-Che ti è preso prima? Ti eri incantata?- chiese Becca mentre le due ragazze stavano tornando all'orfanotrofio.
-Un pochino... Gli occhi di Oliver... erano davvero bellissimi- sospirò Mary.
-Non mi dire che... Colpo di fulmine!-
-No.. è diverso, sento come se... come se volessi scoprire qualcosa in più su di lui, perché mi ci rivedo un po'- esclamò ripensando a quell'attimo in cui i loro sguardi si erano incrociati ed il tempo è come se si fosse fermato.
-In effetti siete entrambi biondi con gli occhi azzurri...Ma in ogni caso Will non ne sarà molto contento!-
-Basta che non gli dici niente!- Mary si mise a ridere.
-Vuoi rivederlo? Quel ragazzo, intendo- Becca tornò seria.
-Forse- l'amica mostrò un furbo sorrisetto.
Quando finalmente riuscirono a tornare all'orfanotrofio le ragazze trovarono ad aspettarle una Muriel furiosa ed un esercito di orfanelli affamati. E non bastò ripetere per l'ennesima volta che si erano perse perché il loro destino era ormai segnato: per chi arriva in ritardo, punizione.
Il loro compito sarebbe stato quello di pulire per una settimana tutte le camere, lavare ed asciugare i piatti e fare il bucato.
Ma loro due non erano le uniche ad essere in punizione per il ritardo.
-Will come mai sei arrivato anche tu tardi?- chiese Mary mentre lucidava il tavolo della cucina.
-Ah, sai... i miei amici mi hanno trattenuto un po' e ho fatto tardi- rispose il moro mentre passava la scopa.
-E da quando quei brutti ceffi sono tuoi amici?- domandò Becca, anche lei indaffarata nelle pulizie.
-Da un mesetto, li ho incontrati un giorno in piazza, sono molto simpatici- continuò lui.
-E.., per curiosità, quanti anni hanno?- lo interrogò lei, sospettosa.
-Alcuni diciotto, altri venti o di più-
-Will sei sicuro che sia la compagnia giusta? Insomma... Noi dell'orfanotrofio non ti bastiamo più?- domandò Mary, un po' abbattuta.
-La faccenda è molto diversa. Ho passato sedici anni della mia vita incollato a delle femmine, mi servono soltanto un po' di amici maschi, tutto qua- sentenziò lui senza alzare lo sguardo dal pavimento che stava spazzando.
-Ah quindi noi ormai siamo da buttare- concluse Rebecca.
-Non ho detto questo-
-Will ho paura che finirai su una brutta strada- Mary confessò le sue preoccupazioni.
-Non è così, so quel che faccio- il suo tono di voce si faceva sempre più irritato.
-Lo diciamo per tuo bene, siamo le tue migliori amiche-
-Beh forse il vostro turno è terminato-
-Che cosa? Ma ti sei bevuto il cervello?- esclamò la ragazza castana indignata.
-Will che ti succede?- continuò l'amica.
-Un bel niente!- gridò il ragazzo buttando a terra la scopa e uscendo dalla cucina adirato.
Il rumore della porta che sbatteva riecheggiò per tutta la stanza; da quel momento in poi, Becca e Mary rimasero in assoluto silenzio finché non terminarono le pulizie.
Già da qualche giorno Will aveva costruito il muro del silenzio attorno a Rebecca e Marybell e loro avevano fatto altrettanto. Non capitava da parecchi anni che litigassero così pesantemente e l'ambiente dell'orfanotrofio ne stava risentendo parecchio: imbarazzanti silenzi a tavola erano all'ordine del giorno, un clima di tensione regnava nell'aria e Will era sempre taciturno, andava via la mattina dopo colazione e tornava la sera per cena.
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Shards -i cocci dell'anima-
General FictionLondra, 1890. Una notte, durante una tempesta di neve, una donna misteriosa porta una bambina in fasce in un piccolo orfanotroio insieme ad una lettera e poi scompare. Quella stessa bambina, 15 anni più tardi, viene a conoscenza dell'esistenza della...