! Hai cambiato per caso idea mia adorata?-
-Adorata? Chissà come tratti chi odi...- risposi con un filo di voce.
-Vedi, riesci ancora a parlare!
Dovresti già considerarlo un trattamento di riguardo!- disse con quel suo maledetto viso da psicopatico.

-Ora...- disse e come un ombra fu dietro di me.
-Sei pronta a diventare mia?-

-Preferirei morire- gli risposi disgustata.

-Non lo dubito nelle tue condizioni...
Dopo un mio trattamento tutti vorrebbero beneficiare della morte.
Ma, non concedo questo privilegio a nessuno-

-Tu sei pazzo!-
-Pazzo!?- sboccó afferrandomi i capelli.
Gemetti per il dolore.
-Sai cosa si prova quando si diventa pazzi, Megan?
É come una guerra combattuta tra chi sei, e chi ti dicono di essere.
Secondo te, chi vince?
Io ho fatto soltanto vedere al mondo chi sono realmente!-

Lasció liberi i miei capelli e poi li accarezzó piano.
-Potresti avere un potere enorme al mio fianco. Potresti essere la mia regina!-
-Grazie... Ma no grazie.
Ho già il mio re-
-Oh!- esclamó entusiasta avvicinandosi alla porta.
-A proposito di questo, ho una sorpresa per te!-
Detto questo James fu scaraventato sul pavimento della stanza in ginocchio.

-James!- urlai.

Iron rideva spudoratamente mentre James respirava a fatica sul pavimento in una pozza di sangue.

Si avvicinó a lui e lo prese per i capelli alzandogli il viso.

-É questo il tuo re?!- chiese divertito.
-Un debole e inutile vampiro!?- chiese ancora ridendo.

Avevo gli occhi lucidi e per poco non sarei scoppiata a piangere.

Dalla manica della camicia bianca Iron tolse un paletto di legno imbevuto di verbena.
-Fermo! Che cosa hai intenzione di fare?!- urlai.
-Eredito il trono!- disse.
-Togligli le mani di dosso!- lo avvertí.
-Altrimenti?- chiese lui spavaldo.

Il vampiro trovò la forza di aprire gli occhi.
-Oh...
Credimi, non dovevi chiederglielo- sospiró.

Il mio corpo inizió a bruciare e le catene iniziarono a fondersi.
In un battito di ciglia fui libera ed ero diventata una nova incandescente.
In un urlo primordiale scagliai un fiume infuocato simile a lava fusa addosso ad Iron che finí per conficcarsi nella parete della stanza.
Il paletto cadde per terra e io lo raccolsi, carbonizzandolo in una fiammata.

James si rialzó a fatica, ma il suo senso dell'umorismo era duro a morire.
-Posso dirglielo io?- mi chiese.
Con un'occhiata gli feci intendere di sí.
-Altrimenti questo, Iron!- esclamó felice come un bambino.
-Devo ammetterlo fa un certo effetto!- dissi complimentandomi con me stessa per la frase ad effetto.
-Andiamo- disse James.
-Dobbiamo raggiungere gli altri!- continuó ma solo dopo pochi passi cadde.

-James, tu non stai bene.
Aspetta- gli dissi.

Feci un respiro profondo e riuscí a tornare alla mia forma corporea.
Lo intimai a nutrirsi e lui non rifiutó una sola goccia di sangue.
Le ferite inferte con armi alla verbena si stavano rimarginando velocemente e il sangue aveva ormai cessato di fuoriuscire.
Era in forma ora.

-Ti amo- disse.
-Lo so- gli risposi.
-Dimmelo anche tu, ho bisogno di sentirtelo dire un'ultima volta se mai non dovessimo farcela- mi pregó.
-Ti amo. Ricordatelo- gli dissi accennando un tenero sorriso.
Ci baciammo ma dovettimo subito correre.

Attraversavamo lunghi corridoi senza fine.
-Questo castello é un maledetto labirinto- notai.
-É strano! É come se l'uscita si fosse spostata.
Mi sa che questo posto é davvero maledetto- commentó.

Imboccammo l'ennesimo corridoio quando ci trovammo davanti una figura nell'ombra e ci fermammo di colpo.

-La mia coppia preferita!- esclamó uscendo dall'oscurità.

"Non posso crederci!" pensai.

-Eric?- chiesi.

-Ciao Megan!- rispose.

Ma i suoi occhi avevano qualcosa di strano.
Non avevano piú luce, erano bui, completamente neri.

LOST WINGSDove le storie prendono vita. Scoprilo ora