Chapter 26: Claire for dinner

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Ci avviammo lungo il viale della casa di Luke. La porta era aperta, per permettere agli ospiti di entrare ed uscire liberamente. Gli invitati erano parecchi e Luke li conosceva quasi tutti. Nonni, zii, cugini e vecchi amici che conoscevano anche i ragazzi. Luke mi tenne per mano tutto il tempo.
«Jennifer vieni qui!» urlò una voce familiare. Mi girai per poi posare lo sguardo su Liz che correva dietro a una bambina che avrà avuto su per giù tre anni. Era impeccabile, con i suoi boccoli biondi che gli ricadevano perfetti sulle spalle.
«Lukey!» urlò la bimba che corse ad abbracciare suo fratello. Luke aveva gli occhi pieni di lacrime di gioia.
«Piccolina mia, quanto mi sei mancata!» la prese in braccio e la strinse in un abbraccio lungo e profondo. Quando si staccarono vidi una lacrima solitaria abbandonare gli occhi di Luke. Fui pronta ad asciugargliela e lui ricambiò con un sorriso.
«Luke!» lo abbracciò Liz.
«Mamma!» disse con un filo di voce il biondo.
«Mi sei mancato tanto tesoro.» si staccarono e Liz si girò verso di me.
«Ehi ma tu sei una mia ballerina! Uhm.. Com'è che ti chiami?» disse con un tono un po' troppo poco calmo.
«Sono Ariel, signora. Piacere di rivederla.» le porsi la mano sorridente.
La strinse diffidente e con poca importanza, poi tornò a guardare il figlio.
«Beh, Melissa? Dove l'hai lasciata? Che carina quella ragazza, sempre sorridente, sempre cortese!» parlò come se io non fossi lì presente. Prese in braccio Jennifer che iniziò a guardarmi. Le sorrisi e lei ricambiò, facendo sorridere anche i suoi due occhioni blu simili a quelli di Luke. Era davvero bella quella bambina.
«Mamma, ho lasciato Melissa tantissimo tempo fa. Lei è la mia ragazza.» disse indicandomi.
«Lei? Oh cielo, perdona la mia precedente scortesia Ariel, non avevo capito che eri la sua fidanzata!» si scusò Liz.
«Si figuri signora! Complimenti per la casa e per la bimba. È incantevole!» sorrisi.
«Io mi chiamo Jennifer. Però non mi piace come nome quindi o mi chiami Jenny o mi chiami Stella.» disse con una vocina un po roca. La guardai un po' perplessa poi guardai Luke e Liz per capire come mai la scelta di quel nome così diverso dal suo.
«Lei è appassionata delle Winx e beh, ha scelto quel nome. Ma non ce la chiamiamo mai.» rise il mio pinguino.
«Oh beh, piacere Jenny! Io mi chiamo Ariel.» le strinsi la manina.
«Sembri una prinsipessa con questo vestito!» sorrisi nel sentirle dire "prinsipessa" e la ringraziai.
«Beh, vado a chiamare Andrew, il padre di Luke e suo fratello Justin.» si allontanò Liz.
«Che bella famiglia che hai Luke. Tua sorella è una bellezza unica, è uguale a te.» sorrisi guardandolo negli occhi. Mi diede un bacio leggero sulle labbra ma bastò per agitare le farfalle nel mio stomaco. Attendemmo qualche minuto poi vedemmo ricomparire Liz con in braccio Jenny, seguita da un bellissimo uomo con lo stesso sorriso di Luke e da un ragazzo molto più piccolo di me che stava per mano con una ragazzina.
«Figliolo!» Luke abbracciò l'uomo.
«Ciao Lú!» fece lo stesso il fratello.
«Ariel, questi sono mio padre, Andrew e mio fratello Justin. Papà, Jus, lei è la mia ragazza.» mi presentò Luke.
«Piacere di conoscerti Ariel!» mi strinse la mano Andrew.
«Oh, piacere mio Mr Hemmings.» sorrisi.
«Andrew, ti prego di chiamarmi Andrew e di darmi del "tu", altrimenti mi sentirei troppo vecchio!» ridemmo assieme.
«Ciao Ariel, come ha detto Luke io sono Justin e lei è la mia ragazza, Camille.» mi strinse anche lui la mano. Salutai entrambi e poi Luke mi fece visitare la casa. I nostri amici si erano fermati a parlare con Liz e Andrew, lasciandoci soli.
«Hai una famiglia bellissima, Luke. Non sai quanto ti invidio! Tua sorella mi ricorda molto Madison da piccola. È uno splendore.» sorrisi nostalgica. Attraversammo il grande salone con i divani bianchi candidi. Alla parete c'era una mega tv. Al centro della sala si trovava un tavolinetto di vetro con sopra i telecomandi della tv e un portaoggetti di cristallo. Nelle pareti erano attaccate le foto della famiglia. Jenny da piccola con Luke e Jus, Luke da bambino, Justin appena nato. E poi ce n'era una, una gigantografia appesa alla parere laterale al divano in cui era ritratta tutta la famiglia. Secondo la data incisa, l'avevano fatta un anno prima. Una foto che ritraeva la famiglia, in fila, dal più piccolo al più grande. A terra sedeva Jenny, dietro c'era Justin. In ginocchio dietro al fratello c'era Luke. Leggermente piegata si trovava Liz poi in piedi Andrew. Erano tutti sorridenti. Ma si vedeva che non si stavano sforzando, anche gli occhi brillavano. Non mi resi conto di essermi imbambolata a fissare la foto.
