-COSA?- Mary aveva la bocca spalancata.
-Adesso ti spiego...-
Dopo aver riferito alle ragazze tutte le informazioni che avevano raccolto Mary si lasciò andare in un pianto, abbracciata a Becca.
-Non ci posso credere... Ma siamo sicuri che sia lei?- la biondina singhiozzava ancora.
-Ma certo! L'aspetto fisico e l'anno della gravidanza coincidono, la sua scomparsa pure e persino le iniziali A.B.!-esclamò Rebecca entusiasta porgendole un fazzoletto.
-Quindi che cosa facciamo?- si domandò Mag.
-Direi di andare a dare un'occhiata alla vecchia casa di Angela e George domani, che ne dite?- propose James. Le tre ragazze annuirono e l'indomani si diressero verso l'abitazione dei coniugi Brown.
-Sono talmente felice di aver scoperto chi è mia madre che non sono riuscita a chiudere occhio stanotte!- disse Mary mentre camminavano verso il quartiere di Docklands.
-Ci ho pensato tantissimo ma ancora non riesco a rendermi conto di quello che è successo- continuò lei -Ah, e mi sono anche accorta che non mi ero mai preoccupata di mio padre... Ma dal quello che mi hai raccontato ieri on era affatto un brav'uomo-
-Forse è per questo che nella lettera di tua madre non viene detto niente a riguardo- ipotizzò Becca.
-Beh, almeno ora abbiamo una pista, degli indizi... forse riusciremo anche a scoprire che fine ha fatto Angela- spiegò James.
-Sono parecchio preoccupata, però... nella lettera era chiaramente scritto che non sapeva se a quest'ora sarebbe stata ancora viva... Che intendeva dire mia madre?-
-Forse era malata, oppure il marito potrebbe averle fatto qualcosa...In ogni caso è scomparso anche lui, quel farabutto!- Mag espresse la sua ostilità verso il sig. Brown.
Intanto il gruppo stava percorrendo un tratto di strada costeggiando Tamigi alla loro destra e più procedevano, più si allontanavano dai quartieri abitati per addentrarsi in posti poco frequentati o addirittura malfamati.
-Siamo arrivati- James si fermò davanti ad una casetta interamente in legno con l'ingresso sbarrato da due assi inchiodate al muro e con le finestre piene di ragnatele.
-Disabitata?- fecero in coro Mary e Becca.
-A quanto pare...- rispose Mag cercando di spiare all'interno attraverso le finestre impolverate.
L'agente invece si avvicinò alla porta e provò a staccare le assi che la tenevano chiusa ma senza risultati, allora estrasse la rivoltella dalla tasca interna del giaccone e sparò qualche colpo nei punti in cui i chiodi arrugginiti erano inseriti nelle assi di legno.
Appena la porta fu liberata dalle assi, James la calciò e questa si spalancò cigolando. L'uomo, poi, fece segno alle tre ragazze che lo seguivano di stare attente a dove mettevano i piedi. L'interno era vecchio ed ammuffito: agli angoli superiori delle pareti vi erano ragnatele enormi, mentre i mobili rimasti erano tutti ricoperti da spessi strati di polvere. Man mano che i quattro procedevano verso l'interno le assi del pavimento scricchiolavano sempre di più e il pungente odore di muffa li costringeva a coprirsi il naso.
-Qui non c'è assolutamente niente, usciamo!- esclamò Rebecca.
-Aspetta!- fece James -Controlliamo se c'è qualcosa nei mobili, prima- disse indicando la scrivania e gli armadi. Mary aprì un cassetto e ne estrasse un libretto di poesie in inglese molto vecchio ed anch'esso impolverato; la biondina lo sfogliò e vi trovò all'interno dei fogli di giornale ripiegati talmente tante volte che non fuoriuscivano neppure dalle pagine del libro. L'agente si precipitò a vedere. Aprì immediatamente i fogli e notò che sulle parti meno rovinate vi erano immagini di case in vendita e dei loro prezzi.
