CAPITOLO 6

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Perché, perché deve essere così strano, perché deve rovinare i momenti, perché non può semplicemente parlare con me, come tutte le persone normali fanno? Io non riesco proprio a capire cosa non va, non capisco... è colpa mia? Non gli piaccio? Perché allora mi guarda con quegli occhi, i suoi occhi dicono il contrario di quello che fa. Mi fa diventare matta. Sono a lezione e non so di cosa stia parlando questo professore, di storia dell'arte? Di biologia? Chimica? Letteratura? Proprio non lo so. So solo che non riesco a smettere di pensare a quello che è successo, la cosa che mi fa più rabbia è il fatto che lui non mi abbia risposto... insomma perché? Okay, basta la devo finire di torturarmi. Devo solo essere me stessa e vedere che succede. Ma tanto lui non mi interessa, è troppo difficile per me e poi io non credo nell'amore tantomeno nei fidanzamenti, quindi basta.
Al cambio dell'ora incontro Sophia che appena mi vede mi abbraccia forte.

-Hey come stai? Sembri un po' sconvolta -mi dice.

-No va tutto bene- cerco di rassicurarla.

-Okay, hai visto Robert?- mi domanda.

-Io? No. Perché avrei dovuto?- balletto nervosa.

–No, solo per sapere- mi sorride maliziosa.

-So cosa stai pensando... e no, non mi interessa.- rispondo secca.

-IO INVECE CREDO DI SI- urla lei.

-Dobbiamo andare a lezione, forza- cambio discorso, incamminandomi verso l'aula.
-si si, certo- ride.
All'intervallo decido di non stare con Sophia ma di starmene un po' per conto mio, così mi invento la scusa che devo andare in bagno e ci vado. Poi esco nel cortile e mi siedo su una panchina in disparte da tutti. Il mio telefono squilla *NUMERO SCONOSCIUTO*, di nuovo. Decido di non pensare alle parole dette da mio padre e rispondo. Dall'altra parte ci sono sempre dei singhiozzi.

-Pronto? Mamma, sei tu?- nessuno mi risponde. -Mamma lo so che sei tu. Come stai? come vanno le cose? ti prego parlami- dico disperata.

-Tesoro, mi dispiace per tutto, veramente. Voglio solo dirti che andrà tutto bene e che aggiusteremo tutto. Ti voglio bene.- e poi attacca. Io iniziai a piangere a dirotto. Ero contenta ma allo stesso tempo preoccupata. Ero felice che mi avesse chiamata, ma ero in ansia per tutto il resto e soprattutto non sapevo ancora cosa pensare sul come si era comportata. Non mi ero accorta che qualcuno si fosse seduto vicino a me. Così mi asciugai le lacrime e mi girai per vedere chi fosse. Incontrai di nuovo quegli occhi che ora mi guardavano preoccupati.

-Hey- mi disse appoggiando la sua mano sulla mia. Io a quel contatto mi sciolsi. Non sapevo assolutamente cosa fare. Mio dio. Mi stava toccando.

Non ho mai voluto che qualcuno mi vedesse piangere invece ora ero lì, davanti a lui con le lacrime che scendevano interrottamente. Lui mi stava fissando poi si avvicina e mi abbraccia senza dire niente, senza sapere cosa fosse successo, senza fare domande. Non ho bisogno di nient'altro in questo momento, io ricambio l'abbraccio appoggiando la testa tra il suo collo e la spalla, sentendo così il suo profumo. Mi rilassai immediatamente è una sensazione bellissima come se lui in quel momento fosse per me una medicina. Stare a contatto con la sua pelle, odorare il suo profumo, sentire le sue braccia che mi stringono... è semplicemente stupendo. Sembra che tutto si sia fermato, ci siamo solo io e lui, non mi sono mai sentita così prima d'ora. Il mio cuore sta battendo all'impazzata.

-Non piangere- mi sussurra all'orecchio. Mi sciolgo dall'abbraccio, anche se non avrei mai voluto lasciare le sue braccia, abbasso lo sguardo e dico -grazie-. Lui mi sorride, mi asciuga le lacrime rimaste con i pollici, mi da un bacio sulla guancia e se ne va.

***

HEY! COME STATE?

SCUSATE PER IL CAPITOLO CORTO MA DIREI CHE E' PIENO DI CONTENUTI.

AGGIORNEREMO MOLTO PRESTO!

COME SEMPRE COMMENTATE E FATECI SAPERE COSA NE PENSATE.

UN BACIONE!


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