Erano passate tre settimane dall'incontro in palestra con Kayla.
Non era successo nulla.
Non un Erudito, non un Divergente e non qualche altra cosa di elevata rilevanza. Eravamo pronti. Pronti per un eventuale attacco, ma non accadde nulla.
Kayla si dimostrò importantissima, non solo perché Amar non mi diceva tutto ciò che accadeva alle riunioni dei vertici ma anche perché ero riuscita a convincerla a farmi spettegolare tutti gli argomenti di cui parlavano. Capimmo che gli Eruditi volevano attendere l'inizio delle nuove iniziazioni per attuare il piano. Per cui, avevamo tempo per organizzare tutto ciò che ci occorreva per bloccarli.
Mi sono vista con Josette. Appresa la morte di Anton, ne è rimasta sconvolta ma ha accettato il piano e anche la mia Divergenza, annunciando che forse in fondo lo sapeva già. Anche Nancy sembra essere dalla nostra parte. Ha assicurato che avrebbe cercato di scoprire dove gli Eruditi nascondevano i test anti-Divergente. A lei, però, non ho confessato le mie doti.
Passando all'interno della Residenza Intrepida, Arin e Phil sembrano legare davvero molto. Una sera erano sul punto di baciarsi ma, per colpa mia che sbucai da dietro la parete vicina e li avvistai, rinunciarono. Sono certa che tra i due è nato qualcosa di veramente importante e intendo osservarli mentre lo coltivano.
Amar è il solito. Si è fatto ripagare di una nuova cena, stavolta andata davvero bene. È stato gentile, premuroso e chiacchierone. Il cibo era ottimo e mi ha portato addirittura sul tetto, quello utilizzato per le prove d'iniziazione, in cui anche io mi sono buttata dalla nota voragine. Abbiamo assistito ad un meraviglioso tramonto sulla città. L'atmosfera era stupenda, perfino romantica, se non per un'azione che ha mandato tutto all'aria; Amar si avvicinò a me, sul punto di baciarmi. Terrorizzata, tirai una ginocchiata laddove sarebbe rimasto seriamente traumatizzato e scappai lontano diversi metri da lui. Fui costretta a soccorrerlo malavoglia e a trasportarlo sul suo letto. Non feci domande, nonostante poi, il giorno dopo, si scusò esplicitamente dicendo anche «Perché tutte le ragazze mi danno un calcio proprio lì?». Anche se, non rimasi mai del tutto convinta del fatto che era mortificato e non sapeva cosa stesse facendo. E neanche capii molto ciò che intendeva con quella frase.
Ho passato molto tempo con Ron. Più di una volta sono andata a trovarlo al lavoro, rimanendovi per ore mentre raccontava diversi aneddoti di quando io e lui eravamo in litigio. Scoprii che una ragazza si era presa la cotta per lui e non gli aveva dato tregua per diversi giorni. Quando lui la rifiutò, quella fuggì via tra le lacrime e da allora non si sono mai più rivisti o, almeno, guardati in faccia. Inoltre, rimasi sorpresa nello scoprire che un paio di volte era caduto dal treno fratturandosi una volta il braccio e l'altra un piede. Mi sarebbe piaciuto prendermi cura di lui, eppure il mio odio ci ha spinti lontani.
Come da promessa, mi sono vista ogni giorno con Anton. Il lavoro è proseguito piuttosto tranquillo, per cui non mi preoccupavo di niente, se non per due nuovi eventi: l'iniziazione e l'imminente attacco degli Eruditi. Il caos sarebbe stato immane; forse era quello ciò che la Fazione intelligente voleva.
Intanto, io sono nel dormitorio... praticamente vuoto.
Siamo rimasti in pochi: Lauren, Tina, dei certi George e Matt, ed io. Tutti gli altri avevano trovato una sistemazione, dato che tra due soli giorni sarebbero venuti i nuovi iniziati: e la cosa, mi eccitava e terrorizzava contemporaneamente.
Adesso eravamo tutti lì, a giocare con un mazzo di carte a Dubito, un gioco spolverato da Matt. È semplice; si basa tutto sulla capacità di mentire e scoprire quando l'avversario mente.
Una cosa da niente, se non per il fatto che stavo perdendo di brutto.
«Tre carte da 'Due'.» esclama Lauren posando le carte sul mazzo piuttosto piccolo; pochi turni precedenti mi ero ritrovata sommersa di carte dato che la mia capacità di bleffare è pessima.
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The Divergent Series: By Tess - Insurgent
Fanfiction*** NOTA: Quest'opera è uno dei miei primi tentativi di scrittura. Di conseguenza ho fatto un sacco di errori (grammaticali e nella storia in se), che spero mi perdonerete anche perché ero più piccolina. Ho deciso, però, di lasciarla perché è la pri...