New york

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- Ecco quello lì è il nostro taxi che ci porterà all'albergo,forza ragazzi,prendete i bagagli e andiamo!-
Barbara dirige tutto e noi ovviamente dobbiamo seguirla. Ancora non posso credere di essere nella città che ho sempre desiderato visitare fin da bambina. New York. Non ho parole per descrivere questo momento.
Mentre ci dirigiamo al taxi continuo a guardarmi intorno e ancora non siamo in città ma all'aeroporto che si trova in periferia. Sono le 17 e abbiamo tutti sonno perché nell'orario italiano saranno le 23 passate.
Saliamo a bordo e iniziamo a parlare del più e del meno. Ad un certo punto vediamo dall'autostrada Manhattan illuminata. Mi si apre il cuore.
- È... È...- balbetta Nina.
- Un sogno! - finisco la frase.
- Che spettacolo! - continua Jessica.
Siamo rimasti a bocca aperta,non riusciamo neanche a parlare,mentre per i ragazzi è ormai normale in quanto sono già stati qui tante volte. Ecco che arriviamo all'albergo,scendo dal taxi e mentre aspetto che scendano anche gli altri mi guardo intorno e vedo tanti taxi gialli in giro e molte persone vestite per bene per andare a lavoro.
- Giulia mi reggi questa per favore? Giulia? Giuliaaaa svegliaaa,mi reggi questa valigia per favore?- Riccardo mi schiocca davanti le dita,passandomi la sua valigia per poter aiutare gli altri a tirare fuori le altre.
- Scusa,mi sono incantata!
- Eh ho visto! Dai su che domani andiamo a farci un bel giretto ora andiamo a riposare!
- Allora cuginetta? Cosa ne pensi?- dice sorridendo Ignazio mettendomi il braccio intorno al collo.
- Me lo chiedi anche?- rido.
- Lo so che per te è una favola ma mi piace sentirtelo dire! Andiamo,seguiamo Barbara alla reception.
Appena entriamo sento il freddo pungermi la pelle,l'aria condizionata è troppo forte,ma non avverto più niente quando vedo l'albergo. Uno spazio immenso,una hall circolare con colonne laterali e in giro il personale vestito elegante. Mobili antichi con vasi pieni di fiori e qualche quadro appeso per io corridoio. Barbara si avvicina a noi per darci le chiavi. Siamo tutti al ventesimo piano,io con mio fratello abbiamo la camera numero 2046, Ignazio e Nina la 2048,Gianluca 2050 e Piero 2052, Jessica 2054 e Nicola 2056 siamo tutti vicini. Anche Michele,Barbara e gli altri componenti dello staff sono nello stesso piano.
- Dai andiamo a vedere le camere! - esclama Piero contento.
Aspettiamo gli ascensori e iniziano ad entrare mentre rimaniamo per ultimi io e Gianluca,ma ad un certo punto l'ascensore si riempie e dobbiamo aspettare il prossimo,così rimaniamo da soli.
- Sei stanco? - dico cercando di spezzare il silenzioso imbarazzo.
- Non tanto,ho dormito un po' in aereo... Anzi abbiamo dormito!- sorride.
- Ah è vero,e... Scusami se mi sono addormentata su di te forse ti ho tolto un po di spazio...- dico un po ridendo e un po in imbarazzo.
- No no anzi, mi ha fatto piacere,insomma c'era freddo!
- Già..- inizio a guardare la mia valigia abbassando lo sguardo e mi sento osservata,fino a quando non sento il suono dell'ascensore che è appena arrivato. Entriamo e saliamo. Percorriamo il corridoio e vediamo in lontananza che gli altri sono appena arrivati.
- A te l'onore sorellina! - dice mio fratello porgendomi la chiave.
Guardo gli altri che mi sorridono e apro la camera n.2046. "Camera n.2046" ripeto nella mia mente.
Mi ritrovo davanti due grandi letti matrimoniali, una scrivania antica con televisore grande,bagno con vasca lidromassaggi e per finire una vetrata che da come vista alcuni grattacieli di New York e in basso la strada affollata da gente e taxi gialli.
- Oh. Mio. Dio.- dico sorpresa.
Sento Nina dall'altra stanza gridare di felicità per avere una camera così grande e Ignazio che cerca di calmarla per non svegliare gli altri ospiti dell'albergo.
- Hai sentito Nina? Oh mio dio Riccardo guarda,è un sogno!
- Non ho mai avuto una camera così bella come questa!
Iniziamo a curiosare tutto quanto sorridendo e poi sistemiamo la roba. Saremo rimasti per una settimana.
Andiamo dagli altri a ringraziare di tutto e dare la buonanotte e poi ci mettiamo a dormire. E io sono qui,in un letto da favola,in una camera da favola e in una città da favola. Non ci posso credere.

