CAPITOLO 24

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Azrael...

La mia testa stava esplodendo.
-Azrael? Angelo della Morte?
Che cosa stai inventando Iron?!- gli urlai.
-Io non invento niente Azrael, ma penso sia ora che tu recuperi i tuoi ricordi- rispose.
-Smettila di chiamarmi cosí!- gli gridai.
-Io so di essere un Angelo, so di essere la Salvatrice!- aggiunsi autoconvincendomi di quelle parole.
-Sí questo non é errato...- commentó.
-So che la mia missione é combattere i mostri come te e salvare quelli che vogliono redimersi!- continuai.
-Anche questo non é del tutto errato...- commentó ancora.
-So di essermi sacrificata per redimere Eric. E... -
-Tutto qui?- mi interruppe.
Il mio sguardo allora si perse sentendolo infierire cosí, perché sapevo che possedeva parti del mio puzzle e che per questo mi aveva in pugno.

-Te lo dico io com'è andata Azrael!- disse alzando la voce.
-Tu sei scappata da me!- mi accusó furioso.
-Che cosa?!- domandai confusa, e un flusso di sangue un pó troppo veloce mi attraversó il cervello annebbiandomi la vista e l'udito.

Avanzó verso di me e allora io indietreggiai stordita e per poco non inciampai nei miei stessi piedi.
-Qual era la tua missione originaria?-
chiese avanzando.
E intanto io tentavo di mantenermi ad una distanza di sicurezza da lui.
-Rispondi!- urló.
-Salvaguardare gli umani!- risposi uralndo anch'io.
Scoppió a ridere a quell'affermazione.
-Smettila!
Se hai qualcosa da dire, dilla e basta- gli dissi irritata.
-Il tuo compito era tutt'altro!
Sei tu che ti sei creata questo ruolo- continuó.

Ero sempre piú confusa.

-Tu sei l'Angelo della Morte!
Il tuo compito non é quello di salvare, ma di condannare!- disse ridendo.
-No! Non é vero!-
-Pensaci bene...- disse avanzando.
-Non hai ricordi legati al Mondo della Luce, secondo te perché? E perché inoltre ami cosí tanto il potere che il fuoco ti da?-

Ció che stava accadendo non poteva essere vero.
"Iron sta per forza mentendo" pensavo.
"Ma..." una nota di paura si accese dentro di me.

-Tu appartieni a me e a gli Inferi, Azrael!- disse e avanzó di un ultimo passo intrappolandomi con le spalle al muro.
-Tu sei l'Angelo che condanna le anime; quello che ha il potere di carbonizzarle, di ridurle in cenere;
Tu sei la piú diretta discendente di sangue di Lucifero! Sei il suo sangue e la sua carne. Sei...-

Allora una luce abbagliante investí la stanza ed Iron si coprí gli occhi.

La gemma brilló di un rosso piú intenso delle fiamme dell'Inferno.
Il mio corpo si rivestí di luce e le punte dei miei piedi si staccarono dal suolo.

Un urlo mi esplose in gola che fece cosí male da portarmi alle lacrime.
Gli occhi bruciavano, la gola graffiava, i polmoni e il naso sembravano ostruiti.
I vestiti prestatomi da Hanna diventarono un velo che si avvolse intorno al mio corpo.

La schiena a livello delle scapole si squarciava piano producendo urla sempre piú forti.
Finché improvvisamente da esse non comparvero due enormi ali nere.
Il dolore scomparve di colpo e fu sostituito da una sensazione di pienezza, di completezza.
La gemma smetteva lentamente di brillare e io tornavo cosí con i piedi per terra.
Le cose che sentí allora furono poche: il freddo del cemento freddo sotto i miei piedi, la stoffa dell'abito accarezzarmi la pelle, le guance bagnate e le ali vibrare come se fossero un altro cuore che batte all'unisono col mio.

-Sono la figlia di Lucifero!- sussurrai a me stessa.

-Tuo padre ti reclama mia cara!
É ora di tornare a casa!- disse.
Il suo messaggio era stato finalmente recapitato.


Spazio autrice.
Capitoletto piccolo ma sconvoglente!
Concordate?

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