- Mi hai spaventata.
Le mani strette al petto e il respiro ancora accelerato, Persefone guardava il marito che, immobile, troneggiava sull'uscio della sua stanza.
Deglutì a fatica, intimidita dallo sguardo glaciale puntato su di lei e dall'espressione impenetrabile.
Per attimi che le parvero lunghissimi si fissarono in silenzio.
Poi lei fece per aggirarlo - Se non ti dispiace vorrei andare a dormire...
Ancora nulla, nessuna risposta se non quegli occhi di brace che non le staccava di dosso.
Non si mosse nemmeno quando lei si fece avanti per afferrare la maniglia, rendendole impossibile l'ingresso.
Sospirando pesantemente si costrinse suo malgrado ad alzare nuovamente gli occhi e a ripetere la sua richiesta.
- Dovrei entrare, quindi se non ti dispiace...
- Dove sei stata?
La voce profonda rimbombò nell'atrio vuoto, minacciosa come un masso che rotolava lungo una scarpata.
L'impressione di dover esserne schiacciata le fece curvare spontaneamente le spalle.
- Ti ho chiesto dove sei stata.
Non un muscolo si mosse, non un accenno di espressione su quella faccia di marmo, solo le pupille si restrinsero, ma, nonostante ciò, Persefone non potè non esserne intimorita. La voce tremò quasi quando rispose - Ho fatto una passeggiata.
Un sopracciglio scuro e folto si arcuò beffardo - Durata un intero giorno?
Un vago senso di panico le prosciugò la saliva.
La consapevolezza che Ade sapesse, la raggiunse come un pugno nello stomaco.
Seppe, d'istinto, che mentirgli sarebbe stato inutile se non un aggravante.
Fino a quel momento non aveva creduto possibile che qualcuno potesse davvero scoprirla e -ma avrebbe potuto essere più sciocca?- aveva finito presto di agire con la circospezione dovuta.
Prese aria e tempo per rispondere.
Doveva cercare -e solo il padre Zeus sapeva se era possibile- di limitare i danni.
O fare in modo di trovare una risposta che comunque soddisfacesse Ade.
Tutto ciò immediatamente!
- Non mi sono accorta del tempo che passava.
Pregò che sembrasse davvero sicura come sperava, ma il lieve ghigno sarcastico del re non le fu di aiuto.
Ade continuava a guardarla fissa. Ebbe quasi l'impressione che la denudasse. Si portò involontariamente le braccia al petto.
- Hai davvero fatto tante passeggiate in questo periodo...
Il tono era sempre fermo, con una sottile flessione ironica avrebbe detto, ma notò che la vena del collo gli pulsava veloce e nervosa.
Una goccia di sudore freddo le scivolò tra i seni.
- Sì... direi di sì.
Si maledì per la voce incerta, appena tremante.
- E quali luoghi hai visitato?
Sentì lo sguardo di Ade trapassarla da parte a parte.
- Beh... tanti... non saprei... sai... ma forse è il caso che io vada...
- No
Secco, imperioso, tremendo, Ade sollevò un braccio fino all'altro stipite, sbarrandogli definitivamente l'ingresso.

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Amori oscuri
Casualeby uranian7 La storia di Ade e Persefone, come non l'avete mai vista, di amori oscuri e risvolti luminosi. Amori oscuri nasce come il racconto di Ade e Persefone all'interno di tutto il panorama mitologico. Perciò non troverete sin dal primo capitol...