Kuro

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Sbarri gli occhi, ilbuio della notte ti travolge.

Allunghi la mano verso l'orologio alla tua destra: sono le tre del mattino.
Continui a sbattere le palpebre, ancora un po' assonnato, incroci le mani sulpetto e tiri un lungo sospiro.
Con gli occhi vai in cerca della ragione per la quale ti sei svegliato, ma ilbuio totale te lo impedisce.
All'improvviso senti qualcosa che continua a tirarti via le coperte,insistentemente. Scatti a sedere spaventato, cerchi di mettere a fuoco, matutti i tuoi sforzi sono inutili: non riesci a vedere nulla.
Un latrato.
Un respiro.
«Dio, Kuro, sei tu. Mi hai fatto spaventare a morte. Cosa c'è che non va?»
Ma il tuo cane di starsene buono non vuole saperne. Continua a tirarti via lecoperte e a latrare. Da quando dorme con te in camera non fa che comportarsicosì.
«Kuro, c'è qualcosa che ti spaventa? Smettila, ho voglia di dormire».
All'improvviso un rumore.
Lasci perdere il cane e volti la tua testa a sinistra. Sembra che qualcosa simuova sul fondo della stanza.
I tuoi occhi, ormai abituati all'oscurità, riescono a distinguere una macchianera.
Rimani seduto sul letto, la bocca semiaperta, immobile e spaventato.
Senti un ringhio provenire dall'angolo della stanza. Inizi a tremare.
Ancora un ringhio, un guaito.
Cerchi sul comodino accanto a te qualsiasi cosa che possa farti luce e afferriil tuo cellulare.
Con la mano tremante lo punti sul fondo della stanza.

Vedi il tuo cane, addossato alla parete.

E sta ringhiando alla creatura che sta salendo sul tuo letto.

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