«Piccola, ci sei?» mi chiese la giraffa.
«Oh, ehm si! Ci sono, è che siete così belli che mi sono imbambolata.» sorrisi. Io non avevo più niente della mia famiglia e mi faceva male il cuore, nonostante tutto il tempo che era passato dall'incidente. Visitammo la grande cucina con isola poi ci recammo al piano superiore. Luke mi disse che la madre aveva fatto montare una sala danza simile alla mia e me la fece vedere. C'erano quattro sbarre di legno issate al muro. Uno stereo con due casse, una vetrina con punte, mezze punte, tutù, body e gli oggetti per fare chignon. Alle pareti c'erano foto di Liz che si esibiva in alcuni balletti delle opere più famose. La vidi nei panni di "Odette Odile". In "Romeo e Giulietta" e tanti altri.
Passammo alla stanza di Luke.
«Sai non è cambiata molto da quando sono partito. Ci sono ancora foto di me e Melissa ma se mi aiuti le togliamo. Passavo i giorni interi in questa cameretta. Quando i miei sì arrabbiavano con me, quando litigavo con mio fratello o facevo a pugni con un mio amico venivo qui, prendevo la chitarra e iniziavo a cantare e suonare. È sempre stato il mio piccolo rifugio. Non immagini nemmeno quante lacrime ho versato su quel cuscino e quante volte la notte, uscendo dalla portafinestra mi sono sdraiato sul balcone a guardare le stelle e a pregare che il mio sogno si realizzasse.» mi disse perso nei ricordi. Si accorse che lo stavo guardando e mi sorrise.
«Allora, togliamo le foto di Melissa?» acconsentii e iniziammo l'opera. Al termine mi distesi sul letto e Luke si avvicinò a gattoni verso di me. Si posizionò in mezzo alle gambe e iniziò a mordermi le labbra. Successivamente scese verso il collo e continuò verso la clavicola.
«Luke ci sono tutti i tuoi parenti di sotto. Non possiamo!» dissi per correttezza. Non avrei voluto che smettesse per nulla al mondo.
«Non mi importa, la porta è chiusa a chiave e c'è chiasso. E io ho troppo bisogno di te, i ricordi mi stanno assalendo e voglio scacciarli.» gli avrei chiesto dopo quali ricordi lo tormentavano. Iniziò il suo lavoro con la bocca dopo avermi tolto gli slip. Quando raggiunsi il culmine lui si sfilò i pantaloni e i boxer e infilò il preservativo. Ormai non provavo più dolore, solo ed esclusivamente piacere. Quando entrambi esplodemmo, ci rivestimmo e restammo in camera per una decina di minuti per risistemarci e regolarizzare il battito. L'aspetto fisico del post coito non è il massimo ma non ero messa davvero malissimo.
«Luke? Sei qui?» urlò una voce da fuori la porta, dopo aver bussato tre volte. Luke sbuffò ed andò ad aprire. Si ritrovò davanti una ragazza mora con i capelli a caschetto, una gonna a tubino che arrivava sopra il ginocchio e sopra una canotta bianca infilata dentro la gonna. Era carina ma non eccessivamente. Si buttò tra le braccia di Luke e lo strinse forte. Lui ricambiò l'abbraccio. Mi stava salendo il nervoso. Parecchio. Tossii bruscamente e i due si staccarono.
«Oh, ehm lei è Claire, una mia carissima amica. In realtà siamo cugini alla lontana ma non sapendo il grado ci consideriamo soltanto ottimi amici. Lei invece è Ariel.» disse.
"Lei è Ariel? SOLO Ariel? Scherziamo vero?"
Ci salutammo. Poi Luke ci fece andare al piano di sotto per cenare. Luke si mise a capo tavola, io mi misi alla sua destra e la troi.. ehm, la sua amica, si mise alla sua sinistra. Vicino a me si mise Becky che mi accennò la parola "puttana" guardando verso di Claire. Vicino a Becky si sedette Calum seguito da Michael. Vicino a Claire si sedette Mali affiancata da Ashton e da Cristine. Ci aspettò una lunga, lunghissima serata.




È arrivata Claire con la sua troiaggine. Allora, capitolo di passaggio, tra un po accadranno cose importantissime! Ora vado a pranzare, buona giornata care❤️

A personal infinity|| Luke HemmingsDove le storie prendono vita. Scoprilo ora