Cap. 8 - 'Non giudicare un libro dalla copertina'

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Quel pomeriggio, per distrarsi un po', Becca e Mary decisero di tornare alla casa abbandonata per fare due chiacchiere con Oliver e Scott, così presero un po' di cibo dalla dispensa e lo portarono con loro. Appena arrivate videro quei due nuovamente davanti all'ingresso dell'edificio come cani da guardia.

Appena Scott si accorse di loro iniziò a saltare di gioia mentre Oliver esclamò:

-Ma che ci fate qui? Andatevene subito!-
Becca fece loro segno di avvicinarsi.

-E se ti dicessimo che abbiamo portato del cibo..?-

Oliver uscì dal cancello ed esaminò il cesto ricolmo di frutta, verdura e pane.

-Andata!- esclamò e le seguì.

-Allora... che volete?- domandò Oliver mentre sgranocchiava una mela.

-Fare due chiacchiere con voi- rispose gentilmente Mary.

Il gruppetto si stava incamminando verso il parco più vicino per poter parlare tranquillamente seduti su una panchina.

-Ma se vi allontanate non vi dice niente? Il tipo più grande, intendo- chiese Becca mentre teneva in mano il cesto che ormai si era svuotato.

-Thomas, il ragazzo che avete visto, è il Capo e, solitamente, sta fuori tutta la notte perciò di giorno dorme mentre Richard, il Vice-capo, è andato a...ehm... ''procurarsi'' del cibo quindi non tornerà prima di stasera- spiegò il biondino.

-Ma che razza di associazione siete?- Becca era molto curiosa.

-Non è un'associazione è una Banda!- precisò il piccolo Scott con tono squillante.

-Una banda?-

-Sì... la chiamano la 'Banda dei Randagi', siamo praticamente ragazzi senzatetto che vivono in quell'edificio abbandonato- chiarì Oliver mentre i quattro entravano al parco. Il sole era ancora alto nel cielo. gli uccellini cinguettavano e tirava un leggero venticello che muoveva le fronde degli alberi tutt'intorno.

-E come mai non vi rivolgete a qualche istituto per farvi dare in affidamento a  delle famiglie?-

-Vedi... Rebecca, giusto?- lei annuì -Molti di noi hanno perso i genitori o sono stati abbandonati perciò il nostro concetto di famiglia è praticamente inesistente, siamo diffidenti verso tutto ciò che è al di fuori della Banda- continuò il ragazzo sedendosi su una panchina sotto ad un'enorme quercia che gli faceva ombra.

-Da noi si sta bene però!- esclamò Mary.

-Da voi? Da voi dove?- chiese il piccolo Scott mentre si sedeva di fianco al suo 'fratellone'.

-All'orfanotrofio Madison's House- precisò la biondina, sedendosi anche lei accanto a Oliver ma dall'altro lato.

-Orfanotrofio? Venite davvero da lì?- -Credevo che foste.. che so.. principessine- confessò il ragazzo.

-Principessine? Noi? Diamo questa impressione?- chiese Becca sbalordita mentre stava in piedi davanti a tutti e tre.

-Ah.. Non saprei.. un po'.. forse...- farfugliava Oliver imbarazzato distogliendo il suo sguardo dalla ragazza che gli aveva porto la domanda. Le due amiche si misero a ridere e anche lui accennò ad un sorriso. Mary gli spostò dal viso la lunga frangia che gli copriva gli occhi celesti.

-Ecco! Sai che sei più carino ora? L'altro giorno non eri carino per niente... anzi eri piuttosto detestabile- affermò Marybell aggrottando le sopracciglia.

A sentirsi fare un complimento da una ragazza il biondo avvampò e si girò completamente di spalle per evitare gli sguardi delle due amiche che, intanto, ridacchiavano.

-Certo che non hai molta esperienza con l'altro sesso, vero?- Becca si intromise sedendosi tra Oliver e Mary.

-Come posso fare esperienza se nella Banda siamo tutti maschi?- esclamò lui, ancora imbarazzato.

-Davvero non ci sono ragazze? Allora ci pensiamo noi!- la brunetta si indicò con il pollice della mano.

-Sentite... Mi piacerebbe sapere perché siete ritornate oggi; infondo vi sono sembrato antipatico, no?- domandò Oliver un po' turbato dalle presenze femminili a cui non era per niente abituato.

-Perchè mi incuriosivi! Insomma, anche se ti atteggiavi a ragazzo un po' scorbutico sapevo che in realtà eri una brava persona, perciò volevo conoscerti meglio- fece Mary con tono dolce e gentile.

-Ci risiamo!- esclamò Becca appena vide il viso di Oliver arrossarsi nuovamente.

Scott non smetteva un attimo di ridere, vedere il suo adorato 'fratellone' messo così alle strette da due ragazze lo riempiva di gioia; l'ambiente in cui vivevano non era dei più facili, anzi, spesso non arrivava cibo per giorni, per questo motivo era piuttosto raro vedere Oliver, che solitamente adottava un comportamento maturo e risoluto, lasciarsi andare così.

I quattro passarono tutto il pomeriggio a chiacchiere, ridere e scherzare finché non arrivò il tramonto.

-Si sta facendo buio e Richard starà per tornare, dobbiamo andare assolutamente- esclamò Oliver un po' allarmato.

-Va bene, però passate a trovarci qualche volta, avete capito dove si trova l'orfanotrofio, vero?- i ragazzi annuirono alla domanda di Rebecca.

-Allora ciao- fece Oliver alzandosi da quella panchina su cui erano stati seduti per parecchio tempo.

-Ciao sorellone!- le salutò Scott con la manina.

-Ciao piccolo- Mary gli diede una carezza sulla testa.

-Grazie per il cibo!- esclamò lui sorridendo alle due amiche.

-Già, grazie.. di tutto- anche Oliver sfoggiò un sorriso che lasciò entrambe le ragazze a bocca aperta.

-Ci vediamo, allora...- bisbigliò Mary, stavolta quella imbarazzata era proprio lei.

Scott ed Oliver annuirono e si avviarono verso l'uscita del parco.

-Te lo avevo detto che avremmo fatto bene ad andare da loro- osservò la biondina.

-Già, hai proprio ragione, sono davvero spassosi! Com'è che si dice? 'Non giudicare un libro dalla copertina'- fece Becca.

-In più Oliver è anche parecchio carino! O sbaglio?- continuò la brunetta.

-Non ti sbagli affatto!- Mary le diede ragione.

-Non è che ti sei presa una cotta?-

-Ma perchè sempre io? Tu piuttosto! 'Allora  ci pensiamo noi'- la sua amica le fece il verso.

-Ehi! E ora chi lo dice a William!- la prese in giro Rebecca. A nominarlo le due ragazze si ricordarono della lite che avevano avuto con lui qualche giorno prima e calò il silenzio, così il suo nome restò sospeso nell'aria per qualche secondo. Il cielo, intanto, si faceva sempre più scuro.

-Credo sia ora che ce ne andiamo anche noi altrimenti Muriel si preoccuperà- Marybell riempì il vuoto lasciato dal nome del loro amico.

-Hai proprio ragione. Da quand'è che sei così matura?- Rebecca sfodererò di nuovo il suo senso dell'umorismo

-Ma smettila- Mary la colpì scherzosamente al braccio mentre si stavano incamminando verso la Madison's House. Niente avrebbe potuto rovinare la loro amicizia.

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