Cap. 16 - Nuovi sentimenti

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In questura, James si era preso carico delle indagini e il fascicolo sul caso di Angela Brown era stato riaperto, mentre, all'orfanotrofio Muriel e Mag stavano preparando un pranzo speciale per festeggiare la scoperta dell'identità della madre di Mary. Dopo un abbondante porzione di tacchino arrosto con patate, Mary disse che aveva una faccenda da sbrigare e lasciò l'orfanotrofio da sola. Becca trovò alquanto strano il comportamento dell'amica ma non la seguì, immaginava dove sarebbe andata.

Dopo aver camminato un po' la ragazzina arrivò davanti alla Base della 'Banda dei Randagi' ma da lontano si accorse che, diversamente dal solito, a fare la guardia c'era solo Oliver e non Scott.

-Ciao!- lo salutò la ragazzina.

-Mary!? Che ci fai qui?- domandò Oliver sorpreso.

-Sono venuta per parlarti e...per assicurami che Scott stia meglio! A proposito, dov'è?- chiese Mary.

-Sta ancora riposandosi dentro la Base, non lo faccio uscire al freddo con quello che ha passato...-

-Già, capisco. Quindi se sei da solo non puoi allontanarti, dico bene?-

-In teoria no- rispose lui.

-In teoria?-

-Richard non vorrebbe che lasciassi il mio posto ma ora on c'è, quindi sono certo che non ci sia alcun problema-

-Allora che ne dici se andiamo al parco... ehm... insieme? Il tempo è bellissimo oggi!- Mary lo invitò timidamente

-Va bene, ma... sei sola oggi?-

-Rebecca aveva da fare- la ragazza mentì e portò con sé Oliver verso il parco più vicino. Appena arrivati si sedettero sul prato e si goderono il sole che quel giorno brillava in cielo e scaldava Londra con il suo tepore.

-Eccoci, di cosa volevi parlarmi?- le domandò il ragazzo.

-Sai, non ti ho mai raccontato niente a riguardo... ma l'altro giorno mi è successa una cosa davvero bella- Mary iniziò a raccontare tutta la storia sulla ricerca di sua madre e le scoperte che avevano fatto a casa Brown. Oliver si mostrò molto interessato:

-Ecco cosa facevate insieme a quell'agente di polizia! Sai, un po' ti invidio...Anche io vorrei ritrovare mio padre-

-Che ne dici di raccontarmi un po' di lui- Oliver annuì alla domanda di Mary.

-Ho vissuto con lui solo fino all'età di cinque anni perciò non mi ricordo molto... So soltanto che vivevamo in un paesino di campagna molto tranquillo, lontano dal trambusto di Londra e che passavamo le nostre giornate nei campi assieme agli animali. Eravamo sereni... poi un giorno arrivò a mio padre una lettera dalla città e si fece strano, dopo non ricordo un granché... Siamo venuti insieme a Londra una mattina, lui mi disse di aspettarlo su una panchina, che sarebbe tornato subito... Invece non tornò più-

-Ma è terribile! Hai idea del perché l'abbia fatto?-

Oliver scosse la testa.

-Però sentirti parlare di come hai ritrovato tua madre mi riempie il cuore di speranza, forse anche io un giorno potrò ritrovare mio padre-

Mary gli sorrise teneramente poi domandò:

-E tua madre?-

-Purtroppo è morta molto giovane- rispose il ragazzino.

-Mi spiace allora di averti parlato così entusiasta di mia mamma, non volevo ferirti- si scusò la biondina.

-Nient'affatto! Sono molto contento per te, anzi, colgo l'occasione per scusarmi un'altra volta, due settimane fa ho fatto una scenata davvero patetica di fronte a voi-

-Non devi vergognarti perché hai pianto! Hai mostrato solo quanto ci tieni a Scott-

-Già, forse hai ragione... Ed è per questo che tra poco io e lui fuggiremo dalla Base e verremo a vivere da voi- esclamò Oliver.

-Intendi prima che la polizia scopra la Base?-

-Già, giusto qualche giorno prima-

-Sono davvero felice!- nell'euforia del momento Mary si avvicinò al ragazzo e gli prese la mano. Il biondino sussultò e divenne paonazzo. Quando Marybell si accorse del suo gesto ritrasse subito la mano ma ormai si era messa in una situazione alquanto imbarazzante.

