Chapter 20
Senza rendermene conto arrivai al parchetto in cui andavo con Liam. Avevo bisogno di parlare con lui, di dirgli cosa fosse successo, che aveva ragione, volevo forse anche parlargli di quello che avevo iniziato a provare per lui. Mi bloccai all'improvviso. Riconobbi con facilità la persona seduta sulla panchina del nostro parchetto. Liam. O almeno, una delle due persone era lui. L'altra era una ragazza. La teneva stretta a lui, le accarezzava il braccio e le baciò la testa. Non vidi più, delle lacrime avevano iniziato a scendere dai miei occhi. Non capivo il perché di quella reazione. Decisi di dare la colpa a tutto quello che era successo durante il pomeriggio. Non riuscivo più a stare a guardare quindi mi ripresi quel poco che mi serviva per camminare e mi voltai per dirigermi verso casa. Poco prima di lasciare il parco, però, i miei occhi ancora umidi e con lacrime ai loro angoli incontrarono quelli di Liam. Dimenticai tutto per un momento, poi però non mi trattenni, mi voltai e iniziai a correre verso casa.
LIAM'S POV:
Stavo seduto al parco con Alyson, in uno dei periodi più difficili dell'anno per entrambi, quando un rumore alle nostre spalle attirò la mia attenzione, mentre lei era persa in ricordi troppo dolorosi. Notai una figura femminile in lontananza che avrei riconosciuto tra mille. I nostri occhi si incontrarono per un solo momento, il cuore prese a battere un po' più velocemente, come spesso mi accadeva quando ero con lei. Avrei voluto parlarle, dirle... Notai che i suoi occhi erano lucidi, delle lacrime iniziarono a rigarle il viso. Iniziò a correre, lontana da me. Mi alzai di scatto, dovevo andare da lei.
<<Alyson, riesci a tornare a casa da sola?>> Le chiesi con dolcezza cercando di non turbarla troppo. Mi guardò ancora un po' assente, ma annuì. Feci un cenno con la testa per salutarla e iniziai a correre. Amy aveva un leggero vantaggio, ma in poco tempo la raggiunsi. Continuavo a chiamarla, ma lei non si voltava. Quando fui accanto a lei le presi un polso, la fermai con calma, non volevo rischiare di farle male. Non più di quanto le avevo già probabilmente fatto. Mi si strinse il cuore osservandola. Aveva il volto rigato dalle lacrime, gli occhi lucidi e umidi, un'espressione triste e un'atteggiamento sulla difensiva come non aveva dalla serata con Rachel.
<<Amy, cosa è successo?>> Mormorai, odiavo vederla così. Sembrava senza forze, non provava neanche a staccarsi da me.
<<Non lo so.>> Sussurrò. Sembrava sincera. Cercai di avvicinarmi, volevo stringerla tra le mie braccia, mi sembrava che la facesse stare meglio, di sicuro io ne ero felice. Lei indietreggiò e decisi di fermarmi a metà.
<<Vuoi parlarne?>> Continuavo a parlare sottovoce.
<<Lei chi è?>> Chiese sempre sussurrando. Capii che si riferiva a Alyson. Non riuscivo a capire, era per lei che stava così? Perché aveva visto me e Alyson assieme? Non riuscii a risponderle prima che lei mi porse un'altra domanda. Sembrava essere piuttosto agitata mentre la formulava.
<<È la tua... Ragazza?>> Non riusciva a guardarmi negli occhi. Sorrisi debolmente, un calore si stava diffondendo dentro di me. La obbligai a guardarmi negli occhi.
<<No, lei è... Mia sorella.>> Sorrisi timidamente. Assunse un'espressione scioccata e colpevole.
<<Ma...>>
<<Lo so, non te me ho parlato perché... Lei è più piccola, mi sento in dovere di proteggerla, non che ci sia bisogno di farlo con una persona come te, ma in questo momento... È un periodo difficile.>> Finii la frase sussurrando appena.
