Cap. 11 - Spiacevoli conoscenze

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Il giorno seguente una bella sorpresa attendeva le due ragazze. Mentre Will era fuori con i suoi amici (aveva promesso che da quel momento in poi sarebbe stato fuori solo di pomeriggio) Oliver e Scott fecero visita all'orfanotrofio.

Entrambi sembrarono un po' imbarazzati quando entrarono per la prima volta in una 'vera casa' ma ci fecero subito l'abitudine. Scott si precipitò a giocare insieme agli altri orfanelli della sua età mentre Oliver fece amicizia con i ragazzi più grandi.

-Finalmente siete venuti a trovarci!- esclamò Mary facendo accomodare Oliver sul divano del salotto.

-Passavamo di qua...- il ragazzo fece finta di essere venuto da quelle parti per caso ma nessuno gli credette.

-Sì, certo... Vuoi qualcosa da bere?- chiese Becca. Lui scosse la testa.

-Allora che ne dici se ci aiuti a preparare i biscotti?- Mag entrò in salotto portando sotto braccio un pacco di farina e uno di zucchero.

-Poi possiamo mangiarli?- domandò lui.

-Ma certo! Che domande...- rispose Mag entusiasta.

Rebecca e Marybell accompagnarono Oliver in cucina e gli fecero indossare il grembiule da cuoca contro la sua volontà.

-Guarda che ti sta benissimo!- entrambe ridevano mentre lui era parecchio imbarazzato. Ovviamente in vita sua non aveva mai cucinato né tantomeno aveva indossato un grembiule da cuoca, inoltre tutte quelle presenze femminili lo mettevano un po' a disagio ma infondo si stava divertendo anche lui.

-Certo che sei proprio un disastro- lo rimproverò amichevolmente Mary togliendogli con un dito l'impasto che era finito sul nasino a punta di Oliver.

-Senti chi parla! Quella che ha rovesciato la farina...per due volte!- la canzonò Becca mentre mescolava la crema. Dopo aver versato il tutto negli stampini e aver messo in forno, i ragazzi si concedettero una pausa. Muriel e Mag si sedettero accanto a loro ed iniziarono a tempestare Oliver di domande:

-Allora anche tu ed il piccolo Scott siete orfani?-

-Ecco... ciò che è successo a Scott io non lo so, non vuole parlarne, non so neanche se si ricorda, io invece... sono stato abbandonò da mio padre per la strada all'età di cinque anni finchè i ragazzi della Banda non mi hanno trovato e mi hanno preso con loro-

-Allora sai chi è tuo padre!-

-Sì, lo so, ed ho anche provato a cercarlo ma è apparentemente scomparso- raccontò Oliver.

-Mi dispiace- fece Mag.

-Perché non venite qui da noi? So che non è facile per voi passare da un tipo di vita ad un altro in così poco tempo ma vi assicuro che non ve ne pentirete-

Muriel era molto gentile con tutti i ragazzi dell'orfanotrofio ma anche molto severa quando necessario. Sua madre Madison aveva aperto l'orfanotrofio quasi settant'anni prima e gli aveva dato il suo nome: Madison's House. Muriel lì dentro ci era nata, ci aveva vissuto e, una volta adulta si era presa carico dell'istituto, accudendo decine di bambini. Al contrario di molti altri orfanotrofi in città quel posto era una dimora calda ed accogliente, sempre pulita e dal clima allegro e spensierato. Muriel ci teneva davvero moltissimo a salvare più bambini possibili dalla strada ed a portare avanti al meglio l'attività iniziata da sua madre.

-La verità è che ci piacerebbe... ma non è facile lasciare la Banda, Richard e Thomas, i capi, ripetono sempre che quando sei dentro, sei dentro- rispose il ragazzino.

-In ogni caso noi proveremo a parlare con loro e vedremo se accetteranno...- continuò.

Qualche tempo dopo il profumino di biscotti che inebriava la stanza attirò tutti gli orfanelli che si sedettero al tavolo ed iniziarono a sgranocchiarli insieme ad una tazza di tè.

Shards -i cocci dell'anima-Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora