Cap. 2 - Compleanno

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Quella mattina per Mary era un giorno davvero importante, perciò l'amica Rebecca ritenne che fosse doveroso buttarla giù dal letto alle sei e trenta del mattino, per avere più tempo per festeggiare il giorno del suo quindicesimo compleanno.

Becca si alzò in un batter d'occhio ed, euforica, andò a svegliare la sua compagna di stanza, nonché sua migliore amica, Marybell.

-Sveglia! Non sai che giorno è oggi?- esclamò entusiasta.

Ma la festeggiata non dava alcun segno di allegria:

-Certo che lo so, ma tu, piuttosto, lo sai che ora è?- chiese lei rigirandosi nelle coperte coprendosi la testa con il cuscino.

-Precisamente le sei e trentadue minuti!- disse Rebecca controllando l'orologio in legno appeso alla parete. Dopodiché salì sul letto di Mary ed iniziò a saltare.

-Auguri dormigliona!- esclamò, poi, si lasciò cadere sul materasso e si avvicinò all'amica per poi stringerla in un abbracciò. Mary lo ricambiò sorridendo.

-Buon compleanno- le sussurrò tra i capelli color miele arruffati.

-Grazie-

Le due si sciolsero dall'abbraccio ed iniziarono a vestirsi per scendere a fare colazione.

-Ci credi? Ora sei ufficialmente un'Aquila!- cominciò Rebecca.

In quell'orfanotrofio funzionava così: c'erano tre 'classi' di appartenenza, a seconda dell'età: i bambini fino a 3 anni non avevano categoria, poi, quelli dai 4 ai 9 anni, erano i Pulcini,mentre quelli dai 10 ai 14 erano le Lepri; infine vi erano i ragazzi dai 15 anni in su, classificati come Aquile. Quest'ultimo nome veniva assegnato ai più grandi perché solitamente erano quelli che 'spiccavano il volo' e se ne andavano spontaneamente dall'orfanotrofio una volta raggiunta la maggiore età. Tuttavia, non era molto comune avere Aquile all'istituto, perché i ragazzi venivano spesso adottati prima di raggiungere quella categoria; in quel momento se ne contavano solo tre: Marybell, Rebecca e William,il loro migliore amico.

Indossato l'abito migliore che possedevano, quello delle'occasioni speciali', scesero nella sala da pranzo che era già pronta per i festeggiamenti.

Stranamente, tutti gli altri bambini e ragazzi dell'orfanotrofio erano già in sala, attorno alla torta, insieme a Muriel e Mag, la proprietaria dell'istituto e sua figlia. Mary era esterrefatta, non riusciva a credere che avessero organizzato tutto questo per lei.

-AUGURI!- esclamarono tutti gli orfanelli in coro applaudendo.

William fece qualche gradino di scale per raggiungere la festeggiata e la scortò fino al tavolo da pranzo porgendole la mano come fanno i principi con le damigelle quando si apprestano a danzare nelle lussuose sale da ballo.

-Ma.. avete preparato anche la torta!- esclamò lei stupita quandosi ritrovò davanti una splendida crostata con marmellata di prugne.

-Certo! Mag l'ha preparata stanotte, per non farti sospettare di nulla- rispose Becca.

Mary si voltò verso di lei:

-Ma quindi anche tu lo sapevi?- chiese all'amica che intanto ridacchiava.

-Grazie Mag- aggiunse poi.

Magdalene Jhonson era la figlia della signora Muriel, la proprietaria della Madison's House. Aveva ormai compiuto venticinque anni ma non aveva la minima intenzione di andarsene per metter su famiglia, lasciando l'istituto a cui era così affezionata solo nelle mani di sua madre, ormai sessantenne. Mag aveva un'enorme passione per la lettura perciò raccontava spesso ai bambini le storie che amava di più. Era anche molto brava a cucinare, infatti la sua famosissima crostata di prugne fu terminata in un batter d'occhio.

Mentre regnava il caos in sala, Mag lanciò un'occhiata alla madre e le chiese sottovoce:

-E' il momento?-

Muriel annuì.

-E' il momento!-

Shards -i cocci dell'anima-Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora