~~Il mio primo vero amore~~ Jamie Campbell Bower

"Il 26 Dicembre".

[Io amo la foto, amo lui, è unico..]

....

È il 25 Sera, è quasi mezzanotte e io sto morendo di sonno.

Capitemi..

Sono giorni che dormo poco, e viaggiare in macchina due giorni di seguito è stancante.

Appena il pendolo segna un nuovo giorno, decido di andare a dormire.

Dopo essermi lavata ed aver indossato un pigiama prestato da mia cugina, mi sdraio sul comodo letto di una delle tante stanze degli ospiti, a casa di mia zia.

Poco dopo mi raggiunge mia sorella, con la quale condivido la camera, si sdraia affianco a me, sotto le coperte, e mi abbraccia.

"Voglio passare più tempo con te, sorellina", mi dice.

"Anch'io", rispondo.

"Per quanto resti?", chiedo continuando.

"Fino a FEBBRAIOOOO", dice allegra.

"Che belloooo", gli dico stringendola a me.

"Non vedo l'ora di conoscere il tuo ragazzo", dice entusiasta.

"Ma non stiamo ufficialmente insieme", dico per l'ennesima volta.

"Uffa, ma perché? ", chiede lei.

"Non me lo ha ancora chiesto..", dico.

"Dai che lo farà presto", dice rassicurandomi.

"Dici?", chiedo per conferma.

"Per me si", mi risponde sorridendomi.

Parliamo un pò, finché non si addormenta.

Tra qualche ora presenterò i miei amici, ma soprattutto Jamie alla mia famiglia..

Speriamo vada tutto bene..

Non sono sicura che i miei genitori se li ricordano.. Li hanno visti all'aereoporto, quel giorno che siamo tornati dalla gita..

Va be non è importante ora..

Dopo un pò mi addormento.

--

"Ragazzeeee, svegliatevi!!", sento urlare mio padre dal piano di sotto.

Mi butto un cuscino sulla testa.

Qualcuno entra nella stanza..

Sento scuotermi il braccio.

"Cugina svegliati", è Nicholas(il cugino).

"Mmh..", mugolo.

"A che ora vengono i tuoi amici?", chiede.

"All'13.00", rispondo.

"Ok.. Io non vorrei metterti fretta.. ma è 12.30..", dice lui tranquillo.

Cosa?!

Diamine!!

Mi tolgo il cuscino di dosso, e scendo dal letto.

"È tardii", dico disperata.

Lui se la ride.

"Che ridi?", chiedo.

"Sei buffa", dice.

"Grazie", dico ironica.

"Sveglia tu Emma, io vado a prepararmi", dico chiudendomi in bagno.