Capitolo 8

79 7 0
                                    

Mi sveglio al mattino con il suono di un pianoforte e capiì che era Ryan. Non posso perdermelo.
Scesi le scale e lo vidi li,seduto con una t-shirt bianca intento a suonare una dolce melodia.
<Sei bravissimo.>
<Oh Anna sei tu,scusa ti ho svegliato?> Ryan lo disse in tono premuroso.
<Sì, ma è bellissimo svegliarsi così, cosa stavi suonando?> Nel frattempo mi vado a sedere accanto a lui.
<Paradise dei Coldplay...ma stavo per avere ispirazione per una melodia.>
<Oh e come va?> Mi appoggiai alla sua spalla.
<Non so, sentila tu..> In quel momento cominciò a suonare e mi incantai quella dolce melodia che producevano le sue mani sul pinoforte.
<È..è...stupenda. Ma come fai?>
<A suonare? Sai devi solo premere i tasti, quelli giusti e sentirai un suono..> disse in tono scherzoso
< Scemo non intendevo questo! Volevo sapere come facevi a creare delle melodie così belle..>
<Non so,quando ho l'ispirazione suono e le mani si muovono da sole. Erano circa 9 mesi però che non mi succedeva. > Lo disse quasi stupito.
<Bè sono felice che ti sia ripresa l'ispirazione,mi piace sentirti suonare.>
<Anna, hai potuto sentire questa melodia grazie a te. Sei come la mia musa ispiratrice. >
Sì avvicinò a mi baciò, un bacio lento e dolce. Poi suonarono alla porta.
<Chi è?> Urlò Ryan
<Siamo della polizia, siamo qui per il caso della signorina Anna Bruce.>
<Arriviamo.> Poi Ryan mi guardò con uno sguardo dolce e poi andammo ad aprire.

<Allora signorina Bruce siamo qui per parlarle del suo fidanzato.> disse il poliziotto schiarendosi la voce.
<Ex.> fece Ryan quasi con prepotenza.
<Sì...dicevamo, non abbiamo abbastanza prove per accusare il signor John Smith. Di conseguenza non possiamo fargli niente.>
<COME? NON LE BASTANO LE FERITE E I LIVIDI CHE HA IN FACCIA?> Ryan cominciò da alzare la voce,ed io ero rimasta impassibile. Sapevo che non sarebbe stato facile accusare il figlio della Governante.
<Per favore si calmi, comunque per quanto ne sappiamo potrebbe esser stato chiunque. Detto questo noi ce ne andiamo. Arrivederci. > Se ne andarono come se non fossero convinti di quello che avessero detto. Io però cominciai a piangere.
<Ehi no...non piangere, si risolverà tutto,io sono qui con te.> Ryan mi abbracciò asciugandomi le lacrime.
<Io...io non so come farò ad andare all'Università col pericolo di poterlo incontrare.>
<Verrò sempre con te,ti accompagnerò e ti riporterò a casa,anzi trasferisci qui! Così non sarai mai sola..> Me lo disse con una gioia a cui io non potevo dir di no
<Cosa farei senza di te ora...?> Ci abbracciammo ancora una volta.

Il musicista che mi salvòDove le storie prendono vita. Scoprilo ora