Ero appena sgattaiolata fuori dall'area in cui vi era la lapide di Anton. Nonostante tutti i pianti, le gioie, le preoccupazioni e i dolori ultimi di questi giorni, quel luogo in cui mi ricongiungevo con il mio migliore amico mi lasciava uno stampo al cuore che mi alleggeriva in senso metaforico ma anche fisico.
Avevo raccontato al mio migliore amico tutto; ogni punto degli ultimi avvenimenti, ogni informazione riguardo ai Divergenti e ai piani degli Eruditi contro di essi. In fondo, però, è stata anche una ripetizione per la sottoscritta.
M'incammino verso il Pozzo; non sapevo dove avrei dovuto ritrovare i miei amici e ormai ero anche certa che il nostro appuntamento con Anton a fine cena fosse slittato a domani, anche perché, di fatto, non avevamo cenato per niente.
A passi svelti ma tranquilli raggiungo il Pozzo poco illuminato. Non sapevo che ore potessero essere, dato che il mio orologio era morto con le lancette immobili in un orario sicuramente errato e poco vicino a quello presente. A giudicare dal colorito del cielo, ormai solo oscuro, potevo ipotizzare che ancora non eravamo arrivati ad un orario inoltrato abbastanza da dover raggiungere solamente il dormitorio.
Inoltre, ero quasi del tutto convinta che l'appartamento di Amar, ormai, non raggruppava più né il proprietario né gli altri che, probabilmente, erano tutti andati a discutere degli ultimi eventi: Amar era Divergente. Io ero Divergente. E Arin, Ron e Phil sapevano entrambe queste verità.
«Tess!» esclama una voce femminile alle mie spalle. Mi volto, non aspettandomi di incontrare qualcuno di nuovo. Proprio a questo proposito, incrocio lo sguardo in quello incredibilmente magnetico di Lauren; nonostante fosse stata ammalata, era sempre in forma e di aspetto meraviglioso. Non so come facesse, in effetti. Io, se fossi stata con raffreddore e febbre, di certo non sarei saltata fuori dal letto in queste condizioni di splendore puro. Ma, ormai mi ero sempre ripetuta: Lauren è un caso a parte.
«Lauren!» la richiamo, sorpresa per la visita; «Che ci fai in piedi?». Vederla in quello stato solo due giorni prima era inimmaginabile. Aveva occhi gonfi e labbra screpolate, con guance costantemente infuocate. Diciamo che era arrivata a raggiungere il livello di bellezza delle comuni essere umane.
«Abbiamo il turno notturno, stasera.» risponde, come se fosse un'affermazione ovvia.
Sbatto più volte le palpebre, prima di dirle: «Potevi restare a letto. Sei stata lì per soli due giorni, nonostante le tue condizioni»
«Mi annoiavo da morire. Preferisco di gran lunga dormire al centro di controllo con qualcuno invece che con Donnie.»
Donnie è il ragazzo di Lauren. É un ragazzo fantastico, parlando solamente di aspetti fisici. Insomma, capelli biondi, occhi celesti come il topazio e un corpo atletico: muscoli ben scolpiti dovunque e una pelle perfetta. Il fatto di essere così attraente, però, lo pone a contrasto con il suo carattere. Io l'ho sempre ritenuto un idiota scontato, sempre intento a vantarsi della propria bellezza e ad occuparsi di ragazze facili da abbindolare. La cosa che mi ha stupito più di tutte è stata che Lauren abbia scelto lui tra i centinaia di ragazzi della Residenza. Eppure, ho cercato di non svelarle questa mia idea. Non dico di essere una falsa tifosa per la coppia, infatti sono stata piuttosto indifferente.
«Avete litigato?» le chiedo, conoscendo già la risposta.
I litigi, tra i due, erano frequenti. Se Donnie, in un mondo parallelo, fosse stato il mio ragazzo, l'avrei lasciato il doppio delle volte in cui mi avesse tradito. Lauren, invece, lo ama, lo detesta, lo perdona e poi lo torna ad amare.
«Ti sembra il contrario?» conferma la mia ipotesi.
«Che ha fatto, stavolta?»
«Ci ha provato con Greta, quel verme viscido!» annuncia, partendo con gli insulti.
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The Divergent Series: By Tess - Insurgent
Fanfic*** NOTA: Quest'opera è uno dei miei primi tentativi di scrittura. Di conseguenza ho fatto un sacco di errori (grammaticali e nella storia in se), che spero mi perdonerete anche perché ero più piccolina. Ho deciso, però, di lasciarla perché è la pri...