L'ho fatto veramente. Sono sull'aereo e sto tornando ad Ottawa. Questa mattina mi ha accompagnata mio fratello all'aereoporto, papà non voleva parlarmi e quando sono andata via non si è fatto neppure vedere, mio fratello invece è stato gentile come sempre anche se era completamente contrario alla mia partenza. Ho deciso di spegnere il cellulare e di non sentire nessuno, sto cercando di non pensare troppo, soprattutto a Robert. Dio lui... cazzo. Dopo tutte quelle cose che mi ha detto io sono partita ugualmente, credo davvero di essere pazza. Basta, non devo torturarmi quello che è successo è successo. Dopo quasi due ore di volo finalmente sono ad Ottawa, sembra passato così tanto tempo dall'ultima volta che sono stata qui. Ottawa rimane sempre una bellissima città, adoro questo posto ma dopo aver visto New York niente mi sembra più bello. Sono sul taxi diretta a casa di mia madre, non l'ho avvertita del mio arrivo ma non mi interessa. Diciamo che sono già pronta al peggio.
Scendo dal taxi che mi lascia proprio davanti la porta di casa, mi guardo un po' in torno prima di suonare, ad aprirmi c'è un uomo sulla quarantina con barba e capelli fino alle spalle, inizia a salirmi il panico ma cerco di rimanere calma pensando che è solamente il tipo che sta insieme alla mamma
-hey bellina e tu chi sei? Ma guarda che bella ragazza.- dice l'uomo, ma ha lo sguardo perso, gli occhi rossi e dall'aspetto è proprio come diceva papà -piccola ci sei?- continua toccandomi il braccio, io mi scanso di scatto.
-So-no sono, Brielle, la figlia Catherine- balbetto
-oh ma certo sei bella come lei, vi somigliate molto, lei non è in casa sarà qui a momenti, vieni entra- dice invitandomi ad entrare
-no, ripasso più tardi-
-ma no forza entra- dice prendendomi la valigia di mano, ed io sono costretta a seguirlo
-fa come fossi a casa tua- dice -oh ma cosa dico questa è casa tua, fa come vuoi, desideri un drink?- guardandomi attorno non mi sembra più casa mia, prima era super ordinata e perfetta ora ci sono cicche, bicchieri vuoti, cartoni di pizza e sembra che il pavimento non venga lavato da quando me ne sono andata è un tale casino qui dentro. C'è puzza di fumo, canna, alcool sembra quasi di stare a una delle feste di Matty peccato che li ci siamo tanti ventenni qui solamente due quarantenni.
-Fumi? Ti giro qualcosa se vuoi- rimango sbigottita ma prendo un respiro e dico -no grazie mi faccio un giro della casa- vado verso quella che una volta era la mia camera entro ed è proprio come l'avevo lasciata. E' pulita e in ordine ci sono le foto di quando ero piccola fino al liceo e una foto di tutta la famiglia dove io sono in braccio a mio fratello mentre entrambi ridiamo e mia madre e mio padre sono abbracciati e ci guardano incantati. Eravamo davvero una bella famiglia i miei si amavano e amavano anche noi, stavamo bene a parte quando papà e Nicholas facevano scene di gelosia nei miei confronti dicendo che stavo con troppi ragazzi e bla bla bla. Sento gli occhi pizzicarmi pensando ai bei ricordi che ho vissuto in questa casa. Vado nella ex camera di Nicholas che è completamente vuota sono rimasti solamente dei poster con le sue squadre preferite e qualche modella che gli piaceva, ho paura di entrare nella camera di mia madre ma la curiosità in me cresce cosi entro e trovo davanti a me uno dei luoghi più brutti che io abbia mai visto: lenzuola sporche, profilattici usati a terra, sigarette su tutta la mochette, delle bustine con polvere bianca dentro e bottiglie di vodka vuote, è un luogo così lurido, cupo, il solo pensare a cosa fanno quei due qui dentro mi fa salire il vomito. Esco di fretta da quell'inferno e mi siedo sul divano nel soggiorno, il tipo di cui non so il nome sta cercando qualcosa da mangiare in cucina, mi sembra così viscido come lo è diventato questo posto che prima chiamavo casa.
-Sono a casa, ho rimediato dei soldi così dopo possiamo andare a comprare la nostra roba- mia madre, è lei che sta pronunciando queste parole, da quando me ne sono andata ho sempre pensato "finchè non la vedo con i miei occhi non ci credo" ecco le risposte che cercavi Brielle prenditi questo schiaffo in faccia ora, lo hai voluto tu. Non ci ho mai voluto credere ma ora non posso più mentire a me stessa, ho visto la casa e ora ho mia madre davanti che dice che ha trovato dei soldi chissà dove per comprarsi della droga. Lei mi vede e rimane impietrita, ha i capelli raccolti in modo disordinato, le occhiaie e un viso molto stanco.
-Brii-bri-Brielle, tesoro mio, dio sei qui, non ti aspettavo insomma non sapevo che venissi come stai? Oh tesoro- si avvicina a me e mi abbraccia ma io non riesco a ricambiare e rimango immobile.
