Capitolo 11 - Jeanine Matthews

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Io e Lauren abbiamo lo sguardo fisso sullo schermo. Osserviamo ogni movimento che fanno tutti i soggetti posti in questione, finché non raggiungono una zona in cui, dai computer dei normali dipendenti, non ci si può accedere.

«Diamine!» si esaspera Lauren, nonostante probabilmente non avesse capito chi era la donna a capo degli Eruditi. Jeanine Matthews. Lei era qui. Nella Residenza Intrepida. Non la vedevo dal giorno della mia Cerimonia della Scelta ma, a prima vista, non era cambiata neanche un po'.

«Quella era Jeanine Matthews.» annuncio a bassa voce. Phil, intanto, dopo aver sentito e anche visto, a quanto pare, chiede: «Cosa?»

«Quella era la capofazione degli Eruditi.»

«La capofazione degli Eruditi?» ripete Lauren sconcertata; «Ma che ci fa qui?»

«Non lo so.» affermo solamente, continuando ad osservare le immagini dal computer di Lauren, le quali non mostravano più alcuna traccia degli Eruditi e della loro capofazione.

Phil mi osserva per poi sussurrarmi: «Devo parlarti.». Annuisco per poi alzarmi dalla mia postazione assieme al mio compagno. Mac, il nostro supervisore notturno, era addormentato alla sua sedia mentre diversi altri dipendenti erano intenti a trascorrere il tempo con giochi online, approfittando della distrazione dell'uomo. Dopo aver raggiunto un luogo più appartato, Phil comincia: «Cosa credi?»

«Che intendi?»

«Be', sicuramente gli Eruditi, e soprattutto Jeanine Matthews, non saranno venuti qui per una vacanza sottoterra.» annuncia Phil, mentre porta le braccia conserte al petto.

«Sì.» confermo; «Ma come possiamo scoprire qual è lo scopo di questa visita? Le nostre telecamere non arrivano in quella sala.»

«Ma le telecamere assegnate ai supervisori sì.» mi informa il ragazzo che sorride malizioso. Era giunto il momento di uno dei nostri astuti piani. Mac era addormentato, per cui bastava non svegliarlo mentre avremmo dato un'occhiata al computer a lui assegnato. Tra me e Phil, intanto, comincia un battibecco tra chi deve andare a compiere l'ardua impresa. Io volevo andarci per vedere con i miei stessi occhi cosa stesse succedendo, Phil, invece, pretendeva di essere lui a farlo credendo che a io sarei stata beccata. Tutto, però, si conclude con la vittoria di Phil che mi promette di farmi avvicinare al computer di Mac dopo aver trovato le giuste immagini.

Mi accomodo alla mia postazione come se nulla fosse, nonostante Lauren avesse capito che avevamo un piano in atto proprio in quegli istanti. Il mio sguardo è fisso su Phil. Si muove cauto ma senza mostrare di dover fare qualcosa di nascosto, nel caso in cui il nostro supervisore si fosse improvvisamente risvegliato. Ad ogni passo, prego che non faccia rumore e che il suo alito che ricorda la salsa piccante dell'Hell Burger non entri nelle narici di Mac. Dopo attimi interminabili, Phil alza il pollice verso l'alto: la prima parte della missione era terminata.

Il ragazzo comincia a digitare qualcosa al computer, finché non si ferma di scatto. Il suo volto si dipinge di disperazione, mentre porta lo sguardo verso di me e mima con le labbra una frase del genere 'C'è un codice da inserire'.

Ottimo.

Lauren, che era entrata a far parte del piano, comincia a pensare assiduamente, assieme alla sottoscritta, ad una parola che Mac o Gus avrebbero mai potuto utilizzare come codice segreto. Intrepidi? MacGus? Odio-i-miei-dipendenti?

«Viva-gli-Intrepidi?» ipotizza Lauren, donandomi uno sguardo. Scuoto il capo. Doveva per forza essere qualcosa di più originale. Osservo Phil mimare le parole 'Gus-è-il-migliore', cosa che nego.

D'un tratto, Mac si volta pericolosamente verso Phil, che sembra pietrificarsi e sbiancarsi a vista d'occhio. Spalanco le palpebre immaginando alla fine di tutti noi. Fortunatamente, però, era solo un movimento addormentato perfettamente innocuo. Sospiro sollevata.

The Divergent Series: By Tess - InsurgentDove le storie prendono vita. Scoprilo ora