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+2000 PAROLE OMG. AMATEMI.
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Selene's pov
Inizio a grattarmi le braccia, guardarmi intorno spaesata e tremare.
Mi alzo senza smettere di grattarmi le braccia. Ormai si sono creati dei segni rossi e graffi per colpa del continuo sfregamento delle unghie contro la pelle chiara.
Faccio avanti e indietro per la stanza senza fermarmi.
Inizio a tremare sempre di più come se stessi congelando.
Mi era successo in passato di avere degli attacchi di panico, ma mai così esagerati. Di solito in un paio di minuti chiudendo gli occhi riuscivo a calmarmi. Me lo aveva insegnato la psicologa quando ero piccola dopo che mio padre se ne è andato.
Adesso sembra non funzionare.
Mi ricordo che mi aveva insegnato anche un altro modo.
Chiudo gli occhi e inizio a contare "1...2...3...4...5...6...7...-"
No non ce la faccio. Mi rende solo più nervosa.
Mi rannicchio in un angolino ancora tremando.
Sento bussare alla porta, ma in questo momento non riesco a capire proprio nulla. Bussano di nuovo. Mi guardo le mani e noto le unghie con un piccolo strato di sangue. Mi sono grattata così tanto?
La porta si apre facendo sbucare la testa di Brook
《Ehi Sele ci sei? Ma dov- o mio dio! Che hai?》
Si precipita verso di me guardandomi con occhi preoccupati
《Selene ascoltami. Calmati. Smetti di tremare. Guardami negli occhi》
La guardo, ma non riesco a smettere di agitarmi
《Calmati. Ci sono io》
Incomincio a stare più calma. Smetto di tremare e di grattarmi. Scoppio in un pianto che prima non è riuscito a uscire. Un pianto che aveva bisogno di liberarsi da tanto. Delle lacrime che sono riuscite a fuggire dai miei occhi.
Brook mi abbraccia forte. Ne ho davvero bisogno. Il suo non è un abbraccio che ti danno le persone che hanno pena per qualcuno, ma un abbraccio che ti da conforto e protezione. Il suo abbraccio dice "Stai tranquilla ci sono io".
Mi stacco da lei vedendo che le ho bagnato la sua felpa.
《Sono un disastro. Ti ho sporcato la felpa con le mie lacrime e il trucco sbavato》
Mi guarda e non dice nulla
《Non sei un disastro, sei fantastica. E chi se ne fotte della felpa tanto si lava》mi sorride ritornando poi subito seria e guardandomi negli occhi
《Perché hai avuto questo attacco?》mi accarezza la guancia. Abbasso subito lo sguardo
《N-niente》è tanto che non ho un attacco e un po' me ne vergogno
《Sì certo. Hai avuto un attacco di panico per niente. Avanti Sele sai che con me puoi parlare》mi alzo e mi dirigo verso il mio letto prendendo il telefono e porgendoglielo in modo tale che potesse leggere la chat con mio padre.
Una volta finito alza lo sguardo e mi guarda spsventata
《Dio Sele》si butta tra le mie braccia
《Non preoccuparti. Ti aiuterò io》la stringo forte a me
《Vuoi dirlo a tua madre?》
《Non lo so... non voglio farla preoccupare...》
《Sele deve saperlo》
《Lo so ma-》
《Niente ma. Non voglio costringerti a fare una cosa che non vuoi ma... pensaci su... dovrebbe saperlo》annuisco.
Passiamo la giornata a parlare e scherzare. Quando si fanno le 19.30 Brook decide di andare a casa.
《Pensa bene a cosa devi fare riguardo... il messaggio》
《Va bene e grazie di tutto》
La vedo andare via ed entro in casa.
Forse dovrei davvero dirlo a mia mamma, ma non oggi. Non me la sento.
Salgo in camera mia stendendomi sul letto e fissando il soffitto bianco e guardandomi attorno. Devo davvero ridipingere queste pareti. Non mi sono di certo scordata di Gemma e della sua proposta di aiutarmi. Forse dovrei chiamarla.
Prendo il telefono dal comodino e la chiamo

"Ehi Gem ciao!"
"Sele! Ciao come va?"
"Tutto bene grazie e tu?"
"Abbastanza bene dai"
"Meno male"
"Senti volevo chiederti... è ancora valida la proposta che mi hai fatto?"
"Intendi quella di aiutarti a ridipingere la tua camera?"
"Sì esatto"
"Ma certo che è ancora valida"
"Perfetto. Volevo chiederti di venire. Domani vado a comprare la vernice devo anche scegliere il colore poi ci organizziamo e fissiamo un giorno"
"Per me va bene. Se vuoi domani ti accompagno dato che non ho nulla da fare"
"Se non hai impegni è okay"
"Allora ci vediamo domani alle tre. Ciao!"
"Ciao!"

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