CAPITOLO 27

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"Sa volare, bene" dissi a me stessa.
Eravamo in alto e i ragazzi erano piccolissimi visti da lassú.
-Ora siamo solo tu ed io!- esordí.
-Ti riporterò indietro che tu lo voglia o meno. E tuo padre mi ricompenserà profumatamente!- continuò.
-Pff...- risi.
-Mio padre promette molte cose Iron, ma lui é Lucifero, non ci si può fidare della Morte-
"Che essere ridicolo" pensai.

-Pensi che io non lo sappia?- esordí.
-Io sono un demone! L'inganno é il mio mestiere.
Sono furbo Azrael e ho sempre un piano-

"Ha ragione. Sta escogitando qualcosa"

Non potevo essere solo io il motivo della sua alleanza con Lucifero.

-Tutte le alleanze sono precarie e incerte mia cara. Alla fine ognuno guarda per sé, pensa a ció che vuole realmente. E io voglio il potere! Non mi basta una fetta della torta io me la prendo tutta e basta.
Condividere non é il mio forte-
Con quelle parole mi riveló il suo piano.

-Vuoi eliminare mio padre?!
Vuoi uccidere la Morte!?-
-Vedo che non sei del tutto stupida!- disse confermando le miei peggiori supposizioni.
-Ora posso dire per certo, senza ombra di dubbio che sei folle!
E sentiamo come avresti intenzione di fare una cosa del genere?-
-Sono pieno di risorse Azrael, con le mie capacità di controllo mentale neanche tuo padre sarebbe in grado di fermarmi!
Devo solo essere abbastanza vicino, e la consegna a domicilio di sua figlia sarebbe il pretesto ideale-
-Mi fai venire il voltastomaco.
Sei un essere ripugnante!- gli urlai e gli lanciai contro una colonna di fuoco che avrebbe dovuto incenerirlo.
Ma così non fu.
Il fuoco non gli aveva procurato la ben che minima bruciatura.
Soltanto una piccola ciocca di capelli si era annerita.

"Com'è possibile?!" mi chiesi sconcertata.

Mi imposizione di non arrendermi e di riprovare.
Un ramo crescette da parecchie decine di metri dal suolo fino a raggiungermi.
Ne spezzai un pezzo abbastanza lungo da farne un'arma.
-Che vuoi fare, prendermi a bastonate?!- mi scherní ridendo.
Non mi scomposi, sapevo quello che facevo.
-Più o meno...- gli risposi e dal bastone, evocando l'acqua, spuntarono delle lunghe lastre di ghiaccio appuntite.
Una sorta di "Rosa velenosa" gigante.
Il sorriso sulla faccia di Iron non era più tanto convinto come quello di prima.
-Notevole- esclamó.

-Ma anche io conosco questi giochetti mia cara...-
Dalle sue mani allora una nuvola di fumo nero si rassodó prendendo una forma simile a quella della mia arma: non aveva spuntoni di ghiaccio ma qualcosa somigliante alla lama  ricurva in cima al lungo manico.
Una sorta di falce.

-Ovviamente!- esclamai tra me e me.

Fece roteare l'arma e si mise subito in posizione di attacco.
Partí subito alla riscossa.
Cercava di colpirmi mentre io schivavo colpi su colpi a fatica.
Era veloce e i suoi colpi erano ancora più virulenti perché dettati dalla pazzia e dalla rabbia.
Paravo i colpi della lama con la mia arma che sfregando con l'altra produceva piccole scintille di energia.
Iron cominciava ad innervosirsi.
-Stai ferma!- ordinava.
-Non ci penso neanche! Sei accecato dalla rabbia ecco perché non riesci a colpirmi. I tuoi sensi sono offuscati e non riesci a comprendere a pieno le mie mosse e i miei riflessi-
Allora riuscí a colpirlo.
I grossi aculei di ghiaccio della mia arma si conficcarono nel fianco di Iron e ne rimasero incastrate.
Del liquido nero schizzó da esso è alcune gocce mi finirono sul viso.
-Visto!- esclamai affannata e compiaciuto.

Ma lui alzó lo sguardo e non sembrava soffrire minimamente.

-Non é possibile...- sussurrai.

Ma non avevo ancora visto niente:
una sostanza viscida e scura lo stava rimettendo in sesto.
Si stava rigenerando e la mia arma era rimasta incastrata nel suo fianco.
Tiravo per liberarla ma quei filamenti distrussero le lame di ghiaccio rendendola inutilizzabile.
Quello che ora era solo un semplice bastone cadde sotto di noi.
Ero ancora incredula quando anche l'ultimo filamento lo ricompose.

LOST WINGSDove le storie prendono vita. Scoprilo ora