<<Fra poche settimane sarà l'anniversario della morte di mia madre.>> Gli occhi non poterono non diventare lucidi mentre lo dicevo. Amy si morse un labbro, lo faceva spesso quando era nervosa, senza neanche rendersene conto. Senza dire una parola, dopo averci riflettuto sopra per un po', mi abbracciò stretto. Inalai il suo dolce profumo, reprimendo le sensazioni che stavano nascendo dentro di me, come facevo già da un po'. Ci incamminammo verso casa sua, mi raccontò il suo pomeriggio, inorridii ascoltando le storie di Amelie e Lily, ringraziai che Amy era riuscita a sottrarsi al loro stesso destino. Arrivammo a casa in fretta, ci sedemmo sul letto.
<<Amy, era per questo che piangevi? Per quello che hai sentito oggi?>> Abbassò lo sguardo. Si tormentava le mani e si morse ancora il labbro, non c'era un motivo, ma adoravo quando lo faceva.
<<Non esattamente.>> Un piccolo sorriso spuntò sulle mie labbra. Feci in modo di far incrociare i nostri sguardi e alzai le sopracciglia invitandola a continuare.
<<Dopo aver parlato con Amelie e Lily sentivo il bisogno di vederti, di stare con te. Mi fa passare qualsiasi male, sei come la mia cura per tutto. Ma...>> Si fermò, le guance iniziarono a tingersi di rosa. Il sorriso sulle mia labbra si allargò, i sentimenti che cercavo disperatamente di reprimere, perché li trovavo estremamente sbagliati, cominciarono a invadermi e non riuscii a fermarli.
<<Tu eri lì con tua sorella, che non sapevo tale. Vedervi assieme, non so... Ha scatenato qualcosa in me che... Mi ha fatto venire voglia di piangere.>> Non riusciva a guardarmi, aveva gli occhi fissi sul motivo della coperta su cui eravamo seduti. Mi morsi il labbro, non volevo che avesse provato quello. Quello che io provavo ogni volta che la vedevo con Ryan, o con Ed.
<<Forse una parte di me sperava che tu in qualche modo facessi così solo con me, forse ti volevo solo per me. So che posso sembrare egoi...>> Non le permisi di finire la frase, neanche la parola. Non ce l'avrei fatta. Incollai le mie labbra alle sue, le emozioni erano indescrivibili. Come quelle provate quel venerdì sera in cui avevo ceduto alla debolezza credendola addormentata. L'avevo trovata sveglia e lei aveva risposto al mio bacio, ma per alcune ragioni non ne avevo voluto parlare. Avevo deciso di far finta che nulla fosse successo, anche se continuavo a pensarci. Continuavo a rivivere quelle emozioni. Nel momento stesso in cui le nostre labbra si toccarono sapevo che avevo combinato un casino, ma mi lasciai trasportare dalle emozioni incredibili che mi invasero. Lei era così distratta e impacciata, sapeva ridere, tenermi testa... Assolutamente perfetta. Il bacio divenne da dolce ad appassionato, pieno di tutte le emozioni mai dette, delle occasioni mancate, delle frasi taciute. Lo volevo fare da tempo, con certezza assoluta almeno da quando le feci vedere l'alba sul tetto di casa sua, anche se sapevo che era da molto prima. Si staccò un po' e incrociammo i nostri sguardi. Quegli occhi avevano un mondo al loro interno. Il mio mondo.
<<Liam...>> Mormorò. Portai un indice alla sua bocca. Non volevo parlare, avrebbe reso tutto più difficile. Il mio cuore si straziò quando riconobbi che sarebbe stata l'ultima volta che avrei potuto vederla, sentire il suo profumo, toccarla, baciarla... Lasciarla sarebbe stato difficile, la parte peggiore era dirle addio per sempre.
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Scuuusate il ritardo. Che capitolo, eh? Ajkakaka Amy e Liam, finalmente insieme, ma... Cosa poteva intendere Liam alla fine?
Spero vi piaccia, grazie mille a tutti voi, votate e commentate numerosi, grazie. C:
Se volete contattarmi au twitter sono @inlovewithwoody
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More Than This
FanfictionUna leggenda narra che da una storia incompiuta ne possano uscire i personaggi. Che sia vero? A Amy non importava. Quello le che importava davvero era...