Scusa.
Quella semplice parola dovevo dirla a così tante persone da perderne il conto. Non riuscivo a pensare ad altro, oltre che a scusarmi. Ma da chi dovevo cominciare? La mia mente era un traffico di nomi, di colpe. E tutta questa confusione non faceva che peggiorare la realtà che mi trovavo ad affrontare: ero ancora stretta al corpo di Ron. Non aveva proferito parola, limitandosi ad accarezzarmi nel vano tentativo di tranquillizzarmi. Mi dispiaceva ammetterlo, ma il suo lavoro non stava dando buoni risultati, per quanto si sforzasse di non chiedermi cosa stesse succedendo.
Come potevo poi cominciare? Per partire, già l'appuntamento di Amar di per sé sarebbe stato drammatico, dato che i due non sono mai andati tanto d'accordo. Inoltre, c'è il fatto che sia io che Ron ricambiamo dei sentimenti che ancora non riusciamo bene a decifrare, mentre d'un tratto esco a cena con il mio vecchio istruttore d'iniziazione.
Dopodiché, avrei dovuto continuare con me che intrometto l'argomento della seconda prova d'iniziazione e del fatto che siano stati gli Eruditi a editarla. I Divergenti erano il punto chiave mentre la originaria seconda prova doveva, a quanto pare, comunque restare un segreto.
Infine, c'era Anton. La parte più complicata, quella che avrei dovuto spiegare anche ad Arin, a Phil... Tutti questi mesi a chiedermi perché Ron avesse sparato il mio migliore amico, mentre il realtà era praticamente l'opposto. Non potevo immaginare che un Erudito controllasse Anton. Chissà, magari il vero lui era ancora lì; ci vedeva, ci sentiva, ma non poteva far nulla per fermare la sua imminente morte. Ron è stato uno delle tante persone tradite, quel giorno: quello sparo che gli è costato mesi di odio da parte mia non è mai stata colpa sua; tutto ciò che voleva, era salvarsi per non farsi uccidere. Chi non lo farebbe?
Non so cosa avrei fatto al suo posto. Se avessi rinunciato e mi fossi fatta sparare, o se mi fossi rassegnata e avessi sparato io contro il mio amico di sempre. Ringrazio che non mi sia trovata in quella posizione.
Ora come potevo chiedere scusa a tutte le persone che avevo tradito?
Arin, scusa. La migliore delle amiche che potessi mai avere, la sorella che avrebbe quasi potuto sostituire quella che mi è venuta a mancare per parte della mia infanzia. Sempre presente, disponibile. Non mi provoca mai sconforto. Ed io che le ho fatto? Come le ho ricambiato tutta questa gentilezza? Voltandole le spalle, come quando lei aveva annunciato di voler cenare con Ron quando io e lui eravamo ancora in litigio.
Phil, scusa. Sei la persona che non smette di ascoltare le mie idiozie, nonostante io ascolta le tue. Non hai mai fatto domande; hai semplicemente ascoltato ogni mia parola, senza commentare e senza controbattere. Non hai mai parlato di Anton se non fosse stato per me, mentre io, non appena tu mi consigli di far pace con Ron, ti urlo contro ti lascio da solo.
Amar, scusa. Nonostante tutte le nostre divergenze, i nostri battibecchi, sei comunque stato un bravo istruttore. A volte, tante volte, ti ho detestato e ti ho incolpato per aver permesso ad Anton e a noi tutti iniziati di entrare in quella maledetta seconda prova, quando tu, in realtà, non potevi far nulla per impedirlo, se non obbedire agli ordini. Ti ho urlato contro una dozzina di volte e ti ho dato del bugiardo perché non volevi dirmi la verità sul mio migliore amico quando stavi solo cercando di proteggermi.
Ron, scusa. Tu che sei da sempre stata la persona più importante, assieme ad Anton ed Arin, durante l'iniziazione e tutt'ora. A te, ho riservato il peggior trattamento che un'amica potrebbe mai dare a qualcuno. Non ti ho mai creduto, nonostante tu fossi stato da sempre sincero con me. Non ti ho dato la possibilità di spiegarti. Non ti ho permesso di averti accanto quando tu eri una delle prime persone a soffrire la morte di Anton. E tu, rimanendo mio amico nonostante quello che ti ho fatto passare, hai perfino accettato di lavorare lontano da questa Residenza pur di rendermi felice.
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The Divergent Series: By Tess - Insurgent
Fanfiction*** NOTA: Quest'opera è uno dei miei primi tentativi di scrittura. Di conseguenza ho fatto un sacco di errori (grammaticali e nella storia in se), che spero mi perdonerete anche perché ero più piccolina. Ho deciso, però, di lasciarla perché è la pri...