Capitolo 29

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Due ore.
Il tempo ormai sembra scorrere sempre più veloce e l'angoscia incomincia a farsi viva leggermente ma la scaccio con uno shottino.

Loris mi prende la mano e mi trascina in pista a ballare.

Posa le mani sui miei fianchi e io dietro il suo collo.
Quasi mi aggrappo perché la testa inizia a girare e lui mi tiene forte.

-Ti amo, Loris.-non so perché l'ho detto, semplicemente voglio cercare di fargli capire che qualsiasi cosa possa succedere io ci sarò sempre.

-Ti amo, piccola.-mi fiondo sulle sue labbra azzerando la nostra distanza.

La musica si fa sempre più forte e credo che l'alcool stia facendo effetto.

-Possiamo andarcene?-chiedo avvicinandomi al suo orecchio per farmi sentire.

Lui annuisce e afferrandomi usciamo da quell'orda di ragazzi ubriachi.

***

Mi sveglio con un tremendo mal di testa e in un letto non mio, con una maglia che mi arriva sopra il ginocchio.

Mi alzo e riconosco che è la stanza di Loris.

Vado verso la cucina stiracchiandomi e lo trovo alle prese con la colazione che canticchia a petto nudo e non posso fare a meno di ridere.

-Buongiorno! Auguri!-auguri?

-Buondì, lo sai che il mio compleanno è passato da tanto?-rido avvicinandomi e abbracciandolo.

-Lo so, ma oggi è Tutti Santi!-sul serio? Già a novembre? Tra un mesetto partiamo!

-Allora auguri anche a te.-mi avvicino sorridendo e poi stampandogli un bacio.

-Mado, che fatica ieri sera!-lo guardo confusa.

-Mi hai fatto sudare freddo!-non si sarà mica...approfittato di me?

-Piccola? A che stai pensando? No, oddio!-ride-Ieri eri talmente ubriaca che ho faticato a cambiarti perché non stavi ferma! Cosa vai a pensare?!-scoppia a ridere.

-Sei un cretino.-gli tiro un pugnetto sul braccio e fa finta di essersi fatto male.

Prendo il caffè e un cornetto e inizio a mangiare.

-Che facciamo oggi?-dico finendo di bere la bevanda calda.

-Pensavo di passarlo con la mia principessa.-arriva dietro di me e inizia a baciarmi il collo.

-Ah sì? E chi sarebbe? Mi piacerebbe conoscerla.-dico facendo ironia.

-Mmm... È mora e ha degli occhi fantastici. Ah, e soprattutto, si chiama Anna.-

-Credo di non conoscerla.-mi giro verso di lui e lo bacio tenendomi al suo collo.

-Sei tu, sciocchina.-mi ride sulle labbra.

-Ti prego! Quel nomignolo no! Mi chiamava così mia madre quando ero piccola!-scoppio a ridere.

-Quale? Sciocchina? È... Tenero.-sogghigna.

-Vaffanculo.-lo ribacio.

-Pensavo di andare alle giostre, ci stai?-annuisco felice e lo abbraccio.

-Adoro le giostre!-inizia a ridere.

-Sei proprio piccolina. La mia piccolina.-

***

-Dai, Loris! Corri! La giostra sta per partire! Vieni, scegliamo la blu!-inizio a correre verso l'ottovolante blu e Loris mi segue a ruota.

Il mio vicino di casaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora