Nonostante fosse ancora turbata dal contenuto della lettera, Mary decise che quel pomeriggio avrebbe liberato la mente e sarebbe andata con gli altri orfanelli in giardino. La neve bianchissima appena caduta ricopriva il prato e gli alberi spogli; c'era chi costruiva pupazzi, chi faceva l'angelo e chi la guerra con le palle di neve, solo Mary e Becca sene stavano in disparte a discutere sedute sulle vecchie altalene disposte sul retro dell'istituto. Marybell aveva deciso di parlare della lettera alla sua migliore amica per chiedere la sua opinione su ciò che sua madre voleva comunicarle.
William, però,si accorse subito della loro mancanza e decise di andarle a chiamare.
-Allora... Che fate qui?- chiese il ragazzo.
-Robe da donne-rispose vagamente Becca.
-Scusate, volevo solo sapere perché ve ne stavate qua sole solette- disse lui con tono malizioso.
-Okay scusaci Will è che stavamo discutendo di una faccenda importante...- rispose Mary.
-E di che si tratta? Se posso saperlo...- continuò lui beffardo.
-No che non puoi saperlo!- disse Becca tentando di spingerlo via.
-Ho fatto qualcosa di grave? Vi ho offese?- chiese con un finto tono preoccupato.
-No, niente di tutto questo... E' solo che ci sono alcuni argomenti che non dovrebbero interessare a voi ragazzi superficiali...-
-Ah ho capito! E'quel periodo del mese!- esclamò in tono trionfante
-Ma che stai dicendo??- risposero le ragazze in coro mentre Will ridacchiava.
-Comunque se c'è qualcosa che posso fare, non dovete fare altro che dirmelo- sorrise lui strizzando l'occhio a Mary.
-Bleah!- esclamò Becca facendo finta di mettersi due dita in gola.
Ormai era noto a tutto l'orfanotrofio: Will aveva una cotta per Marybell.
Sin da quando erano bambini lui aveva mostrato una certa simpatia verso quella ragazza ma, ad un primo sguardo, poteva essere confusa per una grande amicizia, invece, da qualche mese a questa parte, sembrava proprio che per Will esistesse solo Mary. Infatti lui e Becca avevano già avuto modo di discutere parecchie volte della faccenda. Dato che Marybell non sapeva gestire da sola quella situazione si trovava sempre costretta a chiedere aiuto alla sua amica che, puntualmente,invitava cortesemente Will a 'non rompere'. In quel periodo, la ragazza, si era accorta che il suo migliore amico era cambiato e lei non era pronta ad accettarlo, voleva soltanto che tutto tornasse come prima, quando loro tre erano bambini e stavano svegli a parlare pernotti intere, senza secondi fini. Ma ahimè, al cuor non si comanda,perciò, quella che era una splendida amicizia, si era tramutata in un corteggiamento alla luce del sole.
-Tsk!- il ragazzo calciò un cumulo di neve e si mise le mani in tasca per poi tornare dagli gli altri che si stavano prendendo a pallate di neve.
-''Se c'è qualcosa che posso fare, non dovete fare altro che dirmelo''- gli fece il verso Becca quando fu abbastanza lontano e Mary scoppiò a ridere.
-Poverino, quasi mi dispiace per lui- disse la biondina.
-A te proprio non piace?- chiese Rebecca alla sua migliore amica.
-Non è che non mi piace... è che questo suo comportamento spocchioso mi irrita parecchio... Forse se fosse più gentile e onesto come era prima...-continuò lei arrossendo mentre guardava la figura di Will farsi sempre più piccola, man mano che avanzava sulla neve fresca.
-Allora ti piace!- insinuò Becca canzonandola mentre le faceva il solletico (il punto debole di Mary)
-Ma no!- esclamò lei ridendo a crepapelle mentre il ragazzo dai capelli corvini, che si stava allontanando, sogghignava compiaciuto.
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Shards -i cocci dell'anima-
General FictionLondra, 1890. Una notte, durante una tempesta di neve, una donna misteriosa porta una bambina in fasce in un piccolo orfanotroio insieme ad una lettera e poi scompare. Quella stessa bambina, 15 anni più tardi, viene a conoscenza dell'esistenza della...