Capitolo 6: a mare

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ARIANA

Non ho dormito tutta la notte. Ho in testa due occhi color ghiaccio che mi squadrano, spero solo che non si ricordi di me, alla fine era ubriaco e chissà quanto avrà bevuto dopo che l'ho lasciato.
Sfortunatamente lo devo vedere anche nelle gare, ma poco m'importa, speriamo che non lo vedrò spesso, già mi fa una certa antipatia.
Può essere bello quanto vuole, ma se é un cazzone, cazzone rimane.

Mi giro a vedere che ore sono, la sveglia segna le 8:30.

«Ed io che cazzo faccio?»

Bhe non sarebbe male se facessi un poco di palestra, sai é estate, si va a mare, in costume e dopo tutto quello che ti hanno fatto mangiare, mi sa che qualche chilo in piú ci sia.

«Che bel supporto che mia dai, caro il mio subconscio. Ma ti dirò..mi piace la tua idea almeno mi tengo occupata.»

Mi alzo dal letto ed apro le tende, esco nel balconcino solo con con paio di pantaloncini striminziti e una canottiera che mi lascia scoperta la pancia, il sole é caldo ed é una giornata perfetta per andare a mare.

«Mi sa che appena finisco i miei esercizi in palestra, sveglio a tutti, A MODO MIO.»

Vado verso la piscina e poi m'infilo nel bagno di essa, a sistemarmi i capelli in una coda alta e poi mi metto la tuta che ho nell'armadietto, cioè leggins neri e canottiera grigia ed inizio gli esercizi.

Dopo quasi due ore, esco di lì soddisfatta, mi sento già più leggera. Vado a farmi una doccia veloce nel mio bagno, metto un costume nero a triangolo e una brasiliana. Sopra una canottiera da basket rossa e blu, che mi arriva quasi al ginocchio. Decido di lasciare i capelli ancora bagnati, sciolti e vado a svegliare i miei coinquilini.

La prima é Lucy, entro piano e la sveglio cautamente, scuotendola.

"Mmh buongiorno?" mi guarda come se fossi un'aliena, ridacchio.

"Si, buongiorno sono le 11:00 svegliati, che oggi voglio andare al mare e dobbiamo svegliare i ragazzi." le ordino

"FINALMENTE" urla stridula alzandosi di scatto a sedere sul letto, scoppiamo a ridere e poi andiamo a svegliare i ragazzi, che come sempre si sono addormentati sui divani.

Prendiamo due bicchieri di birra, enormi, tipo quelli della Germania e li riempiamo d'acqua, poi prendiamo le bombolette di panna sprai.

Ci avviciniamo senza far rumore, ma anche se lo facessimo non ci sentirebbero neppure, e ci sistemiamo io con Cameron e Lucy con Francisco.

"Uno..due..tre" diciamo io e Lucy pianissimo, e poi gli buttiamo l'acqua addosso, loro aprono immediatamente gli occhi e la bocca, ma noi gli e la riempiano subito con la panna, come tutta la faccia.

Appena ci fermiamo scoppiano a ridere per le loro faccia buffe.

"Bene. Ora andatevi a lavare, tu compresa Lucy che oggi voglio e dico VOGLIO, andare al mare.
Io sono già pronta." autoritaria e decisa volevo sembrare ma vedendo le loro facce non ho saputo trattenere una risata.

Loro non parlano e fanno quello che dico io, saranno ancora scossi dal risveglio, mentre Lucy ride con me e poi sale anche lei.

Dopo un'ora siamo fuori di casa diretti alla spiaggia che abbiamo a due passi.

"Ma se le borse sono vostre, perché le dobbiamo portare noi?" chiede Cameron

"Perché siete gentiluomini e anche perché ci sono delle cose vostre dentro le nostre borse. Non lamentatevi e andiamo che sono quasi le 13 ormai" dice Lucy con un sorriso

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