-S...Scusami!- esclamò mentre il cuore le batteva fortissimo.

-Va tutto, ehm, bene, non preoccuparti- Oliver aveva voltato la testa per nascondere il suo rossore.

-P-posso farti una domanda?- chiese poi il ragazzino -Tu e quel ragazzo alto con i capelli neri siete, ecco...ehm... fidanzati?-

-NO! Ma come ti viene in mente?- rispose Mary istintivamente.

-Ah, scusami è che lui ti guarda spesso-

-Cosa intendi?-

-Quando venivo a trovare Scott all'orfanotrofio lui... come dire... sembrava molto legato a te, stavate sempre vicini, ridevate e scherzavate e io pensavo... pensavo quello, tutto qui- confessò Oliver.

-Beh, Will è il mio migliore amico, però è innegabile che provi dei sentimenti per me-

-Lo immaginavo, quando mi mettevo a parlare con te...Mi guardava sempre male-

-Oh, dici sul serio? Ti chiedo scusa se ti sei sentito a disagio-

-Non importa-

-Ma... Oliver, a te è mai piaciuta una ragazza? Forse se ti fosse capitato capiresti perché fa così- gli chiese Mary.

-No, mai...infondo non ho mai conosciuto ragazze prima di te e Rebecca- ammise il ragazzino.

-Beh, allora devi sapere che l'amore è qualcosa di molto speciale; non sai come, ma quando arriva te ne accorgi subito! È un sentimento che rende molto felici le persone, ma allo stesso tempo può anche farle soffrire...-

-Davvero?! E tu? Tu sei innamorata di Will?- chiese affascinato Oliver.

-Non saprei, non credo... Non riesco ancora a vederlo in modo diverso da un amico-

-Beh, lui invece sembra molto deciso-

-Lo è!- Mary ripensò al bacio che le aveva dato ed arrossì.

-Posso capirlo, tu sei molto carina e gentile- si fece sfuggire Oliver.

-D-davvero?? Davvero lo pensi?- la ragazza sorrise istintivamente.

-Sì, ecco, io non... beh sì- il biondino si sentì profondamente in imbarazzo.

-Grazie, anche tu, beh...con altri vestiti ancora di più, credo, insomma...- farfugliò lei non sapendo cosa rispondere.

-Questi abiti non sono il massimo, eh?- disse il ragazzo, Mary annuì e si misero a ridere.

-Si sta davvero bene oggi- osservò Oliver alzando lo sguardo verso il cielo turchese.

-Molto- rispose Marybell ammirando il volto sereno del ragazzo accanto a lei, poi lo vide sdraiarsi a pancia in giù sull'erba con le mani appoggiate sotto il mento e con gli occhi socchiusi. Lei lo fissò per qualche secondo poi decise di sdraiarsi con lui. Mary si adagiò con la gli occhi rivolti verso il cielo e indicò ad Oliver le nuvole, lui si girò e si mise di fianco a Mary. Insieme ammirarono le stravaganti forme che le nuvole assumevano spostandosi in cielo commentandole allegramente. Poi, improvvisamente, Oliver poggiò la sua mano su quella di Mary, che non la ritrasse, e rimasero in silenzio per un po', ascoltando solo il vento leggero che spirava tra i rami degli alberi.

Quando fu il momento di tornare alla Base i due staccarono le mani un po' imbarazzati, poi si alzarono, si sorrisero e si avviarono verso l'uscita del parco ricominciando a parlare del più e del meno come se niente fosse. Sulla via del ritorno le loro dita si sfiorarono più volte camminando, ma nessuno dei due ebbe il coraggio di prendere la mano dell'altro. Quando fu il momento di dividersi davanti alla Base, Mary esclamò sorridente:

-Vienici a trovare ancora, anche con Scott si intende-

Oliver annuì e mentre la ragazza si allontanava, lui continuava a guardarla finché lei non girò l'angolo e a quel punto pensò "Ora forse l'ho capito, cosa si prova quando si è innamorati".

Shards -i cocci dell'anima-Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora