Amori oscuri

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Autore: uranian7
Pubblicato su Efp il 10/06/2013
Genere: Romantico, epico
Tipo di coppia: non specificato
Note: Lemon | Avvertimenti: nessuno

Voi siete speciali!!!!! Mi avete aspettata, incoraggiata e amata...sono felice e commossa!!!

Andate a rileggervi i capitoli passat, però, senza fretta, poi tornate qui....Cmq sì, sono tornata e non vi mollo più!!! il prossimo capitolo è in stesura, questo è breve ma necessario...vi ho fatto aspettare indegnamente troppo, con le recensioni sono indietrissimo.....ma non è colpa mia...ho cercato un Ade tutta la vita e mi sono innamorata di un Apollo... prendetevela con lui ;P

N.d.T (note del trasgressore): uranian7, se sei su Wattpadd e stai leggendo quello che hai creato su Efp e che io ho pubblicato qua senza il tuo permesso, ti prego, aggiorna presto. Esatto. Questo è l'ultimo capitolo che uranian7 ha aggiornato e quindi non potrò aggiornarne altri :c. Uranian7 muoviti a finire Amori Oscuri che è stupendo non lasciarci così!

Un sorriso maligno fiorì sulle labbra del titano, mentre incrociava lo sguardo nero del re.

- Ma guarda un pò... chi avrebbe mai pensato che sarebbe bastata una donna a far crollare un figlio di Crono?

E alzò il pugno fino agli occhi, per guardare in viso la giovane, che si era riscossa alle parole di Ade.

- Ragazza mia, sei molto fortunata, sai? Un marito che sacrifica tutto per sua moglie, che addirittura le concede i suoi stessi poteri... non me lo farei scappare.

E con una risata cattiva avvicinò la mano libera ad Ade, spalancandogliela innanzi.

- Lo scambio, Ade.

- Chi mi dice che sarai corretto?

Una risata sguaiata rimbombò nel vuoto - Ma non sei certo nelle condizioni di dettare regole! Devi fidarti, Ade. E non dovresti temere. Fui fedele alla mia stirpe in superficie, rifiutai la proposta dei miei stessi figli quando mi pregarono di passare dalla parte di tuo fratello e li cacciai come traditori... la mia parola non è trattabile. È tale.

Il dio deglutì a fatica, annuendo.

Lo sguardo fisso e dilatato.

Tremò mentre si avvicinava al grosso palmo aperto.

Le dita formicolavano.

Lo scettro stesso, incandescente, sembrava vibrare, come se raccogliesse il terrore dala sua mano.

Si accostò alle dita gigantesche del titano e aprì il pugno.

La Falce scivolò dolcemente nella mano rugosa del mostro.

Con gli occhi ardenti, le labbra aperte e il ghigno folle, Giapeto sollevò la Falce.

Strinse le dita e brandì lo scettro.

Una luce accecante si sprigionò dalla lama, investendo il titano, che aprì il pugno e lasciò cadere Persefone.

Allora Ade spiccò un salto e prese al volo, tra le braccia, la donna che precipitava urlando.