Piccoli problemi

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Vedo varie figure di oggetti davanti a me ma la stanza è buia e non riesco a distinguerle. Accanto a me c'è un interruttore e decido cosi di accendere la luce. E non credo ai miei occhi.
Una stanza con pareti sul giallo dorato,mobili antichi,poltrone e in alto un lampadario fatto da cristalli. Mi sembra di essere entrata in una delle stanze di un palazzo reale dove abitava la corte del re. Ma quello che mi incuriosice di piu è un telone che copre qualcosa al centro della stanza. Appoggio le valigie e mi avvicino,lo prendo e lo tiro via. Qualcosa mi abbaglia la vista. Il cuore. L'anima. Il pianoforte piu bello che abbia mai visto. Un pianoforte dorato. Ed ecco che mi sento subito sollevata.
Qualcuno dall'alto forse mi ha condotto qui. Qualcuno che sa quello che voglio. " Grazie nonna!" dico pensando a lei. E subito mi sento meglio e piena di speranza che poco prima avevo esaurito completamente.
Mi siedo sullo sgabello e inizio a sfiorare con la mano i tasti. Sono freddi. Non posso andare via senza aver suonato il pianoforte piu bello. La scelta va a una canzone di Ludovico Einaudi " Le onde".
E inizo. Mi sento libera,me stessa. Qualche lacrima scende ma riesco a trattenerla. La musica parla al mio posto.
POV's Gianluca.
Ignazio mi ha raccontato cosa è successo prima che Giulia arrivasse a tavola. Non pensavo suo padre fosse cosi... Ma lei ancora non torna e non vorrei che si fosse sentita male.
- Igná,è passato gia un quarto d'ora ma dove è finita Giulia?
- Non lo so ma mi sento veramente in colpa...- risponde triste.
- Non è colpa tua vedrai che quando le spieghi tutto capirá!-
- Ehi ehi ehi ehi! - esclama veloce Piero.
- Che c'è Piero?- chiedo.
- G-g-guardaaa!- esclama quasi preoccupato.
- Ma che stai dicendo? Guardare dove?- chiede confuso Ignazio.
- Giulia è in televisione!- dice a bassa voce per non farsi sentire dagli altri.
Io e Ignazio ci guardiamo e poi scoppiamo a ridere.
- Piè ma cosa hai bevuto? E poi non c'è neanche la televisione qui! Dai mangia un po!- dice Ignazio ridendo.
- Ma cosa dici non sono scemo guarda la!- esclama.
- Ma dove?- chiedo ridendo.
- LAA! Accidenti!- inidica con il dito qualcosa dietro di me. Ci giriamo e vediamo un megaschermo che non avevo neanche notato perchè spento e vedo una ragazza girata di schiena che suona il pianoforte.
- Ma magari ci assomiglia, e poi adesso dovrebbe tornare...- dico.
- Allora non sono un cretino,so benissimo quello che ho visto ed è lei!- insiste.
Ad un certo punto fanno vedere la ragazza in primo piano. Si è proprio lei.
- Oddio! - esclama Ignazio.
È lei. Ad un tratto il cameriere alza il volume e si sente solo il pianoforte. Tutti si girano e la guardano. Suo padre la guarda serio.
- Si vede che ha accettato la richiesta di qualcuno! - dice Piero.
- Si ma... perche accanto a lei ci sono le valigie?- chiede Ignazio.
- Ma dove?-chiedo.
- Quando la inquadravano da lontano ho visto le sue valigie! Speriamo non le facciano piu vedere! Dobbiamo coprirla con suo padre,lei è un animo ribelle e fuggitivo!-risponde.
E intanto continuiamo a goderci la sua musica.
POV's Giulia.
La canzone è finita e io mi sento bene. Mi alzo,sfioro con le dita il pianoforte e poi decido di uscire. Mi viene in mente quel signore,il pianista che mi ha proposto di entrare nell'accademia,il signor Roberto. Sto pensando seriamente di volerci entrare.
Nel momento in cui sto per prendere la valigia qualcuno entra nella stanza.
- Signorina,cosa ci fa qua? Se ne vada via subito!- esclama probabilmente un cameriere in inglese.
- Oh mi scusi mi sono trovata qui e...- cerco di giustificarmi.
- No no lasciatela!- esclama ad alta voce un altro signore vestito con giacca e cravatta. Leggo il suo cartellino. È il direttore dell'albergo.
- Questa ragazza è riuscita a sorprendere tutti e meno male che le videocamere erano accese! Chi è stato ad accenderle? Cosi gli do un bel aumento!-dice indicando il pulsante di accensione delle videocamere che si trova accanto all'interruttore della luce.
- Ah ehm... forse sono stata io non sapevo ci fossero delle telecamere qui pensavo fosse solo la luce...- dico.
- Come ti chiami?- mi chiede.
- Giulia!-
- E quanto tempo starai qui da noi?
- Una settimana!
- Bene allora per questa settimana tutte le sere suonerai qui e per tutti noi! Adesso tutto l'albergo ha potuto vedere la tua esibizione,nella sala da pranzo si sono dimenticati anche di mangiare da quanto erano meravigliati!-
- Ah gia la televisione nella sala da pranzo,giusto!- dico pensando che anche mio padre mi avrà vista.
- Esatto! E ti pagheró per questa settimana! Allora accetterai?-
- Si certo mi farebbe molto piacere! Ma non si preoccupi per i soldi,io lo faccio per passione è un onore per me!
- Tu stai tranquilla! Ci vediamo qui domani alle 20! Mi raccomando porta molte canzoni!
- Certo! A domani e grazie mille!-
Ci stringiamo la mano e quando mi giro verso la porta vedo Ignazio,Piero e Gianluca. Forse dovró spiegargli delle valigie.
- Cosa ci fai qui?-mi chiede Gianluca.
- Ehm... cercavo il bagno e poi invece ho visto il pianoforte e ho iniziato a suonare...
- E le valigie? - mi chiede Ignazio.
- Niente!
- Voglio spiegazioni!- dice.
- Si anche io sai? Ti sei dimenticato cosa è successo prima? Grazie tante!-dico seria.
- Vuoi spiegazioni? Va bene allora tuo padre ha minacciato tutti noi di farti sedere vicino a lui altrimenti cancellava le tue preonotazioni e ti portava con forza a casa e ti toglieva documento e passaporto quindi vedi di non combinare niente altrimenti sono guai! Secondo te potevo fare diversamente? -
- Non ci posso credere! Scusami pensavo qualcos'altro... Ma cosa devo fare allora,io non capisco!-dico preoccupata.
- Non farlo arrabbiare!
- Sará difficile!
-Ti aiutiamo noi!- dice Piero.
- Grazie ragazzi!- li abbraccio.
- Peró c'è un altro problema... Ho accettato di suonare qui ogni sera e la televisione dell'albergo mi riprenderà...!
- In qualche modo riusciamo a far suonare te e non fare arrabbiare tuo padre che non deve sapere niente di questa storia! Ora prendi le valigie e torniamo in camera!-dice Ignazio.
- Dai prendiamola come un gioco! - aggiunge Piero.
Quanto vorrei che fosse veramente un gioco...

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