Arrivo a Dubai.

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5 Agosto

Siamo in volo per dubai. Sono seduta insieme a Gianluca mentre Riccardo è accanto a Piero. Vedo nella fila piu avanti mio padre che cerca di dormire.

- Chi cerchi?- mi chiede Gianluca.
- Mio padre...-
- Cosa è successo?
- È sempre il solito,non cambierá mai. Io non so piu cosa devo fare...
- Hai provato a parlargli?
- Certo che ci ho provato ma non ha dato segni di vita. Che bel padre eh?
- Forse è arrabbiato,ha bisogno di sbollire un po...
- Sono passati due mesi Gian!
Rimane zitto. E questa è la conferma che non c'è speranza. Mi metto un po' a dormire appoggiandomi a lui quasi con le lacrime agli occhi.
Quando mi sveglio scopro che siamo arrivati. Scendiamo dall'aereo e prendiamo i nostri bagagli. Mio padre non ha detto niente per tutto il viaggio e io mi chiedo come faccia mia madre a sopportarlo. Usciamo dall'aeroporto e Riccardo inizia a guardarsi intorno meravigliato. Quando siamo davanti all'albergo mi avvicino ad Ignazio.
- Ignà ma nelle camere come siamo messi?
- Allora ce n'è una per me e Nina,una matrimoniale per i miei, una per Nicola e Jessica,una per Piero una per Gianluca,un'altra per i tuoi genitori e poi una doppia dove sarete tu e tuo fratello, e Giorgia dove la mettiamo? L'hotel non ha più camere!
- Come? E come si fa?
- Dormi con me!- aggiunge Gianluca sbucando da dietro di me.
- Ma non c'è un solo letto nella tua camera?- chiedo.
- Si ma è un matrimoniale! Dormi con me così Giorgia dorme con tuo fratello tanto sono cugini!- risponde.
- Direi che è perfetto ragazzi! Allora possiamo prendere le chiavi!- esclama Ignazio.
Prendiamo le chiavi e saliamo su. Entriamo nella camera ed è magnifica. È spaziosa,elegante,e accogliente. Posiamo la roba e dopo esserci fatte le docce ci prepariamo per andare a cenare.
- Giu,tu inizia ad andare giu di sotto,io ti raggiungo dopo mi devo ancora vestire!- mi dice Gianluca dal bagno.
- Va bene,avviso gli altri allora! Ti aspettiamo.
Prendo la borsa ed esco dalla camera ma appena mi giro dopo aver chiuso la porta mi sto per scontrare con mio padre che dopo aver indietreggiato un po' prosegue per il corridoio arrivando all'ascensore senza degnarmi di uno sguardo. Per evitarlo mi dirigo verso le scale e scendo giu. Arrivata nella sala dove si cena vedo che lui insieme a tutti gli altri è gia seduto a tavola e spero di essere seduta accanto a Gianluca e lontano da lui. Quando mi avvicino di più invece,mentre sto salutando tutti noto che gli unici posti liberi sono uno davanti a lui e l'altro in fondo al tavolo vicino Piero ed Ignazio.
- Ragazzi scaliamo cosi mi siedo vicino a voi!- dico a Ignazio e gli altri in piedi davanti a loro che mi guardano senza dire niente.
- Cosa c'è che mi guardate cosi? Dai cosi stiamo insieme!- insisto.
- No,vieni a sederti con noi!- sento la voce di mio padre. Meravigliata guardo di nuovo Ignazio e Piero seduti davanti a me.
- Scalate vi prego!- dico a bassa voce quasi disperata.
- Igna dai!- dice Piero ad Ignazio quasi cercandolo di convincere. Ma Ignazio guarda mio padre che gli fa segno di no con la testa e non dice niente,l'unica cosa che fa è abbassare lo sguardo.
- Ma che diavolo hai? - inzio ad innervosirmi.
- Vieni qua Giulia dai!- mi chiama mio padre insistendo.
- Piero ti prego...- lo chiamo aspettando una reazione da lui. Si sta per alzare quando Ignazio lo afferra per il braccio facendolo sedere di nuovo. Rimango davanti a lui delusa,cercando di capire e guardandolo ma non alza lo sguardo. Cerco un aiuto da Riccardo che è seduto poco piu avanti di Ignazio ma neanche lui mi risponde.
- Va bene ho capito,lasciate stare.- dico scocciata andandomene via e rassegnata mi siedo davanti a mio padre. Sono seduta tra zia Caterina e zio Vito mentre davanti a me c'è mio padre tra mia madre e Michele. Non so proprio cosa sia successo e perchè si siano comportati cosi.
- Eccoti qua,dai rimani qui con noi!- dice mia madre cercando di tranquillizzarmi ma non rispondo e mi limito a fare un sorriso sforzato. Ad un certo punto vedo arrivare Gianluca che vedendomi seduta da un'altra parte quasi si sorprende e viene chiamato subito da Ignazio che gli dice di mettersi vicino a lui. Appena si siede sento vibrare il cellulare. Messaggio da Gianluca.

