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"Sophia cosa hai?" Dice prendendomi per mano e tirandomi dentro. Non riesco a parlare,semplicemente mi butto sul suo petto e scoppio in lacrime. Sento le sue braccia chiudersi intorno alle mie spalle e la sua testa posarsi sulla mia.

"Che c'è cucciola?" chiede piano. "Ho litigato con mamma" rispondo stringendolo. Mi prende in braccio e mi porta sul divano. Ci sediamo. "Che è successo? Perché litigate sempre?" dice accarezzandomi I capelli con una mano e prendendo con l'altra le mie gambe fino a portarle sulle sue.
"Lei è mia madre ma solo fisicamente." dico
"Non capisco..." dice.
"Ti ricordi quando l'altra sera ti ho raccontato di me? Ho tralasciato una cosa che riguarda mia madre" dico asciugandomi le lacrime con la manica della maglietta.
"Raccontami allora" dice prendendomi la mano.
"Quando ero piccola e mamma e papà litigavano io sentì una frase che non avrei mai voluto ascoltare. Ero nascosta dietro a un cassetto di legno nel corridoio del salone e loro due erano in cucina. Sentì mamma che urlò 'cosa credi che io l'abbia voluta? Per me può anche andarsene al diavolo! È come se non fosse mia figlia'" concludo a bassa voce.

La faccia di Zayn è a dir poco sconvolta,arrabbiata,sbalordita.

"Amore mio...vieni qui" dice tirandomi verso di lui. Mi fa sedere sulle sue gambe e poi spinge la mia testa sulla sua spalla.
"Non capisco cosa abbia contro di te ma,so che ti ha fatto tanto male. Sophia,io le chiederei cosa intendeva dire." Dice contro la mia fronte. Sento le sue labbra muoversi mentre parla.
"No,Zayn. Sei l'unico che lo sa. Neanche Meiko è a conoscenza di questo fatto. Nessuno lo deve sapere" dico.

"Ehy...ehy...ehy,non ho detto che lo dirò a qualcuno ma dico che devi parlarle. Ascolta io ti darò tutto l'amore del mondo e tutto ciò che ti meriti ma...devi stare bene anche tu e senza una mamma non potrai mai riuscirci." dice accarezzandomi la guancia.

Credo che con le sue parole Zayn mi abbia voluto spronare a parlare con mamma. Gli do un bacino sulla guancia e lui mi mette una mano sulla gamba,accarezzandomela.

"Ti spiace se vado in bagno?" chiedo alzandomi.
"Certo che no. In fondo a destra" dice. Poso sul buffet il cellulare e le cuffie e poi attraverso il corridoio per svoltare a destra. Non devo fare niente in bagno, voglio solo controllare lo stato in cui sono,allo specchio.
Sembro un mostro: ho i capelli elettrizzati,la matita sciolta e il mascara che mi riga il volto. Strappo un pezzo di carta igienica e mi aggiusto il trucco; prendo una spazzola e mi pettino i lunghi capelli. Perfetto,già va meglio. Esco dal bagno e ritorno in cucina. Sento delle voci parlare...chi sarà mai?

Credevo Di Odiarti 2Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora