Il piede affondò e la sbilanciò.
Sarebbe rotolata nel fango se non si fosse aggrappata a un ramo secco, che le si polverizzò tra le mani, appena riemerse.
Dovette sedersi su una pietra per sfilare il calzare e sciacquarlo in una pozzanghera lurida e maleodorante a cui storse il naso.
Si guardò i piedi prima di proseguire: le dita erano sporche e il bordo del peplo annerito dalla fanghiglia.
Sbuffò, ma andò avanti.
Non poteva arrendersi proprio in quel momento.
C'era quasi.
***
Scalò una collina riarsa e quando fu in cima si fermò a riprendere fiato.
Il fiume Lete scorreva placido, sotto di lei.
Le acque erano grigie e calme.
Non c'era vegetazione intorno, se non una strana erba rada, alta, che non aveva mai visto in superficie, dagli steli sottili e scuri, che emergeva dal terreno arido.
Più lontano si intravedeva un canneto secco.
Dall'alto di quel terrapieno si contavano le paludi maleodoranti in cui a tratti ristagnava l'acqua della Dimenticanza.
La corrente lenta era molto diversa da quella degli altri fiumi infernali, che ribollivano, si avvitavano su se stessi, erodevano le rive e scavavano le rocce e spesso scomparivano alla vista, tuffandosi in grotte più profonde, riemergendo impetuosi.
Si risollevò a guardare il cielo rossastro e inspirò l'aria pesante, prima di voltarsi.
Alle sue spalle si estendeva la radura di cui aveva parlato Minosse.
***
Si inoltrò con cautela nel groviglio di tronchi secchi. Scansò qualche ramo più basso e procedette con attenzione a evitare le radici che emergevano dal terreno.
Mentre camminava, la vegetazione si faceva più fitta e scura.
Le parve che anche gli alberi si curvassero e allungassero i rami, come dita acuminate e nodose, a ghermire i passanti, man mano che ci si inoltrava verso l'interno.
Si era, intanto, levato un vento leggero e freddo che la fece rabbrividire, mentre le ombre, proiettate dai rami che ondeggiavano, assumevano contorni frastagliati e inquietanti.
Si fermò per tirare un respiro, guardandosi attorno con un nodo in gola e con la fronte aggrottata. Cercò di darsi coraggio e si accarezzò le braccia nude.
La radura che aveva visto dall'alto della collina doveva trovarsi al centro di quell'anello di tronchi. Non poteva essere lontana. E lì avrebbe trovato Adone.
Chiuse gli occhi.
Doveva essere quel pensiero a rincuorarla, a farla andare avanti senza paura.
Adone era lì. Adone la aspettava.
***
Un rumore improvviso la fece sussultare. Sembrava un mugolio.
Non riusciva a capire da dove venisse e si voltò lentamente.
Il panico salì rapido, arrivò a infiammarle persino le orecchie.
Trattenne il respiro, per captare qualsiasi suono o rumore anomalo.
Ma il nulla la avvolgeva, si sentiva solo la risacca calma del fiume oltre la collina. Soffiò l'aria che aveva trattenuto e fece per avanzare di un altro passo, ma il lamento risuonò ancora, questa volta più forte e più vicino.

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Amori oscuri
Acakby uranian7 La storia di Ade e Persefone, come non l'avete mai vista, di amori oscuri e risvolti luminosi. Amori oscuri nasce come il racconto di Ade e Persefone all'interno di tutto il panorama mitologico. Perciò non troverete sin dal primo capitol...