G:" Cosa succede?"

IO:"Non lo so chiedilo ad Ignazio,non ci capisco piu niente..."

Vedo da lontano Gianluca che parla con Ignazio e sembra preoccupato. Intanto la cena sta iniziando e mio padre parla tranquillamente con gli altri ma cercando sempre di ridicolizzarmi.

- Mi ricordo quella volta in Puglia,e Giulia aveva 10 anni ed è caduta in una pozza sporcandosi tutta come un maiale!- dice ridendo e bevendo ancora un po' della sua birra. Non è ubriaco purtroppo,è solo stronzo. Non capirà mai. Non cambierà mai.

- Che c'è? E' divertente no?- mi dice continuando a ridere insieme agli altri anche se mia madre,i miei zii e Michele con Barbara non sembrano proprio divertirsi vedendomi seria.

- E poi quella volta in cui è andata ad una festa con amici e si è fatta venire a prendere perchè aveva sbagliato palazzo! - continua ridendo. Ed ecco che di nuovo la gola inizia a bruciare sempre più forte. Ecco che la vista si fa sempre piu appannata. Ma resisto. Mia madre ha cercato due volte di cambiare discorso e riprenderlo ma niente. Cerco di guardare gli altri,mio fratello, Piero, Ignazio, Gianluca, Jessica, Giorgia,Nicola ma tutti fanno finta di non vedermi. Mi sento con il mondo contro. Sola contro tutti. Umiliata da piu di mezz'ora da quello che dovrebbe essere mio padre.

- Perchè?- chiedo a mio padre con un filo di voce. - " Non cambierai mai!"- continuo.

Mi alzo dal tavolo.

- " Vado un attimo in bagno,torno subito!"- dico e dopo aver avuto il consenso dagli altri e anche da Gianluca,esco dal salone. Salgo le scale con le lacrime che mi scendono e non guardando in faccia nessuno ed entro in camera. Inizio a piangere e con violenza,prendo la valigia,la apro e infilo dentro la mia roba.

- Sei uno stronzo!- dico piangendo buttando con violenza le mie maglie nella valigia e pensando a quello che è appena successo

- Vaffanculo!- prendo i miei trucchi e li lancio dentro la borsa con forza.

- Mi sono rotta di tutti quanti! Me ne vado!- esclamo ancora piangendo,dopo di che esco dalla camera con borsa e valigia pronta per andare via. Controllo di avere il documento,il passaporto e i soldi. Vado dall'altra parte del corridoio e scendo le scale cercando un'altra uscita. Proseguo ancora giu cercando di non fare rumore e sollevando con fatica la valigia evitando di inciampare. Mi ritrovo sola in una parte dell'albergo dove non passa nessuno. Forse ho sbagliato stanza,forse sono finita nella palestra o dove fanno la sauna,quei posti dove non c'è ancora nessuno e sono spenti e quasi ti sembra di essere finita in un film horror. Davanti a me invece una porta nera. Pensando sia un uscita di sicurezza mi decido ad aprirla lentamente quasi con paura che ci sia qualcuno pronto a spaventarmi e invece trovo tutt'altro.

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