Capitolo 21 - Indietro

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Quando varco la soglia della palestra, l'odore di sudore e sangue non può che giungermi alle narici. Avevo completamente dimenticato la presenza degli iniziati, tra gli altri, ma la cosa non mi bloccava di certo dalle mie intenzioni. Non riuscivo a smettere di ripetermelo ma era ancora strano vedere questi ragazzi quando io e i miei amici eravamo al loro posto poco meno di un anno prima!

Mindy, come la ricordavo, era rimasta un'istruttrice severa e ora si trovava ai bordi del tappeto di scontro dove due ragazze se la stavano dando di santa ragione. Appena mi vede accenna un sorriso ma capisco subito che non vorrebbe essere disturbata.

«Non è che...» comincio ma lei immediatamente ribatte: «Non dovresti disturbarmi, se è quello che vorresti sapere ma, dato che si tratta di te, dimmi pure.» e mi sorride.

Sospiro e comincio: «Ti sembrerà strano ma ho sentito che le simulazioni che avete fatto fare ai trasfazione ti portavano in una sorta di altro mondo.»

«Essendo precisi, ti catapultano dritto verso le tue paure.» precisa Mindy.

Sospiro ancora una volta: «Bene e non è che potrei averne giusto due?» dico abbassando sempre di più il tono di voce, preoccupandomi di ricevere un severo rimprovero seguito da negazione da parte della mia vecchia istruttrice che, all'inizio, mi guarda curiosa e un po' perplessa.

Poi incrocia le braccia: «A cosa ti servono esattamente?»

Intanto, una delle ragazze finisce a terra sanguinante, guardando l'istruttrice come per dire di fermarsi. Ma Mindy non la guardava neanche così la poveretta continua a subirsi la lotta.

«Una cosa.» dico vaga.

«Tess, posso procurarteli ma devi dirmi a cosa ti servono.» spiega la ragazza dai capelli dei mille colori.

Mi mordo il labbro: non volevo dirglielo; «Mindy è una cosa importante. Puoi fidarti?»

«Mi fido di te sempre e troppo. Che sia l'ultima volta. Ci vediamo a cena, te li do lì.»

«No!» nego svelta: «No, non lì. Facciamo, ehm...» penso; «Vediamoci fuori l'appartamento di Phil, esco alle otto meno un quarto.»

Mindy porta le braccia lungo i fianchi e mi guarda scrutandomi: «Non so cosa diamine ti passa per la testa, certe volte.»

«Te lo dirò.» le assicuro: «Ora è meglio che torni agli iniziati. Penso che una delle ragazze stia morendo.»

Mindy si volta verso le due combattenti, sgranando gli occhi alla vista di una sopra l'altra mentre quella di sotto era completamente sanguinante e devastata dai pugni dell'avversaria.

«Gina! Togliti immediatamente da Cleo! Possibile? Ho a che fare con un branco di bestie assassine! Portala in infermeria!» urla l'istruttrice.

Sorrido ed esco dalla palestra. La prima parte del piano per riavere Ron era completata.

***

Ero nell'appartamento di Phil, sdraiata sul divano in una posizione visivamente scomoda, ma che io trovavo tutt'altro che tale. Aspettavo con ansia l'ora prefissata per l'appuntamento con Mindy e le due fiale di simulazione che mi servivano per riportare Ron com'era una volta.

Forse ero egoista, ma volevo il ragazzo di un tempo.

Annegavo la noia rigirando tra le dita la fiala del test anti-Divergente. Com'era strano: avere tra le mani l'oggetto che mi avrebbe messa allo scoperto nella città e che mi avrebbe condotta alla morte. Appariva così innocuo, mentre al suo interno esplodeva la sua vera capacità.

Non riuscivo a togliergli gli occhi di dosso: un effetto del magnetico colore del fluido. Non sapevo come definirlo; prima lo nominavi come viola, ma poi cambiavi idea, nominandolo blu. Poi, però, ancora una volta cambiavi in violetto. Però era bellissimo.

The Divergent Series: By Tess - InsurgentDove le storie prendono vita. Scoprilo ora