Sono passati cinque minuti da quando ho ricevuto l'ultimo messaggio di Jamie.
Per giusto ora è uscito da scuola e sta venendo qui da me.
Infatti eccolo, in tutta la sua bellezza, procedere passo svelto verso il parco.
Si guarda un pò intorno per cercare di vedermi, e quando si accorge di me che mi trovo sotto l'albero, mi sorride e mi viene incontro.Si siede affianco a me, appoggiando anche lui la schiena al tronco dell'albero.
Non diciamo nulla, l'unico suono che si sente è quello dei nostri respiri e del cinguettio degli uccellini.
Metto fine a questo silenzio:
"Devo parlarti", sussurro.
"Dimmi tutto", dice lui guardandomi negli occhi.
Provo a parlare ma le parole non mi escono di bocca, silenziosamente inizio a piangere, lui se ne accorge e mi stringe a sé.
"Sh.. non piangere, ci sono io qui con te", cerca di confortarmi. Annuisco e dico:
"Tu hai già tanti problemi personali, non voglio annoiarti con la mia storia e dartene tanti altri", dico continuando a piangere.
Lui mi prende il viso con la mano e lo alza.
"Guardami", dice.
Alzo lo sguardo insicura.
"Jacki, tu hai bisogno di sfogarti, fallo ti prego", mi supplica.
Annuisco e inizio a raccontargli ciò che è successo in ospedale e anche un pò della mia vita, accennando al discorso fatto ai miei genitori.
Lui mi guarda e dice:
"Mi dispiace tanto Jacki".
Una volta finito di parlare mi sento più libera.
"Sai..", continua lui, ".. Noi due su alcune cose ci assomigliamo", dice.
"Tipo?", gli chiedo.
"Tipo.. un pò la nostra storia, abbiamo entrambi dei genitori assenti, necessitiamo entrambi bisogno di affetto e..".
"Almeno tu un pó di parenti li hai e non ti hanno escluso dalle loro vite", lo interrompo.
"Questo è vero.. penso che dovresti capirlo il motivo di tutto questo", dice lui.
"E come?", chiedo io confusa.
"Cercando degli indizi".
"Non ci riuscirò mai", dico disperata.
"Ricordati, mai dire mai", dice lui sorridendo.
Ci guardiamo per alcuni minuti, finché lui non mi lascia un bacio a stampo.
"Sai cosa amo di te?", mi dice.
Faccio no con la testa."Il tuo carattere", scoppio a ridere.
"Che ridi è la verità", ammette lui.
"E che carattere avrei io?".
"Ti faccio un paragone col mio. Io ho un carattere di merda, tu invece sei una ragazza forte, ti mostri timida e insicura, ma quando ti incazzi tiri fuori le palle, io sono debole, si è vero sono il più popolare, che si fa vedere, che risponde male, ma alla fine tu riesci sempre a mettermi i piedi in testa, sembro un deficiente", dice lui imbarazzato.
"Non sei un deficiente, sei perfetto, si è vero hai un carattere di merda..", dico.
"Grazie", risponde lui ironico.
"Sai cosa dovresti fare? Dovresti dare una svolta alla tua vita, smetterla di fare lo stronzo e iniziare ad essere il ragazzo che vogliono tutti perché è sincero e vuole bene alle persone, e non perché è bello o perché è il più popolare", dico.
"Ci proverò".
"Bravo bimbo", dico sorridendo.
"Scusa come mi hai chiamato?".
"Bim-Bimbo..?!".
"Ripetilo", dice lui ridendo e avvicinandosi pericolosamente a me.
"BIMBO, B-I-M-B-O".
"Va bene, lo hai voluto tu", non so cosa vuole fare, finché non inizia a farmi il solletico.
"Cattivo Bimbo", dico ridendo.
"Allora continui?", dice lui ridendo con me.
"Ok, ok la smetto, lasciami", dico stremata.
"Va bene", dice lui lasciandomi un bacio all'angolo della bocca e sdraiandosi affianco a me, sull'erba.
Fa intrecciare le nostri mani e restiamo così per un'altra ora, in silenzio e uniti più che mai.
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Ecco a voi il capitolo!!Lo so è un pò corto, ma presto aggiornerò, e il prossimo è molto più lungo.
Spero che vi piaccia, se è così votate e commentate.
Vi prego fatemi questo bellissimo regalo di Natale.
A presto..
Buona Giornata!!
-Vi Voglio Bene-
Fra. xx
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~~Il mio primo vero amore~~ Jamie Campbell Bower
FanfictionJacaline è una ragazza molto tranquilla, è solare ed energica. A causa del lavoro dei suoi genitori, è costretta a cambiare spesso paese. Per questo motivo non vuole farsi degli amici, ha paura di affezionarsi troppo, ma lei non sa che questo sarà u...