-Sto bene mamma- dico con un groppo in gola, ancora non realizzo che sia tutto vero, che papà aveva ragione, non c'è più niente di quella donna perfetta che c'era sempre per me, mi viene quasi da piangere ma scaccio subito le lacrime che stanno provando ad uscire, non ho voglia di stare con lei adesso quindi dico -sono un po' stanca, sai il viaggio, credo che andrò a riposare in camera se non ti dispiace- ci mette qualche minuto prima di rispondermi, forse sta valutando l'idea di mandarmi in un albergo ma alla fine acconsente. Salgo velocemente le scale e mi chiudo in camera, non è stata un'ottima idea tornare qui, dovevo restare a New York con mio padre, mio fratello, Sophia e Robert, già Robert gli avevo promesso che l'avrei chiamato appena sarei arrivata, così prendo il telefono e dopo tre squilli risponde -Brielle, come è andato il viaggio?- chiede -tutto bene- rispondo semplicemente -sicura? Hai una voce strana- -è solo che ho visto mia madre e... e speravo che fosse sempre la stessa ma non è così, mio padre aveva ragione, sono stata una stupida- dico ormai singhiozzando, sto davvero piangendo al telefono con Robert ma non mi importa, ho davvero bisogno di lui ora.
-tranquilla, andrà tutto bene, non pensare a niente, ci siamo solo io e te- faccio un lungo sospiro e mi calmo un po' -grazie- -lo sai che ci sono sempre, per qualsiasi cosa basta che mi chiami, capito?- annuisco ma sapendo che non può vedermi sussurro un si -ti chiamo stasera va bene?- -va bene- e chiudo la conversazione.
Sento bussare alla porta e poco dopo mia madre entra nella mia vecchia stanza con un sorriso sbilenco
-allora tesoro, cosa mi racconti come va?- chiede lei e sento la rabbia salire dentro di me
-che cosa sei diventata? Io non ti riconosco più, prima eri..-
-ero chi non volevo essere- continua lei al posto mio
-quindi tu non vuoi essere mia madre?-
-oh tesoro, certo che voglio esserlo, voi, tu e Nicholas siete la cosa più bella che ho ma vedi le cose sono cambiate-
-cambiate? Cosa intendi per cambiate? Che tu sei diventata una drogata insieme a quel viscido di merda- urlo agitando le mani -sai mamma, per me sei sempre stata un mito, ho sempre desiderato essere come te,eri la mamma perfetta, quella mamma che tutte mi invidiavano e ora? Ora di certo non voglio essere come te. Insomma ma cosa cazzo ti passa per la testa?- sbraito
-tesoro...- inizia lei ma io proprio non ce la faccio -e basta chiamarmi tesoro, non cambierà le cose chiamarmi così-
-okay, bè, Brielle vedi io e tuo padre ormai non ci amiamo più e quella non è più la mia vita e molto probabilmente non lo è mai stata, non mi appartiene quel mondo, non più- dice e ormai le mie lacrime scorrono
-e questo... questo è il mondo che ti appartiene? Ma non ti frega niente, sai quanto abbiamo sofferto io e Nicholas per tutta questa storia, tu non capisci vero?-
-mi dispiace io voglio che tu rimanga qui, voglio passare del tempo con te, ho sbagliato lo so ma ti voglio bene e ti ringrazio di essere qui- afferma abbracciandomi ed io glielo lascio fare.Sono passate alcune ore e non ho più voglia di stare in questa casa così decido di uscire anche se è notte e non so proprio dove potrei andare.
Giro per le famigliari vie di Ottawa piene di ricordi e ho voglia di sentire Robert, forse dovrei chiamarlo, però credo sia impegnato stando a come mi ha risposto poco fa.Dopo essere stata in un bar pieno di uomini ubriachi e aver camminato per non so quanto rientro in quella casa.
Accendo le luci e mi trovo davanti quel tipaccio, il mio battito inizia ad accelerare e io inizio ad avere davvero paura.
-eccoti qui- sbiascica, sento la tremenda puzza di alcool e di fumo, mi sfiora la guancia con una mano ma io mi scanso -tua madre era molto preoccupata, ti sta cercando; non puoi venire qui senza dire nulla e creare tutto questo, dovresti essere punita. Sai mi piacciono le ragazze che infrangono le regole ma bisogna impararle prima e tu hai veramente bisogno di una lezioncina- mi stringe le spalle
-lasciami stare e non mi toccare, fottuto drogato- dico superandolo ma lui mi tira per un braccio - dove credi di andare piccolina, forza non mi far usare le cattive maniere-***

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HOW DEEP IS YOUR LOVE?
Любовные романы●Brielle una ragazza apparentemente forte che non crede nell'amore. Dovrà ricredersi quanto incrocerá gli occhi di Robert, un ragazzo difficile ma affascinante. Brielle riuscirà a far aprire Robert? E Robert riuscirà a far innamorare Brielle?●