Quando finalmente Will sentì la porta sbloccarsi dall'interno si alzò in piedi e si trovò davanti il volto di Mary con gli occhi rossi dal pianto. Lei fece per richiudere immediatamente la porta ma lui riuscì ad infilare un piede nella stanza e la bloccò.
-Posso parlarti cinque minuti? Puoi anche stare zitta e non dirmi niente ma, ti prego, ascolta per un secondo quello che ho da dirti-
Mary cercò di mantenere un comportamento severo ma era troppo buona, così lo lasciò entrare.
Lei si sedette sul suo letto e lui su quello di Becca, che stava al suo fianco.
-Lo so, sono un idiota. Ciò che mi hai detto mi ha fatto realizzare quanto ho trascurato il nostro rapporto e quanto ho offeso sia te che Rebecca. Vi ho nascosto ciò che ho fatto con quei ragazzi ma d'ora in poi non sarà più così. Hai ragione, ho iniziato a fumare e ho adottato un comportamento sbagliato, da arrogante, ma l'ho fatto solo per essere accettato. Sai benissimo quanto è difficile per noi avere degli amici...Appena dici che sei un orfano scappano a gambe levate, neanche fossimo dei poveri idioti abbandonati dal mondo. L'ho fatto solo per questo, non sono cambiato, i miei sentimenti per te non sono cambiati. Ed è per questo che sentirmi dire quelle cose proprio da te mi ha fatto così male. Spero potrete perdonarmi, sia tu che Rebecca- concluse Will alzandosi e dirigendosi verso la porta.
-Aspetta- lo richiamò Mary.
-Forse anche noi abbiamo sbagliato. Eravamo gelose, anzi, siamo gelose. Non vogliamo che qualcun altro possa scherzare e divertirsi con te, Will. Vogliamo essere le tue sole ed uniche migliori amiche...- singhiozzò Marybell
-Ma voi lo siete! Lo siete ora e lo sarete sempre! Secondo te 15 anni di amicizia si possono cancellare in qualche mese?- William si riavvicinò alla ragazza e si sedette al suo fianco, lei lo abbracciò e si lasciò andare in un pianto disperato tra le sue braccia.
-Certo che non sei cresciuta molto... Frigni ancora come una bambina di cinque anni- scherzò lui asciugandole le lacrime con la manica del suo maglione.
-C'è anche un'altra cosa che devo dirti, Mary-
Lei si staccò dal ragazzo e tacque.
-Forse l'avrai già notato da parecchio tempo... Ma in ogni caso volevo dirtelo di persona, faccia a faccia. Tu mi piaci Mary, mi piaci tantissimo! E non è assolutamente vero che ho iniziato a venirti dietro da quando ho conosciuto quei ragazzi, io ti amo da anni! Ed è solo grazie a loro che ho avuto il coraggio per dirtelo, oggi-
Mary non sapeva che fare, era immobile come una statua di gesso. Il suo viso, così come quello di Will era paonazzo e il cuore le batteva all'impazzata. William le poggiò la mano sulla guancia e i suoi battiti accelerarono. Che le stava succedendo? Era sempre Will, il suo migliore amico eppure lo vedeva con occhi diversi, nuovi. All'improvviso vide il viso del ragazzo avvicinarsi sempre di più al suo e rimase impietrita. Ad un tratto sentì una leggere pressione sulle sue labbra, prima delicata e poi più forte. Will la stava baciando. No, non si stavano baciando era Will che stava facendo tutto! Mary non riusciva a muovere un muscolo. Ad un tratto la ragazza realizzò la situazione e si staccò dal ragazzo, poi si asciugò le labbra bagnate di saliva.
-Io, io non credo che sia il momento più adatto...-
-Scusa, forse non ti piaccio-
-Non è questo, Will, è che non riesco a credere di aver appena baciato il mio migliore amico. Insomma non hai nemmeno chiesto la mia opinione!-
-Tu eri lì ferma e io ho pensato che ci stessi!-
-Ero solo incredibilmente imbarazzata!-
-Ah! Che primo bacio di merda-
-Puoi dirlo forte!-
-Allora posso fare un secondo tentativo o...-
-Non... non me la sento adesso. Lasciami riflettere un attimo, non ho ancora capito cosa provo per te, Will-
-Va bene, ma quando l'avrai capito e sarai pronta, chiamami per favore, voglio un bacio da urlo!-
-Ma smettila!-
I due si abbracciarono mentre Will le accarezzava i capelli color miele.
-Scusa- mormorò lui.
'Scuse accettate'.
Più tardi anche Rebecca riuscì a chiarirsi con Will e a fare pace, anche se ci volle parecchio tempo in più rispetto che con Mary, a causa della sua testardaggine.
Quando fu il momento di andare a dormire Marybell confessò a Becca quel che era successo quella sera.
-Che? Vi siete baciati?- esclamò incredula.
-No, cioè sì, cioè... Ha fatto tutto lui! Io ero come imbalsamata-
-Non ci posso credere... E così ti ha confessato il suo amore e ti è subito saltato addosso... Complimenti per il coraggio!-
-Non mi è saltato addosso... Ha solo..appoggiato...le sue.. ehm... labbra ...sulle mie- spiegò Mary imbarazzatissima.
-Neanche un po' di lingua?-
-BECCA!!!- Mary la rimproverò coprendosi il volto paonazzo con le mani mentre l'amica ridacchiava. Rebecca era una ragazza davvero schietta, se pensava una cosa, la diceva senza mezzi termini. E questa sua forte personalità compensava perfettamente il carattere timido e fanciullesco di Marybell.
-Quindi ora come ti comporterai con lui? Come la sua ragazza o ancora come amica?-
-Non lo so... Con tutto quello che sta succedendo le relazioni amorose sono l'ultimo dei miei problemi e poi...-
-E poi che?-
-Niente, stavo pensando ad alta voce. Buonanotte- concluse la ragazza spegnendo la luce.
-Certo che sei proprio impossibile tu...- mormorò Rebecca mentre Mary faceva finta di esserci già addormentata.
"E poi.... E poi c'è Oliver".
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Shards -i cocci dell'anima-
General FictionLondra, 1890. Una notte, durante una tempesta di neve, una donna misteriosa porta una bambina in fasce in un piccolo orfanotroio insieme ad una lettera e poi scompare. Quella stessa bambina, 15 anni più tardi, viene a conoscenza dell'esistenza della...