CAPITOLO 2O

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ROBERT

MERDA MERDA MERDA!!

Perché? Perché vuole partire? Non può lasciarmi così! Quanto sono stato stupido: ho detto ti amo ad una ragazza che non sa nemmeno cosa significhi l'amore, lei non è la ragazza di cui ho bisogno, ma mi piace, cazzo se mi piace! Sì sono innamorato di lei e so che non è una cosa passeggera.

Lei non è come le altre, è perfetta a modo suo, mi fa impazzire. Ora come ora non posso immaginarmi senza di lei. Insomma queste ultime settimane sono stato sempre con lei nella mia testa c'è sempre stata solo lei, ho vissuto dei momenti magnifici con lei. Ho paura, ora ho paura di perderla, paura che possa tornare in me quel lato oscuro...

NO! Non posso permetterlo e lei non può andarsene da me. Io devo sapere, io devo controllarla, lei è mia, ormai io la sento parte di me ho bisogno di lei. Odio fare questi pensieri folli, ma è così che mi sento, è questo quello di cui ho bisogno, io devo controllare ciò che è mio io ci tengo lei non può sfuggirmi.

Ricordo la prima volta che l'ho vista: in quel supermercato quando cercava di prendere i suoi assorbenti e io l'ho "aiutata", poi ha parlato con il suo accento canadese diavolo quanto era sexy, già la volevo. Quando ho scoperto che veniva nella mia stessa scuola ho capito che sarebbe stata mia, anche se avevo paura di affezionarmi, cercavo di starle lontano ma non ne potevo fare a meno di lei. Voglio prendermi cura di lei. Cazzo.

Non ho dormito tutta la notte, ho fatto solo pensieri assurdi sul come cercare di tenermi Brielle ma nessuno di quelli sembrava essere sensato e sano.

Sono davanti alla Columbia con la sesta sigaretta tra le labbra, sono troppo nervoso, sto aspettando Brielle ma la prima ora è iniziata ormai da 40 minuti e lei non si fa viva, credo proprio che non ha intenzione di venire oggi. Decido di entrare in questa cavolo di università per poi cercare Sophia e chiederle aiuto.

E' proprio così che faccio, alla pausa mi incammino verso di lei che sta chiacchierando su qualche stupidaggine con Matty

-ciao ragazzi, Sophia vieni con me devo parlarti- dico tirandola per un polso

-rilassati Rob, che succede?- chiede sbuffando

-Brielle..- non mi fa nemmeno continuare che mi blocca -so tutto tranquillo, mi ha chiamata ieri sera e mi ha raccontato tutto, io sono dalla tua parte, non voglio assolutamente che parta, quindi troviamo una soluzione-

-Menomale che esisti- esclamo -devo confessarti che sto ricominciando a fare pensieri da pazzo possessivo malato e ho paura, davvero-

-diamine Rob, questo è un problema, stai calmo, andiamo per ordine. Prima pensiamo a far rimanere Brielle qui poi parliamo della tua mente malata, okay?-

Annuisco -chiamala- lei prende immediatamente il cellulare e fa il suo numero, dopo poco -Briii, dove diavolo sei? Non sarai mica partita? Perché non sei a scuola?- urla Sophia, dopo qualche secondo dove credo che Brielle la stia rassicurando afferma -okay, esco da scuola e ci vediamo al solito bar davanti casa mia tra 15 minuti- e poi attacca.

La mia amica mi guarda -tra quindici minuti al bar davanti casa mia, forza vai e cerca di fare il miracolo!- afferma sorridente

-Sophia mia, ti adoro grazie veramente- sorrido e le do un bacio sulla guancia prima di correre fuori scuola e andare al bar.

Mi siedo a un tavolino, ordino un caffè americano e attendo con pazienza l'arrivo della MIA BRIELLE. La vedo entrare, è in pessime condizioni non è raggiante come sempre sembra abbia pianto per tanto tempo dato gli occhi gonfi ma è comunque bellissima e non sono l'unico ad averlo notato infatti un gruppo di trentenni si girano a guardarla e la cosa mi fa incazzare molto, quando mia vede spalanca gli occhi e io rimango impassibile.

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