-Senza dubbio chi abitava qui si è trasferito un bel po' di tempo fa... Potrebbe essere accaduto dopo che Angela è sparita...Il marito George deve essersene andato subito dopo, ed aver abbandonato la casa- ipotizzò Mag aggiustandosi la montatura degli occhiali.
-Eppure c'è un giornale datato Novembre 1890, un mese prima della nascita di Mary- disse James mentre leggeva la data sul giornale.
-Che significa?- chiese la ragazzina bionda.
-Che George Brown aveva pensato di trasferirsi ben prima della nascita di sua figlia-
-È possibile che avessero intenzione di cambiare casa tutti insieme, in fondo questa è piccola per tre persone...- provò a spiegare Becca.
-Peccato che le case in vendita nelle fotografie siano tutte di proprietà per una, massimo due persone- continuò James analizzando il foglio sempre più dettagliatamente.
-Intendi dire che la sparizione di Angela era premeditata, o peggio! Che è stato proprio George a farla sparire?- esclamò sconvolta Magdalene.
-Non affretterei troppo una conclusione del genere...Ma non possiamo scartarla-
-Oh mamma, che ti è successo?- si domandò Mary mentre frugava all'interno di un cassetto più in basso. Qualche secondo più tardi Mary ne estrasse un blocco di carta ingiallita e dei foglietti che riportavano calcoli come somme e sottrazioni affiancati dal simbolo delle sterline.
-Questi di sicuro sono l'ammontare dei debiti dei Brown. Una somma davvero cospicua!- esclamò James appena li vide.
-Ehi ma questa carta ingiallita mi ricorda qualcosa- esclamò Mary osservandola con attenzione.
La ragazzina tirò fuori dalla tasca del suo cappotto la lettera lasciatale da sua madre e confrontò il tipo di carta.
-Non ci credo! Il foglio su cui è stata scritta la lettera...Proviene da questo blocco!-
-Allora non ci sono dubbi, mia cara, questa è proprio la casa di tua madre!- le disse Mag accarezzandole i capelli.
James prese in mano il blocco e lo guardò in controluce.
-Però, se la lettera fosse stata scritta utilizzando un foglio di questo blocco, su quelli sottostanti sarebbero visibili segni di parole dovuti alla pressione della penna. Questo, invece, sembra un blocco praticamente nuovo!-
-Può darsi che Angela abbia staccato il foglio dal blocco prima di iniziare a scrivere- disse Becca.
-Qui però non c'è nemmeno una penna!- rispose Mary controllando attentamente gli altri cassetti
-Che strano... Ho come la sensazione che tua madre non abbia affatto scritto quella lettera in questa casa, penso invece che abbia strappato un foglio da questo blocco e che se lo sia portata via insieme ad una penna- rifletté l'agente.
-Ma se fosse stata aggredita o rapita non avrebbe avuto tempo di portarsi via questi oggetti!- lo contradisse Mag.
-Forse George non l'ha fatta sparire... Forse se ne è andata da sola!- appena James finì di pronunciare quella frase si sentirono degli squittii provenire dai fori nelle pareti.
-Topi??? Meglio uscire di qui!- esclamò Becca, che iniziò a correre verso l'uscita. Mary la seguì lasciando sulla scrivania impolverata tutto quello che aveva in mano. James raccolse tutti gli indizi e se li portò via, poi uscì anche lui dalla casa. Prima di andarsene tentarono di rimettere a posto le assi come le avevano trovate poi se ne ritornarono all'orfanotrofio più che soddisfatti; ma ancora molti interrogativi erano rimasti sulla figura di Angela Brown: ha davvero lasciato la casa di sua spontanea volontà? Oppure suo marito le ha fatto qualcosa? Perché ha portato Mary alla Madison's House? Dove si trova ora?
Le indagini erano appena iniziate.
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Shards -i cocci dell'anima-
General FictionLondra, 1890. Una notte, durante una tempesta di neve, una donna misteriosa porta una bambina in fasce in un piccolo orfanotroio insieme ad una lettera e poi scompare. Quella stessa bambina, 15 anni più tardi, viene a conoscenza dell'esistenza della...