Per giorni lo sguardo di quello strano mortale aveva riempito i suoi pensieri, come quel fumo di cui era fatto.
Le sembrava di scorgerlo ovunque e ovunque lo cercava, in ogni angolo e anfratto.
Era uno sguardo ancora vivo, rilucente su quelle sembianze di viso e di corpo, forse il retaggio di quella luce che doveva essere stata la vita persa.
Ma a Persefone era sembrato che in quelle orbite violacee si fossero accesi due falò ardenti che illuminassero l'intera sala: occhi di chi aveva deciso di non morire.
E lei, tra migliaia di sguardi, non era riuscita a dimenticarli.
***
Quando lo aveva rivisto, l'aveva riconosciuto immediatamente.
Si disse che era impossibile sbagliarsi.
E lo apprezzò ancor più perchè nemmeno la permanenza negli Inferi lo aveva spento o incupito.
Era ancora vivido e forte e sembrava stridere con tutto il vuoto e il buio che lo circondava, combattere col viso smorto e con l'inutilità della sua leggerezza.
In realtà quando si era presentato la seconda volta dinanzi al trono di Ade, Adone era stato quasi trascinato.
Inerme e senza forza, non sembrava nemmeno prestare ascolto alle parole che gli venivano rivolte.
Il re alla fine lo aveva liquidato con un gesto irritato.
Solo allora lei aveva osato fargli la domanda che tutta la corte attendeva: perchè un'ombra ormai collocata nel suo girone infernale era stato richiamato dinanzi al loro trono?
La risposta era stata diretta e sconvolgente.
- Tornerà in Superficie.
Nient'altro, prima che Ade si voltasse a richiamare Minosse e chiudesse la questione.
Persefone assorbì quelle poche parole come l'intera corte, a bocca aperta, ma, mentre gli astanti avevano cominciato a scambiarsi commenti sorpresi, lei si era irrigidita sul trono, stringendone i braccioli, fremente di rabbia.
Come era possibile che fosse bastata una sola richiesta di Afrodite - oh sì...quel giorno qualcosa aveva captato, aveva colto quel nome pronunciato da Hermes - per gettare alle ortiche l'unica legge inderogabile dell'intero universo e lei, figlia di Zeus e di Demetra, fosse ancora lì, sepolta tra quei morti, contro la sua volontà?
Il giorno dopo, quella stessa ombra fu riportata dinanzi al trono, ma vi arrivò con le sue gambe e, benchè spaventata, decisamente più lucida e presente.
Con un brivido la corte si chiese quale sistema avesse mai usato Ade per scuoterlo dalla sua inerzia.
L'interrogatorio che vi avvenne, però, fu più redditizio.
- Come ti chiami ragazzo?
A confronto con la voce tonante di Ade, la risposta del giovane sembrò ancor più flebile e tremante di quanto doveva essere.
- A...Adone, Signore.
- Sai perché sei nuovamente dinanzi al mio trono, Adone?
- No...
- Sei stato richiamato in Superficie. Tra non molto tornerai tra i vivi.
A queste parole il ragazzo sembrò perdere del tutto la parola. Iniziò a tremare visibilmente e avrebbe probabilmente pianto se uno dei demoni che gli era accanto non lo avesse pungolato per richiamare la sua attenzione su Ade, che continuava a parlare.
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Amori oscuri
Randomby uranian7 La storia di Ade e Persefone, come non l'avete mai vista, di amori oscuri e risvolti luminosi. Amori oscuri nasce come il racconto di Ade e Persefone all'interno di tutto il panorama mitologico. Perciò non troverete sin dal primo capitol...