Mi sveglio, mi vesto e corro subito ad aprire la tenda per poter osservare nuovamente il panorama e realizzare il fatto che sono a New York.
- Alzati dormiglione,dobbiamo andare a fare colazione,sono le 9 e abbiamo detto di trovarci giù alle 9.30!- sento un lamento provenire da sotto le coperte così cerco di tirarlo giù dal letto.
- Ahi mi fai male!- si lamenta.
- Forza su,che siamo a New York!
- Arrivo! Faccio una doccia e mi vesto!
Dopo essersi preparato,andiamo giu alla reception ad aspettare gli altri e quando siamo tutti insieme, ci dirigiamo al ristorante per la colazione. Prendiamo da mangiare a buffet,e c'è di tutto, muffin,pancakes,ciambelle,uova,omelette,bacon,e tante altre cose.
- Che vacanza magnifica,non me ne vado più via da qua!- dice Nina appoggiando il suo piatto pieno di dolci sul tavolo.
- Ci trasferiamo Nina?- le domando.
- Ti prego, veniamo qui,ci prendiamo un appartamento in due,ci dividiamo l'affitto e diamo inizio ai nostri sogni!- continua.
- Si in effetti New York è affascinante! - dice Gianluca.
- Di notte se la vedi dall'alto è magica!- continua Piero.
Vedo Jessica che ci sta raggiungendo tenendosi per mano con Nicola.
- Ecco la nuova coppia dell'anno! - esclama Piero battendo le mani.
- Dai Piero smettila! - dice Jessica timidamente e dopo si scambia un bacio con Nicola.
- Guai a chi me la tocca,chiaro? - aggiunge Nicola puntandoci il dito contro in maniera scherzosa.
Ci mettiamo a ridere.
Ad un certo punto mentre continuiamo la colazione si avvicina Michele.
- Ragazzi domani abbiamo le prove alle 15,oggi giornata libera,andiamo a visitare la città così la vedono anche le ragazze e Riccardo!
- Grazie Michele! - dice Nina.
- Si grazie mille!- aggiungo.
- Che bello, così vi portiamo un po' in giro! - dice Ignazio.
- Mi raccomando non ci stanchiamo troppo,abbiamo due concerti le prossime due sere!
- Tranquillo!- lo assicura Gianluca.
Siamo tutti contenti e dopo esserci alzati,usciamo e andiamo a visitare la città. Andiamo a fare una passeggiata sul ponte di Brooklyn dove scattiamo tante foto,e poi al memoriale delle torri gemelle. Appena vedo quelle due vasche enormi mi viene quasi il magone pensare che in quel punto sono morte tantissime persone. Mi colpisce una rosa bianca inserita in mezzo all'incisione di un nome. Forse chi l'ha messa è un parente o un amico... Deve essere stato un dolore atroce.
Dopo prendiamo una bibita da starbucks è ci dirigiamo al museo di scienze naturali dove anche qui facciamo tante foto e ridiamo come matti.
- Fammi una foto con questo indiano! - dice Ignazio a Gianluca mettendosi in posa e facendoci ridere.
- Ok,allora stai fermo eh!- aggiunge Gianluca prendendo il telefono per scattare la foto.
- Mii ma quanto ci metti!- si lamenta Ignazio muovendosi.
- Stai un po' fermo,altrimenti non viene! Ignazio fermo!- dice ridendo Gianluca.
- Sbrigati sei lento!
Ridiamo. Non formiamo gruppi come pensavo,siamo molto uniti,parliamo con tutti. Usciti dal museo,facciamo una passeggiata al central park e poi andiamo a mangiare in un locale molto bello. Per finire la serata saliamo sull'empire state building. Vedere New York di notte è un panorama splendido! Ci facciamo qualche foto e poi ognuno gira per conto suo. Mi fermo davanti al panorama da sola, sentendo il vento muovermi i capelli e sentendomi un po libera ma i pensieri me lo impediscono. Mi viene in mente mio padre...
- Ehi! -
Sento una voce da dietro e mi giro.
- Gianluca! Come sta andando?
Lo guardo negli occhi... Quegli occhi...
- Benissimo e te? vedo che ti piace proprio qui!
- Si è da quando sono bambina che volevo vedere questo e ora eccomi qui! - riprendo a guardare il panorama.
- Hai realizzato il tuo sogno allora!- sorride.
"No... Ho realizzato uno dei miei sogni,non IL sogno" penso...
- S-si! - rispondo timidamente.
Dopo che si è fatto tardi ci dirigiamo all'albergo e dopo aver ringraziato di nuovo Michele per il giro,andiamo ognuno nella propria camera per poi addormentarci. Questa volta però penso a Gianluca...

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